Dimore storiche a prezzi stracciati
Corte dei Conti indaga su Napoli

Dimore storiche a prezzi stracciati Corte dei Conti indaga su Napoli
di Pietro Treccagnoli e Pierluigi Frattasi
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Martedì 16 Maggio 2017, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 11:39
Aprire la finestra in una di queste splendide mattine di maggio e affacciarsi sul verde profumato di Villa Pignatelli o della Floridiana o del parco di Capodimonte non ha prezzo. Anzi un prezzo ce l’aveva, e ce l’ha ancora, ma per pochi privilegiati. Ed è un prezzo molto basso o almeno per decenni è stato molto, troppo basso. Sono gli affittuari delle case (appartamenti storici, villette protette da siepi, ex-residenze borboniche) del Demanio affidate alle sovrintendenze e che sono state abitate (o sono ancora in parte abitate) da dipendenti e funzionari, dai loro discendenti, dalle vedove e talvolta anche da persone che nulla hanno a che vedere con la tutela dei beni culturali.
 
 

È stata da tempo aperta un’inchiesta che si sta concludendo e i cui esiti potrebbero essere resi noti tra qualche giorno o forse anche meno. Alloggi di lusso, insomma, in palazzi storici nobiliari e di alto valore artistico, occupate abusivamente, a volte addirittura dagli anni Ottanta, o molto molto prima, oppure affittate a prezzi stracciati, anche a 150 euro al mese, per appartamenti che sul mercato ne valgono almeno 450. Decine di alloggi di proprietà dello Stato all’interno dei luoghi simbolo della cultura di Napoli. Abitazioni principesche, immerse luoghi della città in scenari e atmosfere d’altri tempi. E lo Stato non ne può disporre (o non ne ha disposto per troppi anni) e incassa solo pochi spiccioli.

È una vicenda complicata che si trascina da tempo e sulla quale anche la Sovrintendenza dei Beni Culturali, che nel 2010 è subentrata nella proprietà al Demanio, ha cercato di districarsi negli ultimi anni. Ad esempio, a Capodimonte, dove si è cominciato a mettere mano a un programma di sgomberi, per riacquisire al patrimonio questi immobili e utilizzarli per usi pubblici.
La vicenda è finita sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti della Campania, che ha deciso finalmente di vederci chiaro. Da circa un anno, infatti, gli investigatori del Primo gruppo della Guardia di Finanza, stanno passando al setaccio le carte per ricostruire la storia delle abitazioni speciali.

 

L’inchiesta è arrivata ormai alle ultime battute e potrebbe delineare i contorni di un’Affittopoli bis per i palazzi della cultura, come quella che ha già colpito la Reggia di Caserta, lo scorso anno al centro dell’indagine del pm contabile Ferruccio Capalbo. Anche nel caso di Capodimonte, della Floridiana e di Villa Pignatelli ci si trova di fronte a occupazioni illegali. Tra gli immobili in questione, ci sono, ad esempio, le case di ex custodi e dipendenti, passate, dopo la morte dei titolari, a mogli e figli, ma senza che ci sia stato alcun rinnovo di contratto da parte dell’amministrazione e quindi occupate senza titolo dagli eredi. Gli inquilini abusivi in molti casi hanno cercato di mettersi in regola, chiedendo il rinnovo e continuando a pagare le pigioni, sotto forma di indennità di occupazione sine titulo, sulla scorta delle ultime bollette «regolari», che comunque erano di importo molto più basso rispetto ai canoni di mercato.

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