Tubercolosi, terzo caso all'ospedale San Paolo: è allarme in corsia a Napoli

Tubercolosi, terzo caso all'ospedale San Paolo: è allarme in corsia a Napoli
di Ettore Mautone
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Lunedì 22 Ottobre 2018, 07:00
All'ospedale San Paolo c'è un altro caso di positività al test della tubercolosi dopo quello già individuato (il terzo, compreso la dottoressa deceduta due giorni fa). Ciò significa che altri due dottori sono venuti a contatto con il batterio della Tbc sviluppando anticorpi. È bene chiarire che questi ultimi sono solo la spia del passaggio del bacillo di Koch nel loro organismo. «Ma non significa che siano infetti - puntualizza Maria Triassi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica e Medicina preventiva della Federico II - il batterio circola e le persone sane e immunocompetenti sviluppano anticorpi. Ovviamente in un pronto soccorso è più alta la probabilità di venire a contatto con soggetti malati. In questi casi - aggiunge - si può sviluppare un'infezione silente in cui il batterio è controllato dal sistema immunitario, ovvero avviene la completa guarigione come nella maggioranza dei casi. Solo nella malattia asintomatica a silente, per concomitanti malattie o terapie immunosoppressorie e negli anni si può sviluppare una forma attiva. Questa, a sua volta diventa contagiosa solo nelle forme polmonari ma non in quelle extrapolmonari che pur gravi, come nel caso della dottoressa deceduta, non sono diffusive di bacilli».
 
In ogni caso la notizia del terzo caso di positività al test non è stata ancora ufficializzata. I medici del San Paolo saranno sottoposti a ulteriori indagini molecolari, colturali e genetiche per un approfondimento diagnostico teso ad escludere ogni eventuale malattia asintomatica. A tutti gli altri camici bianchi, medici e infermieri, risultati negativi, potrebbe invece essere consigliata la vaccinazione con il siero di Calmette Guarine. «Quando si verifica un caso di tubercolosi - conclude Triassi - si fa sempre la profilassi e la sorveglianza sanitaria. Nei casi negativi si consiglia il vaccino. Quest'ultima è consigliata a tutti i medici e agli studenti di medicina negativi al test. I medici che lavorano nei pronto soccorso dovrebbero fare sempre il vaccino e comunque attenersi a protocolli di igiene e profilassi, come l'uso di dispositivi individuali di protezione tra cui mascherine, guanti e copricapo, utili per limitare la diffusione anche di altre malattie. Come l'influenza, che tra poche settimane farà sentire la sua presenza nei nostri ospedali in concomitanza del picco epidemico stagionale».

Lo screening praticato al San Paolo utilizza un frammento proteico purificato del bacillo di Koch. Iniettato nella cute dà luogo a una reazione locale che si manifesta a distanza di alcuni giorni. Una prova veloce e di basso costo per verificare la presenza di un'infezione, anche latente. La cautela è comunque d'obbligo: il test sconta infatti una quota significativa di falsi positivi, ma anche di falsi negativi, sebbene resti una delle principali e più antiche prove per individuare l'infezione, approvate tra l'altro dalla maggior parte dei centri internazionali per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive. A proposito di tubercolosi va infine detto che la maggior parte delle infezioni che colpiscono gli esseri umani risulta asintomatica, cioè latente e che solo il 10% alla fine progredisce in malattia attiva soprattutto a livello polmonare e nel 10-20% dei casi in forme extrapolmonari non diffusive. Di tutte queste il 3-4% sono multiresistenti agli antibiotici che richiedono particolare un protocollo di terapia che prosegue per circa 21 mesi con almeno 5 antibiotici diversi.

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità circa un terzo della popolazione mondiale è venuta a contatto con il bacillo della tubercolosi e tra quelli esposti annualmente 8 milioni si ammalano e il 25% di essi muoiono a causa della malattia in tutto il mondo soprattutto nei paesi del sottosviluppo per le compromesse condizioni fisiche e immunitarie e le concomitanti malattie. Ci sono vari fattori noti che rendono le persone più suscettibili all'infezione tubercolare: nel mondo la causa maggiore è l'Aids. I sintomi della Tbc? nella fase attiva sono la tosse cronica, espettorato infetto, febbricola, sudorazione notturna e perdita di peso. L'infezione di altri organi provoca una vasta gamma di sintomi. La diagnosi si basa sull'esame radiologico del torace, il test cutaneo alla tubercolina, esami del sangue e l'esame microscopico e coltura microbiologica dei fluidi corporei. Il trattamento è sempre difficile e richiede l'assunzione di antibiotici multipli per lungo tempo. In particolare Streptomicina, Rifampicina e Isoniazide protratti per molti mesi in associazione con altri due antibiotici. La resistenza agli antibiotici è un problema crescente nell'affrontare la malattia. La prevenzione si basa sui programmi di screening e di vaccinazione.
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