Cugine morte nell'incidente. Il dolore del compagno di Sara: «Dovrò crescere le due piccole da solo e loro non ricorderanno la mamma»

Cugine morte nell'incidente. Il dolore del compagno di Sara
di V.L.
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Martedì 1 Febbraio 2022, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 00:31

SAN FIOR (TREVISO) - «Dovrò crescere due bimbe da solo. Senza l'aiuto della mamma. Sara è stata una mamma splendida. Non so come farò senza di lei. E ho paura che le mie figlie non la ricordino. Sono così piccole» Devis Da Ros, il compagno di Sara, è in ospedale a Udine. È rimasto lì tutto il giorno. È potuto entrare in camera di Helena. Non in quella di Sophia, che versa ancora in gravi condizioni.

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LA RABBIA

La sua voce trema.

Ma la rabbia viene fuori, prepotente, quando sbotta: «Non è possibile morire a 26 anni in un incidente stradale per colpa di un c.... che si crede Schumacher. Finchè avrò vita mi batterò per fargliela pagare. Sarò in prima fila al processo che lo vedrà imputato di omicidio stradale plurimo. Mi costituirò parte civile con un avvocato. A spingermi non sono certo ragioni economiche. I soldi non ridaranno Sara alle mie due figlie. Voglio che il pirata che ha distrutto la vita delle mie piccole paghi un conto salato. Chiedo che la giustizia non sia clemente. Chiedo una pena esemplare per un uomo che si è messo al volante ubriaco. Perchè me l'hanno detto che era ubriaco. Basta con le stragi sulle strade. Sara era al volante e andava piano, stava sulla massima destra. Come si può pensare di essere tamponate con una violenza tale che la sua auto è stata accartocciata come un rottame di latta. Dentro c'erano quattro vite, due famiglie rovinate, che porteranno sulle spalle il peso della disgrazia per sempre. Finchè avrò respiro lotterò perchè quell'uomo paghi».

LA STORIA

Devis ricorda, come fosse un sogno lontano la sua storia d'amore con Sara, peraltro finita un anno fa, quando la giovane era incinta della seconda figlia. «Amici comuni, una festa. L'ho conosciuta così. Io avevo 17 anni, lei 16. È stato amore a prima vista. E non ci siamo più lasciati». I due sono andati a vivere insieme a Conegliano e hanno messo al mondo le due bimbe che ora sono entrambe ricoverate in ospedale a Udine. «Poi, come succede alle volte, abbiamo deciso di separare le nostre strade. Ma non le nostre vite. Domenica sera le aspettavo a casa mia, a San Fior. Dovevano venire tutte e tre a cena: Sara e le nostre due figlie. Invece non arrivavano più. Mi sono attaccato al telefono e ho cominciato a chiamare tutti, finchè ho saputo che le due piccole erano in pronto soccorso a Pordenone. Sono corso in ospedale e quando ero lì, ho saputo che Sara era morta. In un minuto il mio mondo è crollato».

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