“Finalmente positiva”, bufera sul cartello messo in vetrina nel negozio di ceramiche

Polcenigo, la scritta - finalmente positiva - sulla vetrina di un negozio
di Francesca Giannelli
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Mercoledì 23 Febbraio 2022, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 09:44

POLCENIGO - Finalmente positiva! È la foto del cartello affisso alla bottega di ceramiche di Polcenigo ad aver fatto andare in corto circuito il gruppo Facebook Sei di Polcenigo se... tanto da aver fatto decidere gli amministratori per l'eliminazione del post e di tutti i commenti che a esso sono seguiti. «Il post mi era stato segnalato da diverse persone hanno spiegato gli amministratori - e non se ne esce più. Il gruppo non è stato fatto per quello».


LA POLEMICA

Insulti, anche pesanti, denigrazioni, giudizi: il popolo dei social non aspetta, scrive di getto, non respira e non lascia respirare. Una botta, forte, una risposta a una dichiarazione lasciata in vetrina, pronta ad accogliere tutte le maledizioni del caso. «Non sono no vax e non volevo assolutamente mancare di rispetto ad alcuno», sbotta Savina Rossi, della bottega di ceramica del centro pedemontano. Negozio tra i più belli, nel cuore del borgo, piccolo, raccolto, con i colori delle ceramiche che scaldano il cuore. Ogni settimana Savina arreda la vetrina con oggetti differenti, lasciando giocare la sua creatività con le proposte di terracotta: le medaglie per le corse nel borgo, le decorazioni per gli alberi di Natale, le bomboniere, i chiudi pacco, le stoviglie, i sottobicchieri; il 27 gennaio il post con la pietra d'inciampo, fatta di terra cotta, per il giorno della memoria.


LA FRASE INCRIMINATA

Finalmente, alla fine, anche la ceramista ha preso il virus, che da due anni funesta il mondo. «Quel finalmente spiega Savina Rossi tra il dispiaciuto, l'incredulo e l'arrabbiato è stato dettato da una liberazione personale.

Mi spiego: non sono no vax, in famiglia tre sono vaccinati e tre no. Io in particolare sono stata fortemente sconsigliata dal mio cardiologo a fare il vaccino, per le mie patologie. Così ho tirato avanti, fino a che la legge ha consentito gli artigiani di lavorare con il green pass base. Nel frattempo - prosegue la negoziante - in famiglia è arrivato il virus, lo hanno preso quasi tutti, mentre io ho resistito, fino a qualche giorno fa. Alla fine sono stata contagiata anch'io e questo, nonostante le preoccupazioni per la malattia, ha significato per me avere il permesso di lavorare ancora, non appena sarò guarita».


L'AMAREZZA

Savina sta bene, è ancora positiva e attende il prossimo tampone per tornare in bottega a lavorare, non appena il virus sarà passato. L'amarezza per aver alimentato un fuoco sui social non è affatto nascosta: «Anch'io ho amici che sono morti, porto grande rispetto per tutti. Mio cugino a Bergamo è stato intubato per un lungo periodo, non volevo offendere nessuno, ma penso che una pandemia ora sia anche la cattiveria della denigrazione».


IL CARTELLO

Il post ormai è nascosto, il cartello azzurro in vetrina resterà fino a che la bottega non riaprirà, fra pochi giorni, poi pian piano saranno i colori delle ceramiche a riportare la pace anche sulla piazza di Facebook.

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