Morta a Capo Verde. Il ritratto di Gianfranco Coppola: «Violento, una bomba a orologeria»

Morta a Capo Vede. Il ritratto di Gianfranco Coppola: «Violento, una bomba a orologeria»
3 Minuti di Lettura
Venerdì 29 Novembre 2019, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 08:41

TREVISO - «Gianfranco Coppola? È una testa calda, uno di quelli che si mette sempre nei casini. E che quando litiga gli parte spesso un ceffone». Che il 48enne ritenuto responsabile della morte di Marilena Corrò fosse violento lo sapevano tutti nell'isola di Boavista. E non solo. Coppola era finito nei guai in ripetute occasioni negli ultimi 10 anni, sempre per colpa di qualche cazzotto di troppo o di aggressioni che lo avevano portato addirittura dietro le sbarre. «Violento era violento, questo non lo si può negare. L'ultima volta era finito dentro perché doveva 3mila euro di danni a un altro italiano - spiega un conoscente - ed era stata fatta addirittura una colletta per tirarlo fuori». Sempre a questioni economiche sarebbe legata la lite degenerata martedì con la 52enne proprietaria della pensione A Paz, alla quale Coppola e il suo socio, che avevano preso in gestione la struttura qualche mese fa, non  avrebbero più dato quanto pattuito. Sarebbe questo il movente dell'omicidio. Una questione di poche migliaia di euro, non si trattava di cifre esorbitanti, ma la tensione avrebbe raggiunto brevemente livelli tali da far perdere le staffe, cosa a quanto pare affatto difficile, al 48enne. Cosa sia avvenuto dopo, se l'uomo l'abbia colpita e lei sia caduta sbattendo la testa come ha raccontato, oppure se l'aggressione sia stata ben più violenta e brutale, lo dovranno accertare gli inquirenti. Quel che è certo è che chi l'ha colpita, ha pure tentato di occultare il corpo e disfarsene, nascondendolo nella cisterna dell'acqua, magari per poi gettarlo in mare nel corso della notte. 
PERICOLOSOGianfranco era ormai una presenza fissa a Capo Verde, «tanto che ormai, da tempo - riferiscono dall'isola atlantica -, non aveva più neppure i documenti». Come se di tornare in Italia non gliene importasse nulla. Aveva qualche conto in sospeso anche qui? Le autorità stanno cercando di fare chiarezza anche su questo. «Ma Gianfranco era anche una persona piena di iniziative - aggiunge un amico, che chiede di rimanere anonimo -: all'inizio si era occupato di escursioni per turisti, poi aveva aperto un'agenzia di sicurezza, facendo il bodyguard per i locali dell'isola o per gli hotel. E infine aveva aperto la palestra di kick boxing, che aveva però chiuso da un po' di tempo». «Quello che è successo però, purtroppo, per noi è un libro scritto, anche se dopo l'ultima volta che era finito nei guai si era calmato. Se è vero che ha ucciso quella donna però è giusto che paghi: merita 30 anni di carcere».
L'AVVERTIMENTOStando a quanto riferito dai conoscenti Coppola era stato pure avvertito dalle autorità locale: «Riga dritto, o alla prossima vai dentro». Nessuno ovviamente si aspettava che il passo fosse l'omicidio, volontario o colposo lo stabilirà la magistratura, di una donna. Solo pochi mesi fa, a fine luglio, il 48enne si vantava su Facebook, dove si mostra con foto e video durante le attività in palestra, di aver sorpreso un ladro e di averlo malmenato. «Oggi, dopo giorni di posta, finalmente ho preso il ladro che, aspettando che uscissi rubava in palestra soldi e materiali - scriveva -, ora è lui in ospedale e io in polizia perchè denunciato dal ladro per aggressione. Detto ciò un consiglio: se prendete un ladro in casa fatelo a pezzi e datelo ai maiali». 
A.Belt

© RIPRODUZIONE RISERVATA