Elisanna, morta all’improvviso all’età di 76 anni nell'ottobre 2008, per metà della propria esistenza ha convissuto con il dolore di una figlia scomparsa, Rossella Corazzin, la cui sorte è ancora avvolta nel mistero. Era il 21 agosto 1975 e la 17enne di San Vito al Tagliamento si trovava in vacanza a Tai di Cadore con i genitori. Non si sa cosa accadde quel giovedì di 34 anni or sono nei boschi di Monte Zucco, poco distante dalla casa degli zii dove soggiornava: l’ultima volta che l’hanno vista era seduta su una panchina di legno, nel bosco, a leggere “I passi perduti” di Alejo Carpentier. Un malintenzionato l’ha convinta a seguirlo? È stata vittima di qualche rito satanico? Da chi è stata ingannata? Interrogativi che dopo lunghe ricerche e indagini non hanno trovato risposta. Neppure dopo che nel 2005, il sostituto procuratore della repubblica a Belluno, Raffaele Massaro, riaprì il caso; le indagini però non portarono a niente di nuovo. Nel frattempo il papà di Rossella è morto (una decina di anni fa). «Sergio, mio marito – disse la Trevisan qualche anno fa durante un’intervista – prima di andarsene mi ha detto di continuare ad aspettarla e cercarla. Ed è quello che faccio, conservando le sue cose e facendo conoscere questa storia».
Non ha mai smesso di lanciare appelli in televisione (da Chi l’ha visto a La vita in diretta) e sui giornali, e anche questo mese ha partecipato a Belluno a un convengo per raccontare di sua figlia. «È morta con la speranza di rivederla», racconta la nipote Ornella che poi lancia un appello: « Rossella, se leggerai queste parole, ti preghiamo di venire a casa a dare l’ultimo saluto alla tua mamma che non c’è più
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