Si sono opposti sia Valentina Casa che il suo ex compagno, Felice Dorice, padre dei tre bambini. Con loro hanno presentato domanda di affido temporaneo delle due bambine, i nonni paterni. Lunedì scorso nel corso della prima udienza, presieduta dal presidente del tribunale dei minori Patrizia Esposito, si sono costituiti i genitori, assititi ognuno dal suo legale di fiducia e i nonni paterni. Ognuna delle parti ha chiesto la revoca della sospensione della podestà genitoriale e l'affido esclusivo delle due bambine, mentre la richiesta dei nonni paterni è stata quella dell'affido temporaneo. Il giudice ha aggiornato l'udienza al prossimo undici marzo, annunciando la nomina di un perito, che avrà il compito di ascoltare le bambine.
Si profila, dunque, una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi e sicuramente tanto fango reciproco tra i genitori naturali delle piccole Noemi e Erminia. Un altro trauma soprattutto per Noemi, che a sette anni è stata picchiata a sangue e ha dovuto assistere, impotente, alla orribile morte del fratellino, pestato prima a sangue a mani nude da Tony Sessoubti Badre e poi finito a colpi di bastone, come si uccidono i cuccioli di foca. Trauma devastanti per le sorelline del povero Giuseppe. Per il perito che tra meno di un mese sarà incaricato di valutare la nitidezza dei ricordi di quella maledetta domenica, i danni riportati dalle bambine, il loro rapporto con la mamma con il nuovo compagno assassino, e quello con il padre naturale. Un esame che potrebbe richiedere mesi. Il Tribunale dei Minori valuterà anche le capacità genitoriali di Valentina Casa e del padre delle due sorelline. La donna, per la quale la procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, non ha disposto l'iscrizione nel registro degli indagati, ritenendola vittima della furia assassina di Tony Badre, a Cardito dove si è consumata la tragedia è considerata una sorta di Medea, rea di non aver impedito la morte del figlio. Di parere decisamente opposto è invece l'opinione a Massa Lubrense, città natale di Valentina Casa dove è considerata una mamma perfetta, capace di lavorare, accudire come si deve i suoi tre figli e tenere la casa in ordine. E tra questa pletora di giudici da tv manca qualsiasi accenno alla presenza nella vita dei tre bambini di Felice Dorice. Una forma strisciante di sessismo del quale il Tribunale non ne terrà conto.
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