Guerra Ucraina, il generale Angioni: «Putin non andrà oltre il Donbass. Zelensky? Ha paura di perdere prestigio»

Per il momento l'offensiva russa continua, con le truppe dello Zar che continuano a catturare gradualmente le aree di Severodonetsk.

Guerra Ucraina, il generale Angioni: «Putin non andrà oltre il Donbass. Zelensky? Ha paura di perdere prestigio»
di Alessandro Rosi
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Martedì 31 Maggio 2022, 16:28 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 11:59

Un accordo tra Putin e Zelensky è vicino. Per il generale Franco Angioni, già comandante delle truppe terrestri Nato nel Sud Europa e del contingente italiano in Libano negli anni più duri della guerra civile che dilaniò il Paese dei Cedri, la situazione «sta migliorando rispetto a 15 giorni fa». Ma per il momento l'offensiva russa continua. Con le truppe dello Zar che continuano a catturare gradualmente le aree di Severodonetsk, anche se non hanno ancora completamente circondato la città.

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Ogni città rappresenta uno snodo fondamentale nella guerra.

Spero che ci sia la capacità di tutti i protagonisti di trovare una via d’uscita. L’Ucraina sta dimostrando fierezza e consapevolezza della propria posizione. La Russia è venuta più a miti consigli, probabilmente anche grazie all’atteggiamento europeo e degli Stati Uniti. La situazione sta migliorando rispetto a 15 giorni fa. Credo che alla fine troveranno un accordo. 

Quale accordo?
 
Che Putin ritiri tutte le truppe. Ciò che è stato fatto non è più rimediabile. Si accontenti dei mali che ha procurato e rispetti la volontà d’indipendenza dell’Ucraina. Senza europeizzazione, che è troppo presto.
 
Ritiro delle truppe a che condizioni? Donbass?
 
Che Zelensky si renda conto che alcune repubbliche (come Donetsk e Lugansk) vogliono diventare indipendenti. Inoltre Putin si è reso conto che ha grandi problemi interni.
 

Il giornale tedesco Spiegel, citando fonti vicine allo Zar, diceva che Putin si potrebbe togliere la vita se dovesse perdere la guerra. è possibile? 
 
No. Putin però continua con il suo atteggiamento dispotico, che non gli toglie nessuno. È venuto a più miti consigli perché l’Occidente l’ha indirizzato meglio sulle sue posizioni. L’indipendenza dell’Ucraina è fuori discussione. Putin è preoccupato che non ci sia un processo di inizio di indipendenza delle altre repubbliche. Ma, per il momento, vista la situazione, è giusto che si prosegua nella maniera più democratica possibile.

 


 
Zelensky ha paura di perdere la guerra?
 
Ha paura di perdere prestigio e di perdere coloro che lo circondano, per essere dalla sua parte e giustificare il suo comportamento. Bisogna riconoscere che l’Ucraina è stato un segnale importante e che potrebbe essere foriero di altre novità. 


 
Cosa si può fare per fermare i crimini contro l’umanità?
 
Bisogna mettere un argine a questo dilagare. Gli avvenimenti sono importanti, ma le conseguenze lo sono molto di più perché rappresentano un futuro. Speriamo che non ci siano sviluppo negativi verso i Paesi satelliti e vicini come la Polonia. È necessario fare in modo che non ci sia una forma di mitizzazione collettiva, che rimanga la ricerca della tutela dei diritti umani e del rispetto delle norme.

C’è rischio che la guerra si allarghi ad altri Paesi confinanti l’Ucraina?

Mi auguro di no. Non ci sono al momento situazioni in bilico, che possano passare da un clima di calma a quello di una burrasca. Spero possa essere un’estate calma che contribuisca a riordinare gli assetti internazionali, verso il reciproco rispetto. Anche da parte dei Paesi sovietici, che hanno iniziato a mostrare un minimo atteggiamento democratico.

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