Ladri in villa: due razzie nel giro di un'ora lungo la strada del Castello

Le due razzie in villa lungo la strada che porta al Castello di Conegliano
di Chiara Dall'Armellina
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:57

CONEGLIANO - Due furti a distanza ravvicinata l’uno dall’altro messi a segno da ladri spregiudicati, incuranti delle famiglie presenti all’interno delle villette prese di mira ai piedi del Castello. 
I due episodi, su cui sta indagando la polizia, sono avvenuti nel giro di un’ora nella serata di mercoledì della scorsa settimana. Il primo è un furto messo a segno in Parco Rocca, in una delle abitazioni che sorgono, assieme ad altre, in una delle laterali di viale Gorizia, mentre la famiglia era in casa e i ragazzi stavano studiando nelle loro camere. Il secondo, che ha profondamente turbato anche questa famiglia, si è consumato in una delle dimore che affacciano su via Benini, la ‘strada del Castello’. È proprio la proprietaria che abita in quest’ultimo stabile a raccontare la sua drammatica esperienza, vissuta insieme al compagno.

LA PAURA 

«Qualche giorno fa abbiamo subito un’esperienza che lascerà una ferita aperta per molto tempo. È stata violentata la nostra dimora – racconta ancora molto angosciata - Verso le 18.30, all’imbrunire, quando le famiglie si riuniscono per preparare la cena, ultimare i compiti e fare quelle normalissime attività che in tutte le nostre dimore si mettono in atto, dei loschi figuri, muniti degli attrezzi del mestiere, hanno scardinato una grande finestra, noncuranti della nostra presenza e hanno rovistato ovunque». I ladri si sono calati dall’alto, passando per il giardino di una villa limitrofa, e hanno manomesso il sistema di videosorveglianza, che ha ripreso le gambe dell’uomo mentre lo stava mettendo fuori uso. Poi sono entrati scardinando la finestra del bagno nella zona notte, incuranti delle luci accese e della presenza delle persone.

Hanno messo a soqquadro tutto, rubando orologi e oggetti di valore. 


LE URLA 

Quando il proprietario è salito per cercare la compagna, ha visto la devastazione e la sua assenza gli ha fatto temere che le avessero fatto del male. Per fortuna lei si trovava in un’altra parte della casa, impegnata in una video lezione, per cui non si era accorta di quanto accaduto, ma ha sentito le urla lancinanti ed è accorsa. «Come avrebbero reagito se in quel momento fosse sbucato uno dei nostri ragazzi, che per fortuna non erano in casa? Cosa avrebbero fatto se per caso fossi accorsa a svolgere qualche faccenda in quelle stanze? – si interroga la signora - Percepisco la paura. La paura di lasciare la sera i figli a dormire nelle loro stanze, la paura di ascoltare la musica perché potremmo non sentire i ladri».
Il problema della sicurezza diventa quindi imperante, tenendo conto della disinvoltura e sfrontatezza con le quali questi ladri hanno commesso i furti, in abitazioni con minorenni all’interno, in questo periodo complicato da quarantene e domiciliazioni forzate. 


ESASPERAZIONE

«Siamo arrivati a un livello di antisocialità talmente elevato che questi entrano in casa e non si preoccupano di niente – spiega la signora, che lavora nel sociale e conosce bene certe dinamiche – È un’avventura che ci segna, ma io voglio anche reagire e vorrei che l’intera città reagisse, perché può capitare ovunque, non solo nel nostro quartiere». La scientifica ha fatto le verifiche del caso e le indagini sono in corso. Intanto, dicono gli abitanti, forse delle telecamere su viale Benini potrebbero essere utili, anche per la situazione di degrado registrata da tempo in questa zona, che tra l’altro dovrebbe essere il biglietto da visita della Conegliano-simbolo Unesco. «Questi episodi sono segnali importanti che devono far riflettere tutti – denuncia la residente – È scioccante stare in casa con l’allarme inserito e per fortuna i ragazzi non c’erano, altrimenti il trauma da gestire sarebbe stato insostenibile». 

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