Luca Trapanese assessore al welfare: «Ripartirò da zero, servono sinergie»

Luca Trapanese assessore al welfare: «Ripartirò da zero, servono sinergie»
di Dario De Martino
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Sabato 23 Ottobre 2021, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 08:03

Assessore Luca Trapanese, quali le prime sensazioni da assessore al Welfare del Comune?
«Sono emozionato e onorato e per questo ringrazio Manfredi. Ma sono anche consapevole della complessità e della delicatezza del ruolo che mi è stato assegnato. Ora sta a me la responsabilità di dimostrare, con dedizione ed impegno concreto, che è stata fatta la scelta giusta».

È noto alle cronache soprattutto per essere il primo padre single ad aver adottato una bimba down.
«Sì, è stata una scelta fatta perché avevo un desiderio di paternità e perché per me la disabilità non ha mai rappresentato un problema. Ma la mia storia nel sociale è molto più antica. Lavoro nel mondo del welfare da vent'anni e con l'associazione A ruota libera mi sono sempre occupato di disabilità. Senza contare che per quindici anni ho gestito i progetti sociali con il cardinale Sepe e che da altri quindici anni lavoro col Pio Monte della Misericordia».

Ha vissuto la gestione delle politiche sociali da rappresentante di un'associazione. Quali sono le carenze?
«Per strutturare il lavoro nel dettaglio servirà un po' di tempo. Ciò che è certo è non bisognerà ripetere l'errore di isolare le associazioni che si occupano di terzo settore come è stato fatto in passato: gli operatori del sociale non dovranno più avvertire quel senso di solitudine che troppo spesso hanno dovuto affrontare. Abbiamo un territorio ricco di organizzazioni piccole e grandi che in questi anni, di fatto, si sono sostituite all'amministrazione».

Quindi come intende impostare il rapporto con le realtà sociali della città?
«Prima di ogni altra cosa voglio conoscerle ed incontrarle tutte. Sono loro il motore fondamentale delle politiche sociali in città e vanno ascoltate.

Il mio obiettivo è quello di fare rete con tutte le realtà sociali della città ma anche con imprenditori che abbiano voglia di investire in questo settore. Ma un ruolo fondamentale dovranno svolgerlo anche i lavoratori del Comune. Ho grande rispetto per tutte le persone che lavorano nel mondo del welfare a partire dai nostri assistenti sociali che in tanti casi fanno dei veri e propri miracoli con i mezzi a disposizione. Ma penso anche ai dirigenti che in più di un'occasione si sono dovuti trovare a fronteggiare più emergenze contemporaneamente».

A qualcuno è parsa strana la divisione tra l'assessorato al Welfare e quello alle Pari opportunità.
«Io, invece, sono contento che la delega alle Pari opportunità sia stata affidata ad una donna con i giusti valori come Emanuela Ferrante. Il gruppo della giunta comunale è molto affiatato e non c'è mai stata nessuna discussione sulle deleghe anche perché tra i vari assessorati ci sarà grande collaborazione. Personalmente posso dire di essere contento delle scelte fatte dal sindaco».

È entrato in giunta in quota M5s. Ma ha sostenuto una candidata di Manfredi.
«Sono felice ed onorato di essere stato sostenuto dal Movimento. Ringrazio Roberto Fico e condivido con entusiasmo il nuovo corso del movimento guidato da Giuseppe Conte. Alle elezioni ho sostenuto Stefania Armiero ma per via di un antico rapporto personale, lei è sempre stata nel Cda della nostra associazione. Comunque tutti insieme abbiamo sostenuto la candidatura di Gaetano Manfredi».

Come è nato il rapporto con il sindaco?
«Ci siamo conosciuti pochi mesi fa. È venuto a vedere la casa di Matteo ma senza fare grandi scene per la campagna elettorale. Ci siamo capiti al volo».

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