Il vaccino Novavax è un flop totale: il primo giorno neanche 400 prenotazioni, i no-vax resistono

Un medico e un vaccino
di M.A.
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Mercoledì 2 Marzo 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:23

 Nessuno, nemmeno i più ottimisti, si aspettavano un successone. I dati provenienti dal Veneto, dove le prenotazioni sono iniziate un giorno prima, avevano poi lanciato un primo allarme. Ma un “flop” di questo tipo ha dato ragione ai più pessimisti sul tema. Il nuovo vaccino contro il Covid arrivato in Friuli Venezia Giulia - il rivoluzionario Novavax - ha già fallito. Poche decine, infatti, le prenotazioni raccolte dalla Regione nella prima giornata di apertura delle agende. Alle 12 di ieri le adesioni erano addirittura solamente dieci. Alle 18 sono diventate 367. E con questo ritmo sarà impossibile convincere anche solo un terzo dei no-vax ancora presenti in Friuli Venezia Giulia a proteggersi. L’obiettivo era quello di intercettarne circa 20mila. Un miraggio. Sempre ieri, si contavano alle 12 del mattino 38 prenotazioni per la quarta dose dedicata invece alle persone con gravi immunodeficienze. Un altro dato molto basso. 


LE SPERANZE


Che il prodotto Novavax sia destinato ai no vax appare chiaro sia dai numeri che dalle indicazioni per l’utilizzo dell’antidoto. Il fatto che possa essere sfruttato solo per il ciclo primario, rende di fatto univoca la strategia: puntare sulle persone che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose. Escludendo i cittadini al di sotto dei 18 anni, esclusi da questa platea, si sta parlando nella nostra regione di circa 85mila persone, con una concentrazione nettamente maggiore tra i quarantenni e in cinquantenni, che si sono dimostrati i più indecisi di fronte alla campagna di vaccinazione.

Anche “catturando” l’attenzione di un terzo di questa platea si riuscirebbe a far vaccinare altre 20mila persone in regione. Significherebbe erodere ancora di più il bacino alla portata del virus, che come ormai è dimostrato in ogni sede riduce di molto il rischio di sviluppare la malattia grave e di finire in ospedale con conseguenze che possono arrivare fino al decesso, anche in età adulta e non anziana. Ma i primi numeri non vanno certamente in questa direzione, dimostrando come lo “zoccolo duro” dei no-vax sia quasi impossibile da raggiungere. Il nuovo prodotto che ora è disponibile anche in regione si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, già usata contro epatite B e papilloma virus. È molto distante, come metodo, rispetto ai due vaccini più utilizzati su scala globale, cioè Moderna e Pfizer, che si basano sull’Rna messaggero e quindi su una tecnologia innovativa. Proprio questo ritrovato è finito spesso nelle mire dei no-vax più spaventati. È da lì, ad esempio, che è nata la “litania” dei “vaccini sperimentali” che non sarebbero ancora pronti a un reale utilizzo sul campo. L’arrivo del prodotto Novavax, molto più tradizionale, era in predicato di riuscire a convincere almeno quelle persone che non si sono vaccinate non tanto per una convinzione, quanto per la poca fiducia rispetto ad antidoti nuovi. 

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