Ragazza scomparsa, che fine ha fatto Basma? «L'ho vista sul Montello»: spunta la testimonianza di una donna

Ragazza scomparsa, che fine ha fatto Basma?
di Michelangelo Cecchetto e Marina Lucchin
4 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Giugno 2022, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 17:45

GALLIERA (PADOVA) - Che fine ha fatto Basma Azfaal. C'è stato un avvistamento nel Trevigiano sul Montello, ma la famiglia della 18enne pachistana, da 4 anni a Galliera, nell'Alta Padovana, sparita nel nulla martedì si chiude nella sua angoscia.

Basma, scomparsa: ultime notizie

La mamma della giovane, bella e vestita in abito tipico come la figlia, si affaccia al balcone al primo piano della sua casa, alza gli occhi al cielo con il volto tirato di chi non dorme da giorni, avvolta nel vestito velato e colorato della sua terra d'origine. Alle domande se ha notizie della figlia, se ci sono stati contatti e che cosa pensa possa essere successo, la donna con voce fioca sussurra: «Non so, non capisco, non parlo italiano». Ma non risponde neanche se le si pongono le stesse domande in inglese o francese. Pochi secondi all'esterno su quel terrazzino, guarda fuori pensierosa e preoccupata, poi rientra in casa, quasi qualcuno le avesse detto di non dire nulla: che la questione della sparizione della figlia è da tenere in famiglia. Tanto che, se non fosse stato per il cugino di Basma, forse nessuno avrebbe saputo che la ragazza era sparita. È stato il ventenne Shaheer Muhammad, infatti, prima a convincere gli zii a contattare i carabinieri e poi a lanciare appello sui social: «Aiutatemi a ritrovare mia cugina».

L'ho vista, era sola con una bicicletta vecchia, stava ferma con un telefono in mano


Basma, avvistamento sul Montello

Una donna trevigiana assicura di aver notato una ragazza simile sul Montello: «Martedì e mercoledì pomeriggio c'era una ragazza qui sul Montello che sembra lei, era sola con una bicicletta vecchia, stava ferma con un telefono in mano, aveva pantaloni larghi neri, però poi da mercoledì pomeriggio non l'ho più vista.

Si trovava sulla Presa 10 verso il versante della panoramica».

Cosa è successo?

Sono persone tranquille, gran lavoratori, ci si saluta, ma nulla di più. Assolutamente mai un problema di nessun genere


Basma Azfaal mercoledì 31 maggio scorso è partita dalla sua abitazione di Galliera Veneta (Padova) per raggiungere con il pullman di linea la vicina provincia di Treviso dove a Castelfranco Veneto frequenta l'istituto professionale Lepido Rocco. Maglietta nera con una riga bianca, scarpe alte bianche e lo zainetto sulle spalle. Telefono cellulare, che è spento da quella mattina, e non più di 10 euro in tasca. Solo che invece di andare in aula, la ragazza è entrata al bar Roma dal quale è uscita verso le 9,30, dopo aver fatto una o più video chiamate dice il titolare. La traccia telefonica si è interrotta nel centro della città.
Il nome del papà, Mohammad Afzaal, è scritto sul campanello accanto al portone del bell'edificio sulla via Roma a pochi passi dalla parrocchia e dal municipio. Al piano terra un'ortofrutta, al primo la famiglia di Basma e al secondo un'altra famiglia pachistana.

Il dirimpettaio li conosce poco: «Sono persone tranquille, gran lavoratori, ci si saluta, ma nulla di più. Assolutamente mai un problema di nessun genere». In Italia è arrivato per primo il padre di Basma, che lavora nella distribuzione dei volantini pubblicitari, particolarmente legato alla patria e alla sua religione. Nel 2018 è giunto il resto della famiglia. A Galliera Veneta è la giovane a curare negli uffici le varie pratiche o ad accompagnare i familiari, avendo più padronanza della lingua.

Il velo in casa e gli abiti occidentali fuori

E poi c'è quel particolare saltato agli occhi in questi giorni: in paese indossa abiti tradizionali, con il velo, mentre a scuola preferisce portare vestiti occidentali. A mezzanotte di martedì la famiglia si è rivolta all'Arma: i carabinieri trevigiani e padovani stanno operando. La ragazza appunto è maggiorenne, ma con oggi i giorni di assenza sono sei. Allontanamento volontario? È la strada più battuta, ma la situazione ha degli aspetti non chiarissimi, in primis il silenzio assoluto dei familiari. Tanto che al campanello non hanno aperto nemmeno al sindaco Italo Perfetti che ieri voleva portare il suo sostegno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA