Arabia Saudita, scoperti viali funerari di 4500 anni fa: ecco la rete stradale “circondata” da 17.800 tombe

La scoperta, che potrebbe cambiare la nostra comprensione della storia antica della regione, è stata fatta da alcuni ricercatori dell’Università della Western Australia

Arabia Saudita, scoperti viali funerari di 4500 anni fa: ecco la rete stradale “circondata” da 17.800 tombe
di Rossella Fabiani
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Giovedì 20 Gennaio 2022, 18:29

In Arabia Saudita è stata fatta una scoperta che potrebbe rimettere in discussione tutto quello che sappiamo sulla storia del Medio oriente. Sono stati infatti riportati alla luce antichi viali funerari risalenti a 4.500 anni fa, che mettevano in collegamento le oasi del territorio. Ma soprattutto questi viali erano circondati da tantissimi monumenti funebri. Questa scoperta, che potrebbe cambiare profondamente la nostra comprensione della storia antica della regione è stata fatta da alcuni ricercatori dell’Università della Western Australia (Uwa) e della Royal Commission for AlUla, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista “The Holocene”.

I viali funerari riportati alla luce dal team di ricercatori sono dei lunghi corridoi che collegavano oasi e pascoli, delimitati da monumenti funerari, costruiti dalle popolazioni che vivevano nel Nord-Ovest dell’attuale Arabia Saudita tra la prima e la media età del Bronzo.

Per individuare e analizzare questi singolari viali funerari, il team ha utilizzato immagini satellitari, fotografie scattate da elicotteri, rilievi al suolo e scavi. E grazie a tutto il lavoro condotto nelle aree di studio principali delle contee di AlUla e Khaybar, sono così stati individuati questi viali che si estendono su un’area di 160.000 chilometri quadrati, con oltre 17.800 tombe.

I ricercatori hanno inoltre fatto sapere che “le più alte concentrazioni di monumenti funebri su questi viali si trovavano vicino a fonti d’acqua permanenti, con la direzione dei viali che indica che le popolazioni li usavano per spostarsi tra le principali oasi, comprese quelle di Khaybar, AlUla e Tayma“. Strade e sentieri minori si perdono, inoltre, nei territori che circondano le oasi, suggerendo che fossero utilizzati anche per spostare mandrie di animali nei pascoli vicini durante i diversi periodi di pioggia.

 

Secondo il principale autore dello studio, Matthew Dalton, della School of Humanities dell’Uwa, “le strade funerarie erano le principali reti stradali del loro tempo e dimostrano che le popolazioni che vivevano nella penisola arabica 4.500 anni fa erano molto più socialmente ed economicamente collegate tra loro di quanto pensassimo in precedenza“. Ma non solo. Dalton ci tiene anche a sottolineare che “queste oasi, in particolare Khaybar, mostrano alcune delle più dense concentrazioni di monumenti funebri conosciuti in tutto il mondo. E il gran numero di tombe dell’età del bronzo costruite intorno a loro suggerisce che già all’epoca le popolazioni avevano iniziato a stabilirsi in modo più permanente in questi luoghi favorevoli“. Per il direttore del progetto, Hugh Thomas, anche lui della School of Humanities dell'Uwa,“la ricerca chiude un anno straordinario per il progetto. I documenti pubblicati hanno contribuito a dimostrare che nei tempi antichi AlUla e Khaybar erano caratterizzate da un panorama di insediamenti ricco e dinamico. I reperti archeologici provenienti da queste regioni hanno il potenziale per cambiare profondamente la nostra comprensione della storia antica del Medio oriente“. E quello che è emerso da questa nuova scoperta sembra dargli ragione.

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