Ciclista si ferma a bere e si accascia, Sandro ucciso da un malore a 57 anni

Sandro Brieda ucciso da un malore a 57 anni
di Cristina Antonutti
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Lunedì 21 Febbraio 2022, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 18:05

CANEVA - Un malore improvviso, la borraccia a terra, come se avesse tentato di bere, ma per Sandro Brieda, rappresentante di 57 anni originario di Cordignano e residente nella frazione di Fratta, a Caneva, la corsa si è fermata sul ciglio della strada, a Stevenà, poco lontano da casa. I soccorritori hanno fatto il possibile per salvargli la vita, ma dopo quaranta minuti di rianimazione hanno dovuto arrendersi. L'uomo, uscito per una corsa in bicicletta, era senza documenti, aveva con sé soltanto il telefonino. Ci sono volute molte ore prima che i carabinieri della stazione di Caneva riuscissero a identificarlo grazie alla telefonata di un amico e ad avvertire i famiglia.

IL MALORE

Sandro Brieda era un appassionato di mountain bike.

Sterrati e colline erano la sua passione. Ieri mattina è uscito per la corsa domenicale, un percorso in mezzo al verde per rilassarsi dopo una settimana di lavoro. Indossava caschetto e la divisa da ciclista. È salito in sella alla sua bicicletta bianca e si è avviato verso Stevenà. All'altezza della rotonda del cimitero è stato colto da malore. Secondo la ricostruzione dei soccorritori, avrebbe accostato e tentato di bere, perché la borraccia è stata trovata a terra, ma poi si è accasciato senza più riprendere conoscenza.

I SOCCORSI

Verso le 11.30 ad allertare attraverso il 112 la centrale operativa della Sores di Palmanova è stata una donna del posto che passava di lì in bicicletta. Poco dopo, quando ambulanza e automedica con il rianimatore a bordo erano già state inviate a Stevenà, si sono fermati a prestare soccorso un medico e un infermiere di passaggio. Coordinati dalla centrale operativa, si sono alternati nelle pratiche di rianimazione. Non hanno mollato finché non sono arrivati gli operatori sanitari con le strumentazioni necessarie per praticare un massaggio cardiaco automatico. Il 57enne purtroppo non si è più ripreso.

GLI ACCERTAMENTI

La salma, una volta ottenuta l'autorizzazione del magistrato di turno, è stata portata nella cella mortuaria di Sacile. Da quel momento sono cominciate le ricerche dei parenti di Sandro Brieda. L'uomo, sapendo che non si sarebbe spinto troppo lontano da casa, non aveva portato soltanto il telefonino, che era inaccessibile. Soltanto poco dopo le 17.30 un amico, appreso di un ciclista che aveva avuto un malore e che aveva una bicicletta bianca, ha telefonato. La sua chiamata ha permesso ai carabinieri di identificare Sandro Brieda e poter raggiungere la famiglia a Fratta, dove l'uomo viveva con la moglie, la figlia e il figlio. Era una persona stimata, benvoluta e molto attiva.
 

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