Scuola, nella Marca senza green pass 1.700 fra insegnanti, amministrativi e collaboratori

Scuola, nella Marca senza green pass 1.700 fra insegnanti, amministrativi e collaboratori
di Alessandra Vendrame
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Sabato 7 Agosto 2021, 09:53

TREVISO - Quasi in 1.700 tra insegnanti, personale amministrativo e collaboratori scolastici senza il certificato verde. Su 13 mila dipendenti al lavoro nella scuola trevigiana. A fornire una prima stima all'indomani dell'ok del Governo sull'obbligo di Green pass a scuola per docenti e Ata è il sindacato Snals di Treviso: «Sono numeri ridicoli afferma il segretario dello Snals trevigiano, Salvatore Auci Dall'ultimo aggiornamento che ci giunge, con i dati forniti dall'amministrazione scolastica, la percentuale del personale della scuola vaccinato arriva ormai all'87 per cento. Questo dimostra il forte senso di responsabilità civica da parte del personale scolastico e dunque l'incoerenza della normativa». 


LO SCONTENTO

Il via libera al Green pass dal primo settembre anche per la scuola - con l'87 per cento dei docenti e dipendenti ad oggi già con le carte in regola - solleva nella scuola trevigiana non pochi dubbi e scontento: «Almeno le misure prese fossero uguali per tutti continua Auci Non è forse incoerente che a un ragazzo dai 12 anni in su nessuno chieda il Green pass in classe, mentre se va al ristorante con i genitori sì? O facciamo le cose allo stesso modo oppure ci stiamo prendendo in giro». Tornando al certificato pronto a far ingresso nelle aule, il mancato rispetto del requisito sarà considerato assenza ingiustificata a decorrere dal quinto giorno di assenza. Con tanto di rapporto di lavoro sospeso. Niente retribuzione né altro compenso: «Il Covid non ha fatto altro che mettere in evidenza i problemi che la scuola italiana si porta avanti da trent'anni sbotta Auci C'è l'obbligo del metro di distanza e della mascherina ma non si interviene sul problema cronico delle classi pollaio.

Follia pura. La soluzione più utile sarebbe stata quella di aumentare il numero di insegnanti e collaboratori scolastici. Il vero problema restano le risorse ingenti che servirebbero alla scuola. Invece si continua a navigare a vista». 


LE PROTESTE

Intanto nella giornata di ieri anche la segreteria trevigiana della Gilda della scuola è stata tempestata di telefonate di protesta contro l'obbligo vaccinale. Con un buon 15 per cento degli iscritti al sindacato che dicono no al green pass: «Ad essere messi in discussione sono i toni delle misure approvate spiega Michela Gallina, referente provinciale del sindacato - Le sanzioni, l'avvertimento minatorio, il blocco dello stipendio. Perché non pensare a una sostituzione dell'obbligo vaccinale con dei tamponi settimanali gratuiti? Il fatto poi che l'obbligo del vaccino riguarda solo i dipendenti della scuola e non gli studenti è qualcosa che non sta in piedi. È un modo per far ricadere ancora una volta il peso della situazione di emergenza sanitaria una volta di più sul corpo docente». E se pensando a tutte le cure possibili per arginare i contagi lo Snals propone di mettere a disposizione degli studenti pure i pullman delle forze dell'ordine di rinforzo al trasporto scolastico, la Gilda torna a puntare il dito contro la carenza di personale: «Si dovrebbe invece cercare di ridurre il rapporto docenti/alunni conclude Michela Gallina E garantire la possibilità di sdoppiamento delle classi. Manca la forza di volontà di risolvere la situazione alla base». 

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