Riapertura scuole in Campania, ecco i sindaci che disobbediscono al Tar: niente ritorno in classe da Caivano a Vico Equense

Riapertura scuole in Campania, ecco i sindaci che disobbediscono al Tar: niente ritorno in classe da Caivano a Vico Equense
di Massimiliano D'Esposito e Francesca Mari
4 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Gennaio 2021, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 13:53

Ai fronti del SìDad e NoDad in provincia di Napoli finiscono per accodarsi, indirettamente, anche i vari sindaci che in base alle situazioni locali assumono decisioni in linea con l'una e l'altra «fazione». Non tutti infatti hanno gradito la pronuncia del Tar che ha ordinato la riapertura in Campania, fin da ieri, di tutto il primo ciclo e c'è qualche Comune in cui si prosegue con la didattica a distanza. È il caso di Massa Lubrense dove il sindaco Lorenzo Balduccelli, già «eroe» dei SìDad per aver richiuso le scuole appena riaperte nel post vacanze natalizie, ha deciso di prorogare fino al 24 gennaio l'ordinanza di sospensione delle lezioni in presenza in tutte le scuole.

A Vico Equense il sindaco Andrea Buonocore ha deciso di mantenere la sospensione dell'attività didattica in presenza della scuola dell'infanzia fino al 30 gennaio, mentre per le quarte e quinte elementari lo stop è fino a sabato. «La decisione è presa in accordo con le dirigenti scolastiche - ha detto Buonocore - onde consentire a noi di pianificare al meglio il coordinamento del trasporto scolastico e ai genitori l'organizzazione familiare». Stessa linea anche in alcuni Comuni a nord della provincia, come Caivano, Frattamaggiore e Cardito dove i sindaci hanno deciso di rimandare a lunedì le lezioni in presenza per quarte e quinte elementari. «Credo che sulla scuola si stia consumando un disastro - dice il sindaco di Caivano Enzo Falco - per colpa di una confusione decisionale, per il protagonismo tra governo, Regioni e sindaci e da ultimo il Tar. La scuola ha bisogno di programmazione, non si possono prendere decisioni dall'oggi al domani». Sospese le lezioni in presenza per quarte e quinte elementari fino a lunedì anche nei Comuni di Crispano e Agerola. Proprio qui i rispettivi sindaci Michele Emiliano e Luca Mascolo hanno predisposto uno screening gratuito per le platee scolastiche prima del rientro in classe. Ad Agerola è stato effettuato nei giorni scorsi, mentre a Crispano si farà oggi dalle 9.30 alle 16.30 nell'ala comunale dell'Ic «Quasimodo» con la disponibilità di Icofarma.

Video

L'altra partita in corso riguarda le scuole riaperte ma a «mezzo servizio» per via di positività riscontrate su alunni o docenti. Diverse classi sospese in vari istituti di Napoli, mentre ad Afragola è stato disposto l'isolamento delle classi di due istituti: il 1°Circolo «Marconi» e l'Ic «Castaldo-Nosengo» dove i casi di positività tra gli alunni sarebbero tre, uno scoperto ieri. E il sindaco Claudio Grillo ha comunicato che sono partite le procedure di monitoraggio con l'Asl e la protezione civile. Nell Vesuviano, dopo il caso del bimbo di 3 anni di un asilo nido a Torre del Greco spuntano altri campanelli d'allarme. Paura al plesso della primaria del 2° «Giancarlo Siani» di Torre Annunziata dove è stata accertata la positività di una docente la quale, nonostante fosse in attesa del tampone e con il marito positivo, sarebbe andata a scuola fin da lunedì. La classe è stata messa in isolamento. Chiusa invece la «Cesaro» dove sono risultate positive due bimbe della scuola per l'infanzia. A Boscoreale il sindaco Antonio Diplomatico ieri ha disposto la chiusura ad horas e fino al 31 gennaio del plesso Santa Maria Salome dell'Ic 1° Cangemi, dove sono stati riscontrati dall'Asl alcuni casi di positività tra gli alunni. 

E mentre piovono ordinanze nei vari Comuni, i due fronti civili «SìDad» e «NoDad» continuano a fronteggiarsi a suon di istanze.

Dopo la decisione del Tar, infatti, il coordinamento regionale «Tuteliamo i nostri figli, scuole chiuse» che conta oltre 30mila membri supportato dall'Aivec (Associazione italiana vittime del Covid) ha fatto partire una campagna di adesioni per ricorrere alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo contro la riapertura delle scuole. Una campagna che, per finanziare le spese, prevede un contributo di 50euro a famiglia; già raccolte decine di adesioni ma chi non può sostenere l'esborso ha aderito con un'offerta libera. «La ripresa forzata delle lezioni con lo stato di emergenza prorogato fino al 31 aprile 2021 si legge in una nota a firma del legale Pasqualino Pavone, presidente Aivec - costituisce grave violazione del principio di precauzione previsto dal Trattato Istitutivo dell'Ue». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA