Adam, turista americano scomparso a Capri: «Voleva visitare Villa Jovis»

Adam, turista americano scomparso a Capri: «Voleva visitare Villa Jovis»
di Anna Maria Boniello
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Domenica 3 Luglio 2022, 22:58 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 18:14

Lo cercano da sabato pomeriggio tra i dirupi e gli anfratti del monte Tiberio, e più passano le ore più diminuiscono le speranze per Adam Gabriel Kreysar, 56enne cittadino americano del Missouri, in vacanza nel Golfo di Napoli sul Pisces, una barca charter di circa 30 metri battente bandiera di Malta che proveniva da Viareggio a che doveva fare la tappa successiva a Positano. Doveva essere una crociera di quelle tipiche che piacciono ai turisti made in Usa ma che si è trasformata in un vero e proprio caso che sta tenendo impegnate le forze dell’ordine in serrate ricerche via terra, via mare e anche via cielo. Decine e decine di uomini che si sono dovuti arrendere al calare delle tenebre, ma che già stamattina si sono rimessi al lavoro alle prime luci dell’alba.

Tutto è iniziato sabato pomeriggio quando l’uomo, in vacanza insieme alla moglie e ad altre tre perone, alla fine del lunch aveva annunciato che non sarebbe risalito a bordo perchè voleva visitare Villa Jovis, la domus imperiale di Tiberio che si trova in un punto inaccessibile, il più lontano dalla piazzetta, dove ancora restano le vestigia romane.

Sceso il buio sull’isola la donna, visto il mancato rientro di suo marito, ha dato l’allarme anche perché il gps del cellulare di Adam risultava spento e lei non riusciva più a localizzare la sua posizione. C’è stato anche un frenetico contatto con la Apple per cercare di individuarlo ma il cellulare era ormai muto. Sono così scattate le ricerche, sempre più frenetiche con il passare delle ore. Secondo le prime informazioni lo straniero aveva chiesto a un passante quale fosse la strada per salire a Villa Jovis e al Salto di Tiberio: infatti alcune telecamere di servizio lungo la strada mostrano la figura atletica che si arrampica in quella direzione. Da qui sono cominciate le ricerche. Via terra sono arrivati gli stretti e lunghi veicoli elettrici dei carabinieri, coordinati dai comandanti delle stazioni di Capri ed Anacapri, mentre dal cielo l’elicottero dei vigili del fuoco attrezzato per la ricerca di persone cadute in burroni ispezionava minuziosamente ogni angolo dell’alto promontorio. A supporto sono intervenuti anche i droni del soccorso alpino di Capri mentre in un clima torrido hanno fornito il loro prezioso contributo anche gli agenti della polizia di stato, della polizia municipale, i rocciatori, i sentieristi e tanti giovani volontari, mentre per mare fra gli anfratti operavano la motovedetta della guardia costiera e il mezzo veloce dei carabinieri.

 

Intanto su alberi e pali della zona e in pieno centro venivano affissi poster con la foto dell’americano scomparso, mentre cresceva la disperazione dei familiari, rimasti in contatto con Apple nella speranza che il cellulare possa essere individuaro. I più provetti conoscitori della zona stanno cercando di spiegare quanto presumibilmente accaduto. Non conoscendo il territorio, lo straniero potrebbe essersi perduto prendendo anziché il sentiero per Tiberio uno dei tanti che conducono in cima a terrazzamenti e scarpate ed essere precipitato in uno dei numerosi burroni e fenditure che la zona che Tiberio scelse proprio perché inaccessibile agli attacchi dei nemici. 

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