Bolletta da 17 milioni per gas e corrente, batosta alla Roncadin: «Situazione tragica»

La Roncadin
di M.A.
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 12:22

MEDUNO - Dario Roncadin, anima e cervello dell’azienda che porta (in tutta Italia e non solo) il suo cognome, parla apertamente di situazione «tragica». Allo stesso tempo giura di «non mollare», anche se costretto a cancellare il classico open day aziendale ed a consigliare ai propri dipendenti una serie di misure urgenti per risparmiare energia. I conti della Roncadin, colosso del settore alimentare di Meduno (Pn), sono infatti drammatici. Dopo una prima parte dell’anno in cui il problema era stato caratterizzato “solo” dall’aumento dei costi delle materie prime, ecco la mazzata dell’energia, che come rilevato pochi giorni fa da uno studio dell’Ascom penalizza soprattutto chi opera nel settore dell’alimentare. Per questo l’amministratore delegato ha deciso di scrivere ai propri dipendenti. 


I CONTI


Da 2,5 milioni di euro all’anno a più di 13 milioni per l’energia elettrica, da 600mila euro a più di 4 milioni per il gas, per non parlare poi dell’aumento della spesa su tutte le materie prime (mozzarella, pomodoro, farin) che supera i 10 milioni di euro. Roncadin, specializzata nelle pizze surgelate per la grande distribuzione italiana e internazionale, fa i conti con i rincari folli e prende una decisione sofferta: cancellare il tanto atteso open-day annuale per le famiglie dei dipendenti per risparmiare tutto il possibile sui costi. 


IL GRIDO


«È una goccia nell’oceano, ma il rammarico è tanto perché questo appuntamento è molto sentito e negli ultimi due anni era saltato causa Covid – commenta l’amministratore delegato Dario Roncadin –. Un piccolo problema fra tanti ben più gravi, ma con questo cogliamo l’occasione per spiegare ai nostri dipendenti in quale situazione ci troviamo e ricordare i comportamenti individuali da mettere in atto per eliminare il più possibile gli sprechi. È certo però che tutto questo non basta: è la politica italiana ed europea che deve trovare una soluzione per questa situazione che sta mettendo in ginocchio tutte le aziende».
Nel messaggio inviato ai lavoratori, Dario Roncadin ha spiegato cosa sta succedendo e quali azioni l’azienda ha deciso di intraprendere. «Nelle ultime settimane i costi energetici sono aumentati a dismisura – spiega sempre Roncadin – senza considerare che stiamo partendo già da prezzi folli che hanno portato a chiudere temporaneamente molte aziende.

Anche in Roncadin, già da nove mesi, siamo in balia dei continui aumenti dei prezzi. In questo momento dobbiamo essere tutti uniti e dobbiamo combattere insieme questa battaglia che viene determinata anche da piccoli gesti. Su due temi abbiamo segnalato alle nostre persone che possono dare una mano fin da subito. Il primo è lo spreco energetico: partendo dagli uffici, ma anche in tutte le aree produttive, siamo tutti impegnati a spegnere luci, computer e macchinari inutilizzati. Il secondo è lo spreco di materie prime in linea e nelle cucine: stiamo lavorando a nuove soluzioni per recuperare il più possibile».


LE MISURE


L’azienda, da parte sua, non rimane immobile: Roncadin è già al lavoro per potenziare il proprio impianto fotovoltaico in modo da arrivare a coprire il 30% del fabbisogno energetico. A giorni comincerà l’installazione di 5mila pannelli fotovoltaici (già previsti da tempo, ma che tardano ad arrivare per via dei problemi attuali di carenza di materie prime), ai quali successivamente se ne aggiungeranno altri 6.200. L’intervento dell’amministratore delegato si conclude con un ringraziamento e un appello: «Ringrazio tutti coloro che, con spirito costruttivo, possano aiutarci ad uscire anche da questa situazione. Come dico sempre, mai mollare. Sono certo che ne usciremo, ma non è pensabile farcela da soli: per questo rinnovo il mio appello affinché la politica e le istituzioni italiane ed europee facciano qualcosa al più presto per risolvere questa situazione insostenibile». 

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