Italia campione d'Europa, la festa di Napoli finisce con una sassaiola contro la polizia

Italia campione d'Europa, la festa di Napoli finisce con una sassaiola contro la polizia
di Paolo Barbuto
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Martedì 13 Luglio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 19:37

Non c'era solo l'emozione dell'Europeo appena vinto, nella festa napoletana dell'altra notte: c'erano anche la voglia di riscoprire unità e condivisione dimenticate da troppi mesi, la necessità di scrollarsi di dosso la tristezza della pandemia, l'urgenza di mostrare alla nazione che Napoli ama la nazionale di calcio, a dispetto di chi ancora pensa che qui l'unico azzurro sia quello del Napoli. Ecco, la città ha voluto chiarire che quando l'azzurro è quello dell'Italia, non esistono barriere e la passione è la stessa riservata agli eredi di Maradona, soprattutto quando tra gli azzurri della nazionale ci sono tanti rappresentanti di questa terra.

La notte della festa sembra già lontana, e invece è talmente vicina che merita ancora d'essere raccontata, per la gioia e le emozioni ma anche, purtroppo, per un lato oscuro e violento che l'ha leggermente offuscata: risse, rapine, atti di teppismo; ci sono stati a Napoli come in decine d'altre città d'Italia, perché è proprio quando si fa festa senza freni che i delinquenti si gettano nella mischia.

 

Partiamo dalle emozioni positive, però, quelle che hanno portato a Napoli un capodanno fuori stagione a base di fuochi d'artificio e brindisi in strada, partiamo dai volti attoniti degli adolescenti di fronte a una festa di massa così partecipata: in strada c'erano gruppi di giovanissimi che non avevano mai vissuto l'entusiasmo collettivo di una vittoria sportiva e che da troppi mesi avevano dimenticato la gioia di una condivisione sfrenata fatta di balli e canti nelle strade.

Ecco, i volti dei ragazzi sono l'immagine più bella della notte napoletana. Volti di una festa che non s'è concentrata solo nei luoghi abituali, lungomare, Plebiscito, vicoli della Napoli storica ma ha tracimato esplodendo anche nel cuore del Vomero, a piazza Vanvitelli, allungandosi pure nelle rotonde di Pianura, nei viali di Scampia, nelle piazze di Miano. Chi ha avuto la fortuna di poter esplorare la città per intero, nella notte della grande festa, può raccontare di momenti di gioia affollata e condivisa ma pure angoletti di emozione di periferia con gruppetti di ragazzi pieni di bandiere e facce dipinte, fermi agli angoli e desiderosi di suonare trombe e applaudire assieme, al passaggio di ogni auto imbandierata.

Ovviamente, nella notte della festa c'è chi esagera, e non ci riferiamo ai violenti e ai rapinatori dei quali parleremo più avanti. Qui raccontiamo di chi perde il controllo e pretende di far ciò che vuole senza rispetto né attenzione. Partiamo dai tantissimi che hanno deciso di andare in giro a tutta velocità su due ruote senza indossare il casco, magari portandosi dietro anche bimbi piccolissimi, pure loro senza casco; passiamo per quelli (quasi tutti) che hanno gettato via le mascherine e si sono accalcati a migliaia senza tenere a mente le norme sanitarie che, purtroppo, meritano ancora grande attenzione per evitare nuovi scivoloni nel cuore del maledetto virus.

Ci riferiamo, infine, ai teppisti che hanno tentato l'assalto alla fontana del carciofo a piazza Trieste e Trento e, non riuscendoci, si sono scagliati contro le forze dell'ordine. Si sapeva da giorni che le fontane e le piazze storiche sarebbero state presidiate per tutelare i monumenti, era sotto gli occhi di tutti, fin dal pomeriggio di domenica, lo schieramento di polizia in tenuta antisommossa a tutela della fontana del carciofo, eppure un gruppo di teppisti ha tentato ugualmente l'assalto. Il risultato è stato un lunghissimo momento di tensione con lancio di pietre e oggetti raccattati per strada contro gli agenti, così la festa gioiosa ha vissuto attimi di tensione e panico. 

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E veniamo alla porzione più odiosa del racconto, quella che ha gettato un'ombra sulla meravigliosa notte di festa napoletana. In mezzo al popolo della passione azzurra s'è riversato anche quello della violenza e della delinquenza. Sono stati segnalati diversi casi di accoltellamento e rapine; a far sentire la propria voce di rabbia Manuel Ruggiero, presidente dell'associazione Nessuno tocchi Ippocrate che ha denunciato l'indifferenza della folla di fronte alle ambulanze del 118 che correvano verso interventi di emergenza (accoltellamenti, persone colpite da arma da fuoco) e venivano costantemente bloccate da zone di festa incontrollata: «Una bolgia di persone ammassate le une sulle altre sotto l'effetto dei fumi dell'alcool - ha scritto Ruggiero -. I mezzi di soccorso facevano fatica a farsi largo tra la folla che, nella maggior parte dei casi, derideva il personale e, a dispetto, chiudeva gli specchietti retrovisori delle ambulanze al loro passaggio».

Paura nel corso della notte al corso Amedeo di Savoia dove una coppia di coniugi che festeggiava il successo calcistico percorrendo la città in sella a uno scooter, è stata speronata da un altro mezzo a due ruote. Una volta rovinati a terra i due sono stati strattonati e allontanati del mezzo a due ruote che è stato portato via da un complice degli speronatori.

Terrore nel cuore della notte al corso Garibaldi, intorno alle 3, nel mezzo dei festeggiamenti, un poliziotto libero dal servizio ha notato due persone armate (ne leggete i dettagli nelle seguenti pagine del nostro giornale), è intervenuto qualificandosi come appartenente alla polizia di Stato ed è stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco all'addome. Ora si trova ricoverato in prognosi riservata al Pellegrini. 

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