Tamponi, al setaccio la lista degli infermieri no vax attivi anche se sospesi

Tamponi, al setaccio la lista degli infermieri no vax attivi anche se sospesi
di Cristina Antonutti
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Sabato 5 Febbraio 2022, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 11:00

Non si fermano le verifiche della Guardia di finanza sugli infermieri che, pur sospesi dal proprio Ordine perché non hanno aderito all'obbligo vaccinale, continuano a lavorare nel settore sanitario. Dopo i tre professionisti denunciati per esercizio abusivo della professione e, nel caso dell'autista-infermiere di Roveredo in Piano, anche per truffa e interruzione di pubblico servizio, l'attenzione si sta concentrando sul personale della società privata per la quale facevano tamponi rapidi. Si tratta della HDomicilio, realtà molto presente nel Sacilese e che garantiva il servizio di tamponi rapidi in diversi Comuni, tra cui San Vito al Tagliamento e Caneva. Ci sono altri infermieri che prestano servizio senza immunizzazione?


TAMPONI SOSPESI

Dal 30 gennaio il servizio è sospeso. Gli infermieri no vax non c'entrano. E neanche il picco di contagi tra il personale che faceva i test, come aveva specificato la direzione della società nelle sue comunicazioni al pubblico. A proporre alla Regione Friuli Venezia Giulia il ritiro dell'autorizzazione ad eseguire i tamponi antigenici è stata l'AsFo di Pordenone, per via di una serie di imprecisioni sull'inserimento dei dati dei positivi al Covid-19. Si tratta di errori che hanno generato una raffica di proteste mettendo in difficoltà il Dipartimento di prevenzione, specie quando telefonavano utenti che chiedevano spiegazioni sul ricevimento di certificati di guarigione pur non avendo mai contratto il Covid-19.


IL PERSONALE

Gli investigatori delle Fiamme Gialle si erano messi in moto dopo la denuncia presentata dal presidente dell'Atap, Narciso Gaspardo, che chiedeva ai finanzieri di far chiarezza su alcune malattie sospette da parte di autisti che andavano a lavorare a singhiozzo mettendo in crisi turni e corse. Nella lista di coloro che non risultavano al lavoro perché non si erano vaccinati, c'era anche il dipendente che aveva la qualifica di infermiere professionale.
Risultava sospeso dall'Ordine delle professioni infermieristiche dal 10 settembre, non si era più presentato al lavoro nella sede dell'Atap dal 15 ottobre, perché sprovvisto di certificato verde.

Sospeso con posto di lavoro conservato e pur non avendo copertura vaccinale, da quanto accertato dai finanzieri L.R. andava a fare tamponi per la HDomicilio con il rischio di contagiarsi durante i controlli. Nelle sue stesse condizioni c'erano altri due colleghi di Vivaro e Majano, entrambi denunciati per la sola ipotesi di esercizio abusivo della professione. Per tutti e tre l'Ordine presieduto da Luciano Clarizia ha ricevuto comunicazioni da parte delle Fiamme Gialle e prossimamente sarà chiamato ad esprimersi su eventuali provvedimenti, che potrebbero comportante anche la radiazione dalla categoria.


LE LISTE AL SETACCIO

C'erano altri infermieri non vaccinati nelle postazioni dei HDomicilio dedicate ai test antigenici? Su questo punto la Guardia di finanza sta completando i controlli. Dopo i tre casi già segnalati alla Procura di Pordenone, tra gli inquirenti c'è il sospetto che gli infermieri no vax sospesi dall'Ordine riescano a ricollocarsi in strutture private mettendo a rischio la salute delle persone con cui entrano in contatto per motivi di salute. La lista dei collaboratori di HDomicilio in questo momento è oggetto di verifica. E non è escluso che l'attenzione si posi anche su altre strutture private, dove in questo momento la fame di infermieri professionali è enorme. Il direttore sanitario di HDomicilio è stato più volte contattato negli ultimi due giorni per poter raccogliere la posizione della società e, soprattutto, per comprendere come mai tra i suoi collaboratori ci fosse anche personale non vaccinato, ma non è stato possibile parlargli per avere una spiegazione.

 

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