No vax, scambio d'identità per ottenere il Super green pass senza vaccinarsi

Il trucco dei no vax per avere il Green pass

No vax, scambio d'identità per ottenere il Super green pass senza vaccinarsi
di Maria Elena Pattaro
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Sabato 15 Gennaio 2022, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 16:44

TREVISO - Le stanno provando tutte pur di avere il Super green pass saltando il vaccino. L'amico che contrae il virus fa il giro delle farmacie esibendo di volta in volta le tessere sanitarie dei compagni No vax. Così anche loro avranno in mano un certificato verde, ottenuto attraverso una guarigione in realtà mai avvenuta. Anzi frutto di un raggiro che, oltre a mettere a repentaglio la salute propri e altrui, sfocia anche nel reato penale. Di sostituzione di persona, quanto meno. È l'ultimo escamotage architettato da chi di inocularsi il siero anti Covid non vuole proprio saperne. Ma non è disposto neppure ad accettare le regole sempre più stringenti in vigore per chi è sprovvisto della certificazione verde. Un episodio del genere sarebbe avvenuto in provincia di Venezia, tanto che l'Ulss 3 Serenissima ha inviato una circolare alle farmacie proprio per prevenire questi illeciti. «Ci è stato raccomandato di verificare che i dati della tessera sanitaria combacino con quelli della carta d'identità - spiega Andrea Bellon, presidente di Federfarma Venezia e del Veneto -. Il protocollo redatto dal commissario Figliuolo non lo prevede ma di recente c'è stata questa direttiva da parte dell'Ulss per evitare abusi del genere, commessi da chi evidentemente non si rende conto della gravità della propria condotta, a maggior ragione in un momento in cui i contagi sono in forte aumento. È un comportamento inaccettabile».

TAM TAM NELLA MARCA

L'allerta per l'ennesima incosciente furbata ha presto varcato i confini provinciali e si è diffusa anche nella vicina Marca trevigiana.

In un tam tam tra farmacisti per mettersi in guardia a vicenda sul rischio di incappare in pazienti spregiudicati. «Volevo avvisarvi di fare attenzione durante l'esecuzione dei tamponi: qualora risultassero positivi fate un confronto tra tessera sanitaria e carta d'identità perché sembrerebbe che qualche positivo faccia il giro delle farmacie con le tessere sanitarie degli amici» è uno dei messaggi che rimbalza nelle chat degli addetti ai lavori in camice bianco. L'alert ha raggiunto anche Franco Gariboldi Muschietti, presidente provinciale di FarmacieUnite, l'organismo sindacale di categoria a cui aderiscono circa 200 esercizi della Marca. «Fare una cosa del genere è delinquenziale perché significa mettere a repentaglio l'attuale situazione pandemica, già di per sé delicata visto l'aumento dei casi - afferma Muschietti senza mezzi termini. Che i contagi siano in impennata lo vede tutti i giorni nel suo piccolo, tra gli utenti della sua farmacia di Castelfranco Veneto: il 30% dei tamponi è positivo mentre fino a qualche settimana fa la percentuale era nettamente più bassa.


CONTROLLI SERRATI

E se da un lato Muschietti invoca sanzioni severe contro i furbetti dei tamponi, dall'altro sottolinea che tra gli associati a FarmacieUnite i controlli sono rigorosi. E lo erano anche in tempi non sospetti, quando l'escamotage della positività da intestare ad altri non si era ancora affacciato. «Abbiamo dato direttive ai nostri associati di controllare sempre in abbinata tessera sanitaria e documento di identità di chi si presenta a fare i tamponi - spiega -. Siamo severi e rigorosi nelle verifiche proprio per evitare raggiri del genere». Raggiri attraverso cui chi è contrario al vaccino spera di ottenere comunque la certificazione verde, con tutte le agevolazioni annesse. Niente sospensione dal lavoro senza stipendio per la categorie in cui il vaccino è obbligatorio, vita sociale, culturale e sportiva. Poco importa che sull'altro piatto della bilancia ci siano la salute pubblica e la giustizia penale a cui rendere conto nel caso in cui si venga smascherati. Del resto proprio nella Marca si è visto fino a che punto alcuni convinti No vax siano disposti a rischiare pur di ottenere il Green pass rafforzato rilasciato alle persone guarite. I Covid party degli insegnanti sono l'esempio più clamoroso. Gruppi di docenti non vaccinati contro il Coronavirus si sono ritrovati con amici positivi durante le vacanze di Natale proprio con l'obiettivo di essere contagiati, arrivando addirittura a pagare 200 o 300 euro per sedersi a tavola con un positivo. Il tutto senza minimamente preoccuparsi di ammalarsi in modo grave e, vista l'assenza di protezione, di finire in terapia intensiva.
 

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