Prete no vax guarito dal Covid esiliato a Medjugorje per sei mesi: «Ma io non cambio idea»

Don Lelio Grappasonno
di Alberto Comisso
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 05:04 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 09:30

SACILE - «Vaccinarmi? Non ci penso proprio! Ho preso il Covid-19, sono ancora in isolamento e mi sono scusato con alcuni fedeli per essermi schierato contro la loro scelta di immunizzarsi. Il 31 dicembre lascerò, per un periodo, l'Italia, almeno fino a quando avrò il Green pass valido: ho bisogno di ritrovare me stesso e avere un contatto diretto con il Signore».

GUARITO DAL COVID
Don Lelio Grappasonno, parroco di San Odorico di Sacile e Nave di Fontanafredda, sta migliorando: febbre e dispnea, sintomi del coronavirus con i quali ha combattuto per giorni, sono ormai un brutto ricordo. Ma lui, pastore sudamericano-abruzzese che vive in Friuli, è convinto della scelta fatta di non vaccinarsi. Non rinnega nulla e, anzi, anticipa che mai si sottoporrà alla vaccinazione. Nemmeno dopo la scadenza della certificazione verde. A fine anno partirà, lasciando le due parrocchie in mano ad un amministratore, che il vescovo della diocesi di Vittorio Veneto provvederà a nominare. «Vado a Medjugorje - confida a Telefriuli - perché ho bisogno di ritrovare me stesso e riprendere un contatto diretto con il Signore.

Quello che so per certo è che da qui a sei mesi succederanno tante belle cose, me lo sento».

CURATO AL TELEFONO
Sulla vaccinazione don Lelio resta sulla sua posizione iniziale: «Anche se ho avuto il Covid, che ha ridotto le mie forse a zero, non sono convinto della sua efficacia. Il mio medico mi ha curato al telefono, chiamandomi ogni quattro ore e tenendo monitorato il mio quadro clinico. Qualche pastiglia e un po' di cortisone sono stati sufficienti per farmi passare tutto». Il parroco è tornato a parlare poi delle scuse che lui stesso, con una lettera, ha rivolto ad alcuni fedeli: «Mi sono scusato, perché tanta gente si è schierata contro di me, che ero contro vaccino. Alcune di queste, devo dire con un po' di dispiacere, si sono mostrate violente nelle parole e anche nei fatti. Da buon pastore ho chiesto loro perdono. Non ho rispettato la loro decisione di immunizzarsi, ma adesso non ho alcun problema ad accettarla, così come tanti fedeli hanno accettato la mia. Il vaccino? Continuo a sostenere che è un siero, di cui sapremo gli effetti, positivi o negativi, nel 2024». Don Lelio Grappasonno ha promesso di tornare sull'argomento tra sei mesi. «Arriverà il momento in cui, per continuare a fare il sacerdote, dovrò vaccinarmi - afferma - ma io non lo farò, perché non ne sono convinto. Sono testardo e quando sono certo di una cosa vado sino in fondo».

LA VISITA DEL VESCOVO
È stato il vescovo a consigliargli di staccare un po' la spina. «Mi ha detto, al termine di un dialogo bello, di rilassarmi e di andare via. Così ho deciso di ritirarmi per un po' di tempo: ho bisogno di pensare, di ritrovare il mio equilibrio e, soprattutto, di pensare da pastore libero. Senza seguire troppi protocolli». Da Medjugorje è convinto di tornare un'altra persona. Lo attenderemo tra sei mesi.
 

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