Napoli, rapinato il cassiere di “Cicciotto a Marechiaro”. Il sospetto: un basista nel ristorante

Napoli, rapinato il cassiere di “Cicciotto a Marechiaro”. Il sospetto: un basista nel ristorante
di Giuseppe Crimaldi
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Lunedì 30 Agosto 2021, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 08:03

Colpo grosso al Vomero. Due rapinatori sono entrati in azione nel cuore della notte tra sabato e domenica, in via Camillo de Nardis, e dopo aver minacciato la vittima con una pistola si sono fatti consegnare 30mila uro. La somma faceva parte degli incassi degli ultimi giorni guadagnati dal noto ristorante “Cicciotto a Marechiaro”: il denaro era addosso all’amministratore del locale, che subito dopo il raid ha denunciato il fatto ai carabinieri.

Un grande colpo, sì, ma anche quasi un gioco da ragazzi. I malviventi hanno passeggiato sul velluto nel compiere il raid, evidentemente preorganizzato e pianificato sin nei minimi dettagli: in meno di un minuto hanno puntato una pistola al volto del 58enne V.V., che stava trasportando il denaro a casa, e che stamattina lo avrebbe dovuto versare in banca, e dopo aver trafugato la somma si sono dileguati. 

Facile, troppo facile per non immaginare che la rapina sia stata architettata e organizzata con la complicità di un basista interno al ristorante, qualcuno che conosceva bene orari e spostamenti del cassiere. «Un fatto grave - commenta Gianluca Capuano, patron e consulente di un’azienda che dà lustro alla gastronomia partenopea dal 1942 - che fa seguito ad un altro episodio analogo accaduto qualche anno fa, quando alcuni malviventi attesero nel piazzale esterno al ristorante l’uscita del cassiere con il denaro.

Non ho parole: ma anch’io penso che dietro quest’ultimo raid ci sia, purtroppo, la mano di qualcuno che dall’interno ha fornito indicazioni preziose a chi ha fatto il colpo».

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Dunque, veniamo alle fasi più drammatiche dell’assalto. Sono circa le 2,30 quando l’amministratore lascia il locale in macchina, per fare rientro nella sua casa al Vomero. In tasca ha un plico contenente i 30mila euro che di lì a qualche ora dovrà portare in banca.

Poco prima delle tre è già sotto l’abitazione, parcheggia, scende e improvvisamente sul marciapiedi si materializzano come fantasmi due uomini, uno dei quali impugna una pistola: «Dacci i soldi, fai presto o ti ammazziamo», intimano alla vittima. A V.V. non resta altro che sottostare alla minaccia. Nemmeno un minuto e il colpo è andato a segno. Ripresosi dallo choc, il 58enne compone il 112 e lancia l’allarme: sul posto giungono i carabinieri, ma dei due aggressori ormai non c’è più traccia. 

Sull’episodio indagano ora i militari della Stazione Vomero. Anche gli investigatori privilegiano la pista della “mano interna” al ristorante: quella che avrebbe architettato il piano dando istruzioni ai malviventi armati. Ecco dunque quello che verosimilmente è accaduto. V.V. saluta e lascia “Cicciotto” ormai senza più clienti. Apre la cassaforte del locale ove erano custoditi i 30mila euro e li ripone in una ampia busta, che nasconde in una tasca interna alla giacca. Poi sale in macchina e parte alla volta di casa. Ma c’è qualcuno che ha assistito a quei movimenti, ed è un qualcuno che sapeva anche il consistente importo di quella cifra: il “basista” avverte i rapinatori, che sono già probabilmente in strada e attendono la vittima sotto casa.

«Purtroppo mio cognato (l’amministratore del ristorante, ndr) - commenta Capuano - ha commesso la grave leggerezza di accumulare tutta la somma, anziché andarla a depositare in banca negli ultimi giorni. Chi ha imbastito il piano sa bene che dopo la prima rapina in tutta l’area interna ed esterna al locale c’è la videosorveglianza. E quindi ha scelto di colpire in una strada del Vomero, dove peraltro non ci sono telecamere. È doloroso dover immaginare che tra i circa 40 nostri dipendenti può nascondersi un traditore, il basista. Ma nonostante tutto non ci demoralizzeremo, e continueremo a lavorare andando avanti». 

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