Zelensky, chi scrive i discorsi al presidente ucraino? Ecco il team di sceneggiatori dietro il successo del leader-attore

Ucraina, chi scrive i discorsi di Zelensky? Un team di sceneggiatori dietro il successo del presidente-attore
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Martedì 22 Marzo 2022, 15:43 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 11:34

Parole appassionate e d'impatto ma mai casuali. Che trasmettono il dolore di un popolo ma anche la sua forza nel resistere all'invasore. Così, nei discorsi del presidente Zelensky la tragedia del popolo ucraino è la shoah davanti al parlamento israeliano, è l'11 settembre per gli americani, è un "muro nel cuore dell'Europa" davanti al Bundestag tedesco. Un format, quasi un copione riadattato di volta in volta in base all'audience e studiato nei minimi dettagli che il presidente ed ex-attore recita magistralmente davanti ai parlamenti di tutto il mondo e sui social dove ormai è una star da milioni di followers. E, dopo un vero "tour" in tutti i parlamenti degli alleati, c'è anche chi lo vuole alla cerimonia di apertura degli Oscar del prossimo 27 marzo.

Insomma, nella guerra dell'informazione e nel dibattito pubblico occidentale di fatto Zelensky ha già vinto. Grazie a una strategia di comunicazione efficace e mirata: ma chi c'è dietro tutto questo? Chi scrive i suoi discorsi?

 

Dietro i discorsi del presidente una casa di produzione cinematografica

Dietro le parole del presidente c'è la firma del team di sceneggiatori  professionisti di Kvartal 95 studio, la casa di produzione cinematografica fondata nel 2003 dallo stesso presidente.

Molti di loro sono gli autori della serie comica cult "Servant of the People" prodotta da Netflix in cui Zelensky interpreta un professore di liceo che viene eletto al governo e inizia una "rivoluzione" per il bene del popolo.

A guidare la strategia comunicativa ci sono vari membri di Kvatral 95 tra cui la frist lady ucraina Olena Zelenska, l'amico storico del leader ucraino Yuriy Kostyuk, celebre per le battute pungenti inserite nella serie e oggi vicecapo dell’Ufficio del presidente e  Andriy Yermak, produttore televisivo a capo della strategia comunicativa del presidente.

La casa di produzione Kvatral 95 ha prodotto anche il video di grande impatto  cinematografico mostrato al Congresso americano, due minuti e mezzo che mostrano la devastazione dell'invasione russa su una colonna sonora che ne intensifica la drammaticità. Per gli ucraini non si tratta di una novità: sin dall'elezione di Zelensky nel 2019 i membri della Kvatral 95 hanno assunto ruoli di rilievo nella comunicazione del presidente e nel governo ucraino. 

La strategia comunicativa, dal look militare ai riferimenti storici

Nel "format Zelensky" che appare in videoconferenza da Kiev sui maxi schermi dei parlamenti di tutto il mondo nulla è lasciato al caso. Il presidente è rigorosamente vestito di verde militare richiamando immediatamente l'idea di un leader che combatte in prima persona accanto al suo popolo, in opposizione a Putin che si mostra sempre in giacca e cravatta. La durata è quasi sempre compresa tra i 10 e i 15 minuti, le parole sono mirate, con richiami alla storia delle nazioni ospitanti anche con frasi shock: nel suo intervento al parlamento italiano il 22 marzo Zelensky ha richiamato scelto Genova, la città della tragedia del Ponte Morandi, per un paragone d'impatto: «Mariupol è uguale a Genova, immaginatela distrutta come la nostra città». Ovunque il discorso si conclude con una standing ovation dei parlamentari e nonostante la sua richiesta più insistente, la no-fly zone Nato sui cieli Ucraini sia ancora esclusa categoricamente dagli occidentali, molti sono gli aiuti arrivati all'esercito ucraino da tutto il mondo a seguito dei suoi discorsi.

Se Putin chiude i social, Zelensky spopola su Tik Tok

Mentre Putin in Russia chiude i social network occidentali, sull'altro fronte della guerra Zelensky li rende il proprio campo di battaglia e spopola su Twitter e Youtube ma anche Instagram, Facebook e Tik Tok.

Non è una novità: già durante la campagna eelttorale del 2019 che lo portò al governo con il 73% dei voti, il presidente aveva limitato molto il numero di interviste, preferendo una comunicazione diretta con gli elettori tramite i video su Youtube, più volte ripresi dalle tv ucraine.

Ora, dallo scoppio della guerra la sua fama sui social è aumentata ancora di più ed è passato da 4 a 5.5 milioni di followers su Twitter da 14,1 a 16,1 milioni di follower su Instagram. Tra i post, aggiornamenti continui sulla guerra, discorsi rivolti a un pubblico internazionale - spesso pubblica tweet in inglese - ma anche elogi al proprio popolo e incoraggiamenti alla resistenza. Tra i video virali c'è quello in cui, in tenuta mimetica, fa visita ai feriti di guerra in un ospedale e uno dei ragazzi ricoverati gli dice "Sei una star su Tik Tok". Solo uno dei tanti episodi che mostrano una strategia comunicativa condotta con intelligenza e interpretata con altrettanta efficacia. Zelensky sà che il conflitto si combatte anche sul fronte dell'informazione e essere un simbolo è una garanzia: finchè i riflettori dei media occidentali saranno puntati sull'Ucraina, Putin avrà buona parte del mondo contro di lui. Un vantaggio che il presidente è deciso a non farsi sfuggire a sfruttare con abilità. 

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