Carlo Alberto, addio al Santo. Il papà: «Ha sollevato un'onda d'amore immenso»

Carlo Alberto Conte
di Serena De Salvador
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Sabato 29 Gennaio 2022, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 10:08

PADOVA  - Resta ancora da fissare l'ultimo saluto a Carlo Alberto Conte, morto a 12 anni dopo il violento malore che lo ha colpito domenica a una corsa campestre a Vittorio Veneto (Treviso). Il rito funebre sarà celebrato nella basilica del Santo, a cui la famiglia è devota. La chiesa più amata della città accoglierà le migliaia di persone che vorranno rendere omaggio a un ragazzino che ha ritagliato uno spazio immenso nel cuore di tutti i padovani. I genitori speravano di poter procedere giovedì pomeriggio, ma manca ancora il via libera definitivo da parte della Procura di Treviso.

L'ITER
Al momento la magistratura della Marca non ha aperto fascicoli d'indagine sulla morte del giovane atleta padovano del gruppo Fiamme Oro. Anche perché né la Ulss 2 né la famiglia Conte hanno presentato esposti in merito. «Non ne abbiamo alcuna intenzione» hanno specificato i Conte. La professoressa Cristina Basso, docente di Anatomia patologica dell'Università di Padova, avrà invece l'incarico di esaminare il cuore di Carlo Alberto, che dovrebbe arrivare a Padova martedì. In questo caso si tratta però di esami medici disposti soprattutto per capire se a uccidere il 12enne siano stati dei problemi di natura congenita o ereditaria, che quindi potrebbero mettere a rischio anche i suoi familiari.
«Al momento non abbiamo ancora potuto fissare il funerale ha spiegato ieri il padre Dino Massimiliano Stiamo aspettando il via libera dalla magistratura. Speriamo arrivi in giornata, perché risulta che non siano stati disposti ulteriori accertamenti. Inizialmente avevamo pensato di farlo martedì pomeriggio al Santo, ma a questo punto bisognerà capire se tutti gli adempimenti tecnici e burocratici lo renderanno possibile o se dovremo aspettare qualche altro giorno. Come famiglia non abbiamo comunque nominato alcun perito di parte».

L'AFFETTO
Dai Conte dunque non verranno presentati esposti alla Procura. Anche perché, fin dai primi momenti, papà e mamma di Carlo Alberto hanno percepito da parte di tutti il massimo impegno per salvare il figlio.
«Io ero lì quando è stato male ha proseguito Dino Ho visto i primi soccorsi, ho visto come per 75 lunghissimi minuti hanno fatto l'impossibile per rianimarlo. E all'ospedale Ca' Foncello ho visto i medici, instancabili giorno e notte per strapparlo alla morte. Ho visto anestesisti e rianimatori, abituati quotidianamente alle tragedie, con gli occhi gonfi di lacrime. Nessuno voleva perdere questo bambino».
«Carlo Alberto ha sollevato una sconvolgente ondata d'amore, talmente grande che non riusciamo nemmeno del tutto a renderci conto di quanto sia l'affetto che tutti stanno dimostrando a lui e a noi ha continuato il padre commosso Dai medici agli amici, dalla scuola ai questori di Padova e Treviso, che sono stati di un'umanità immensa. Fino alla grande famiglia delle Fiamme Oro e a tutto il mondo dell'atletica. Sono straordinari, non sappiamo nemmeno come faremo a ringraziare tutti. Carlo era incredibilmente innamorato e orgoglioso del gruppo delle Fiamme Oro, non solo dal punto di vista sportivo ma per i valori che incarna. Era solo un bambino, ma con un lato da adulto. Era dalla parte giusta, dalla parte sana della vita. Quando abbiamo ricevuto il cordoglio di Marcel Jacobs abbiamo pensato a quanto emozionato sarebbe stato nel sapere di aver toccato così tanti cuori».
Ieri sera al monastero delle Clarisse in via Cavalletto si è svolto un Rosario per i parenti stretti. «Di giorno in giorno organizzeremo qualcosa per il nostro Carlo Alberto ha spiegato don Ulisse Zaggia Fino a quando potremo dargli l'ultimo saluto».
 

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