Procida capitale della cultura 2022, una grande festa per il futuro: «Noi accoglienti e sostenibili»

Procida capitale della cultura 2022, una grande festa per il futuro: «Noi accoglienti e sostenibili»
di Fabio Jouakim
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Venerdì 8 Aprile 2022, 23:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 18:04

Inviato a Procida

Dalla nave l’arrivo a Marina Grande è sempre mozzafiato, con il panorama delle case in multicolor che provoca un tuffo al cuore. Oggi però l’isola è colorata di rosa, il colore tematico di Procida 2022. Le bandierine che festeggiano la capitale italiana della cultura sono ovunque, e stasera - alle 19.45 - si coloreranno di rosa anche i principali monumenti della Campania. Nella piazza di Marina Grande è montato un grande palco, con la platea gremita di ragazzini delle scuole. Per il Moby Dick, insieme agli attori del Teatro dei Venti, in alcune scene ci saranno infatti anche i procidani, dopo i laboratori con i bambini dell’istituto comprensivo Capraro di Procida e con il coro polifonico San Leonardo. Sarà - alle 16.30 - il primo degli eventi che oggi si terranno sull’isola. 

La giornata di sole, lo scirocco insistente: sembra lo scenario ideale anche per l’arrivo del capo dello Stato Sergio Mattarella, che sarà accolto in serata nell’ex convento di Santa Margherita Nuova, dal belvedere interno al complesso si affaccerà poco dopo l’ora del tramonto - previsto alle 19.28 - e intorno alle 19.45 vedrà un videomapping che sarà proiettato sulla Corricella, prima di lasciare Procida in elicottero.

Per arrivare all’ex convento c’è una salita tagliagambe - che oggi sarà inibita al traffico - che porta a Terramurata. Si passa attraverso corso Vittorio Emanuele, che qui chiamano «il canale».

Alzando la testa si vede una lenzuolata con messaggi ecologici («Non abituarsi all’abitudine» il primo), in strada le già citate bandierine rosa, mentre fuori dai portoni qualcuno sistema una caratteristica pianta di limoni. Gesti piccoli, per un’isola che sta entrando in un immaginario collettivo gigantesco: secondo il National Geographic è tra le cinque mete da visitare al mondo. Tanta roba per quella che in molti, fuori dalla Campania, conoscono solo come l’isola tra Capri e Ischia. Cosa riceverà in eredità da questa nuova notorietà?

Lo spiega il direttore di Procida 2022, campano doc: Agostino Riitano, nato a Torre del Greco, ha guidato la candidatura e ora guida la complessa macchina. Ha già “vinto” guidando le candidature di Matera 2019 (capitale europea della cultura) e di Pesaro 2024. Quindici milioni il budget per Procida capitale, con un duplice obiettivo: eredità culturale e di comportamenti. «Per quanto qualcuno ci provi - dice - non possiamo raccontarlo come un grande evento, interventi in uno spazio ristretto di tempo e un baraccone che poi si sposta, con i segni che restano che non sono sempre positivi. È grandioso più che grande». La differenza? «L’eccezionalità della cultura che fa nascere lo sviluppo. Con eredità materiali e immateriali che avranno una curva almeno decennale». Tra i primi c’è Palazzo D’Avalos, l’ex carcere: «Diventerà - aggiunge Riitano - un luogo di produzione culturale e grandi mostre».

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E poi la chiesa di San Giacomo e il vecchio faro. Tra quelli immateriali la sostenibilità: la sperimentazione sul carbon free e sul plastic free, il trasporto pubblico su gomma gratis da oggi e per tutto l’anno, l’idea di «Procida coraggiosa», l’associazione che da un anno promuove la borraccia che nei negozi viene riempita d’acqua, per evitare montagne di plastica. Per la vicesindaca Titta Lubrano, che ha la delega all’ambiente, «Procida dà l’esempio di come conciliare accoglienza e sostenibilità, convincendo chi viene ad adeguarsi, senza il mordi e fuggi che lascia tanti rifiuti».

Una gestione virtuosa che passa «utilizzando risorse locali, senza far viaggiare camion e pullman, o con il ridurre con il solare l’utilizzo di fonti di energia tradizionali, o ancora la messa al bando degli shopper di plastica, sostituiti con tremila borse di tela». Messaggi accompagnati con gesti concreti. 

 

La macchina della sicurezza messa in moto per oggi è enorme, tra incontri, sopralluoghi e bonifiche. La zona del porto è off limits, non si passa nemmeno in bici ma solo a piedi. Un piccolo fuori programma nel tardo pomeriggio, con alcune auto della polizia che il traghetto per Napoli lascia sul molo, prima di tornare precipitosamente indietro per imbarcarle. Tutto rose e fiori? Qualche sussurro arriva all’orecchio. E riguarda l’enorme luminaria posta dal main sponsor proprio all’imbocco di corso Vittorio Emanuele, ideata dall’artista Domenico Pellegrino. Ma le perplessità non sono artistiche. «La processione del Venerdì santo non riuscirà a passare lì sotto». Via dalla piazza anche la tabella che ricordava Massimo Troisi, che da qui ci lasciò in eredità il suo Postino. 

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