«Dolomitibus non trova autisti? Sottopagati e sfruttati, ma la società è sempre in attivo»

Autisti pagati sempre meno: nessuno vuole più farlo
di Giovanni Santin
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Lunedì 4 Aprile 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 16:46

BELLUNO  - Dopo aver letto sui giornali che la classe dirigente responsabile del servizio di Trasporto pubblico locale ha espresso “molta perplessità” circa la difficoltà di reperire autisti, i delegati sindacali di Dolomitibus dicono di voler dare il proprio contributo per capire quali siano i motivi. E intendono correggere e precisare alcune «inesattezze che forse inducono a valutazioni errate». Il primo errore «è definire buoni dei contratti per cui alla fine del mese si guadagnano mediamente 1.200 euro» insufficienti a dare una vita dignitosa a tutti, ma soprattutto a ragazzi che arrivano dal Sud con un affitto da pagare. «E quale sarebbe la nostra quindicesima? Il premio di risultato per cui se stai male o devi accudire a casa un figlio con la febbre, si diventa immeritevoli e dunque si percepisce poco e nulla? Premio che essendo in Welfare, non ci paghi le bollette. È infatti di un importo digitale non facilmente spendibile in provincia di Belluno». I sindacati contestano i dirigenti anche quando dicono che «si lavora vicino casa». E replicano: «Se si intende che si prende servizio vicino casa, questo è relativo perché non tutti abitano vicino ai vari depositi e c’è chi fa parecchi chilometri anche due volte al giorno a causa delle lunghe soste tra le corse; se poi si intende che si sta fattivamente vicino a casa e magari nelle pause si possa recarvisi per mangiare o andare in bagno, la realtà è l’esatto opposto: molti sono infatti i turni, anche di 12,13,14 o addirittura 15 ore di impegno, con soste fuori sede».

«E non tutte le soste sono in posti accoglienti - spiegano -: quando va bene è in un piazzale senza un posto dove mangiare né un bagno, oppure sul ciglio della strada. E poi c’è poco tempo libero perché molti turni impegnano gran parte della giornata, sempre per 6 giorni la settimana. Ora siamo al punto per cui i pochi autisti rimasti non riescono a coprire interamente il servizio e non si ha nemmeno la garanzia di poter godere delle proprie ferie». «Se fossimo stati presi in considerazione anni fa- proseguono -, adesso forse non dovremmo ragionare su tagli del servizio ed è inutile prevedere un servizio per 170 autisti quando in forza ce ne sono 140, o l’aggravamento ulteriore dei turni che farebbe fuggire altri autisti e l’impossibilità di godere liberamente di una propria vita privata. Ecco perché gli autisti si licenziano». «Negli ultimi 3 anni – chiudono i sindacalisti - gli autisti sono diminuiti di circa 40 unità, mentre il corrispettivo pagato all’Azienda per i chilometri effettuati è invariato. Si stanno risparmiando 40 stipendi annui e i bilanci aziendali, pur in anni di crisi, sono sempre in attivo. Una parte di quella somma va redistribuita tra i lavoratori»

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