L'Inps le aveva negato il riconoscimento della pensione, perchè secondo un'interpretazione restrittiva della norma sull'accesso alla pensione, l'ente aveva riconosciuto i mesi da giugno a settembre come scoperti da ogni tutela. La dipendente si è quindi rivolta alla Cgil e, con l'avvocato Marta Capuzzo, è riuscita ad aver ragione sull'Inps e a farsi riconoscere i contributi anche per i periodi estivi.
Per Antonella Franceschin, direttrice dell'Inca Cgil di Padova, «è una sentenza che si colloca all'interno di un percorso consolidato che prende spunto da una normativa europea di non discriminazione, rispetto alle lavoratrici/ori full-time, per coloro assunti con contratto subordinato di tipo part-time verticale.
In sostanza viene ribadito che l'anzianità contributiva va calcolata in ragione della durata complessiva del rapporto di lavoro e non in base alla quantità di lavoro effettivamente svolto».
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