Covid, sono i ventenni i più virtuosi: male quarantenni e cinquantenni

I ventenni sono i più virtuosi
di Marco Agrusti
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Martedì 26 Ottobre 2021, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 17:15

PORDENONE - Non ci sono solamente le differenze territoriali, a marcare il confine tra le zone in sicurezza e quelle che ancora rischiano l’esplosione di focolai. La campagna vaccinale in Friuli Venezia Giulia procede in modo molto diverso anche a seconda delle fasce d’età. E non è vero che la regione in questa campagna di immunizzazione ha collezionato solo “figuracce”. C’è anche una categoria anagrafica che si posiziona ai vertici di tutta Italia. Sono i giovani, i ventenni, che in questo caso “portano a scuola tutti gli altri”.


LA STATISTICA
Si potrebbe partire dicendo quanto segue, e non si andrebbe lontano dalla realtà: praticamente tutti i ragazzi tra i 20 e i 29 anni residenti in Friuli Venezia Giulia hanno scelto il vaccino. Lo hanno fatto per proteggersi? Hanno preso appuntamento per poter andare a ballare, al bar, a fare sport? Importa poco la motivazione, in questo momento. Contano i fatti, che si traducono in un livello di copertura pressoché totale tra i ragazzi. In un primo tempo erano stati i più “lenti”, ma la spinta del Green pass nel loro caso pare essere stata determinante. Entrando nel dettaglio, il 91,4 per cento dei giovani tra i 20 e i 29 anni del Friuli Venezia Giulia risulta vaccinato con almeno una dose dell’antidoto contro il Covid. L’83,8 della platea ha ricevuto già anche il richiamo, mentre la parte restante è in attesa della seconda somministrazione. La quota di non vaccinati si ferma a un modestissimo 8,6 per cento e si tratta di uno dei dati migliori di tutta Italia. Fanno meglio solamente Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, che presentano una media leggermente superiore a quella del Friuli Venezia Giulia.

La quota italiana di vaccinati, sempre in riferimento alla fascia tra i 20 e i 29 anni, si ferma invece all’80 per cento per quanto riguarda le due dosi complessive, mentre il 13 per cento dei ragazzi di quell’età va a comporre la platea completamente senza protezione. La nostra regione, quindi, per una volta sta meglio delle altre.


IL PUNTO NEGATIVO
Tutta un’altra musica, invece, nella platea dei quarantenni, che preoccupa in modo sensibile le autorità sanitarie e in modo indiretto il mondo del lavoro. Se si parla dei cittadini residenti in Fvg tra i 40 e i 49 anni, infatti, i dati sono tra i peggiori di tutto il Paese. La quota che corrisponde alle persone che non hanno nemmeno ricevuto la prima dose schizza in questo caso al 21,3 per cento. Più di un cittadino su cinque, con a disposizione diversi mesi per vaccinarsi, ha preferito rinunciare. Sono riuscite a fare leggermente peggio solamente regioni come la Valle d’Aosta e la Calabria, che però hanno dati simili a quelli che si riscontrano - pur con alcune differenze - tra Trieste e Pordenone. A livello italiano, invece, la media dei non vaccinati tra i quarantenni scende sensibilmente, per attestarsi al 16,6 per cento.


IL RITARDO
A conti fatti, quindi, il Friuli Venezia Giulia sconta cinque punti percentuali di ritardo rispetto al resto del Paese in una categoria molto importante. Primo perché fa parte a pieno titolo del mondo del lavoro, secondo perché anche un quarantenne rischia - se contagiato - di sviluppare forme particolarmente serie di Covid e di incorrere nel ricovero in ospedale, contribuendo quindi a far aumentare la pressione sul sistema sanitario.

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