Viaggi a Natale e Capodanno: Paese che vai, lockdown che trovi. Olanda prima a chiudere

Viaggi a Natale e Capodanno: Paese che vai, lockdown che trovi. Olanda prima a chiudere
di Giampiero Valenza
11 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Dicembre 2021, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 22:56

Per le festività di Natale e Capodanno si parte e si va all’estero. Un’abitudine che è possibile fare anche in tempo di Covid? Sì, l’importante è conoscerne le regole, che variano da Paese a Paese. Il ministero degli Esteri, con il Portale Viaggiaresicuri, mette a disposizione dei viaggiatori tutte le informazioni necessarie per capire cosa fare e come. In diversi casi le restrizioni sono davvero molto basse. In altre, forse è meglio pensarci due volte prima di decidere di spiccare il volo verso una meta lontana. Vediamo i principali, al netto delle eccezioni che, comunque, sono presenti un po' in tutti i casi.

Olanda

E' scattato da ieri il lockdown generale: il governo olandese ha preceduto quelli degli altri paesi europei con una decisione condivisa tuttavia solo dal 35% dei cittadini. Secondo il sondaggio dell'Hart van Nederland, il sostegno alla misura è aumentato comunque di quattro punti dopo la conferenza stampa con cui il primo ministro Mark Rutte ha annunciato il lockdown, dichiarandolo «inevitabile». «Per prevenire il peggio dobbiamo agire adesso», ha detto annunciando le restrizioni per tutto il periodo di Natale fino al 14 gennaio. Fino ad allora resteranno chiusi negozi non essenziali, ristoranti, attività ricreative e sportive, scuole e parrucchieri. Inoltre non si potranno invitare più di due ospiti a casa.

Intanto in Olanda gli over-12 devono mostrare un certificato Covid se provengono da un Paese Ue che è stato designato come area ad alto rischio. Per quelle a basso rischio, invece, non ci sono restrizioni ma va compilata una dichiarazione. La quarantena all’arrivo non è obbligatoria, a meno che non ci sia una variante preoccupante nel Paese da cui si proviene. Il Governo olandese consiglia a tutti coloro che arrivino nei Paesi Bassi, anche se sono stati completamente vaccinati, di fare il test.

Austria

Gli italiani che entrano in Austria devono portare con sé risultato di test biologico molecolare valido, un certificato di vaccinazione o di guarigione o un certificato medico. Se si entra nel Paese senza una prova valida, bisogna sottoporsi a un test biologico molecolare immediatamente dopo l'ingresso, in ogni caso entro 24 ore al massimo. La registrazione per l'autorizzazione pre-viaggio deve essere effettuata prima di varcare il confine.

Belgio

Chiunque entri in Belgio dall’estero deve riempire un modulo on line, tranne nel caso di ingressi via auto per soggiorni di durata inferiore alle 48 ore.  Si può far liberamente ingresso da eventuali zone rosse in ambito Ue/Schengen, dalle Regioni che siano state rosse nei 14 giorni precedenti o da alcuni Paesi terzi presentando un certificato digitale europeo che attesti la vaccinazione completa (ciclo concluso da più di 2 settimane)  o l’avvenuta guarigione dal Covid negli ultimi 180 giorni. In alternativa, dovranno presentare il risultato di un test tampone effettuato nelle ultime 72 ore o un test antigenico non più vecchio di 24 ore, mentre i residenti potranno in alternativa effettuare il test all’arrivo (con quarantena fino al risultato). In entrambi i casi, un secondo test andrà effettuato il settimo giorno, senza obbligo di quarantena nel frattempo e con possibilità quindi di ripartire prima di tale scadenza.  Nella sola regione di Bruxelles-Capitale i non vaccinati hanno l'obbligo di osservare un periodo di quarantena di dieci giorni, con possibilità di interromperla sulla base del risultato del test del settimo giorno; sarà sempre possibile ripartire per l'estero prima di questa scadenza. 

Brasile

Chi arriva in Brasile deve presentare alla compagnia aerea un certificato di vaccinazione la cui somministrazione dell’ultima dose o della dose unica sia avvenuta almeno 14 giorni prima della data di imbarco. La presentazione del certificato vaccinale non è richiesta ai viaggiatori considerati non vaccinabili. Comunque, in assenza di certificato o di esenzione si può entrare comunque ma è necessario fare una quarantena di 5 giorni presso la destinazione di arrivo. Al termine di questo periodo di quarantena è necessario effettuare un test antigenico o molecolare. Il risultato negativo conclude il periodo di quarantena, mentre se è positivo, o il viaggiatore si rifiuta di effettuarlo, dovrà proseguire la quarantena secondo i criteri stabiliti dal Ministero della Salute.

Canada

Per entrare in Canada è necessario dimostrare il completamento del ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, con vaccini riconosciuti dal governo del Paese: Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca/Covishield e Janssen. I certificati dovranno essere esibiti alle autorità di frontiera. È necessario presentare un test molecolare Covid-19 pre-partenza con risultato negativo, effettuato entro 72 ore prima del volo previsto per il Canada o un precedente risultato positivo di test molecolare effettuato tra 14 e 180 giorni prima della partenza per il Canada.

I test antigenici rapidi non sono accettati.

Cina

Per imbarcarsi su un vettore aereo diretto verso la Cina è necessario ottenere un codice sanitario Qr con il logo “Hdc”, che si può avere con il visto e il referto di negatività al tampone o sierologico che dovranno essere effettuati entro 48 ore dalla partenza del volo. All’arrivo in Cina, bisogna effettuare il periodo di quarantena (almeno 14 giorni). In caso di esito positivo al test anticovid, le disposizioni sanitarie locali prevedono che i viaggiatori vengano ospitati e curati individualmente in stanze singole presso strutture mediche specializzate per tutto il corso della degenza.

Croazia

E’ possibile entrare in Croazia su presentazione del Certificato digitale Covid Ue in formato digitale o cartaceo. Chi non lo ha deve presentare alternativamente, uno dei seguenti documenti: un test tampone negativo eseguito non oltre le 72 ore precedenti l’ingresso nel Paese, un test antigenico rapido negativo effettuato non oltre le 48 ore precedenti l’ingresso nel Paese, un certificato di vaccinazione che attesti di aver ricevuto le  due dosi di vaccino  (per  vaccini Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Gamaleya, Sinopharm, Covishield, Covaxin, Sinovac) o del monodose Janssen/Johnson&Johnson. Oppure, si chiede un certificato medico che confermi la guarigione dal Covid-19 e una singola iniezione entro 8 mesi dall'infezione (se questo vaccino è stato somministrato entro 365  giorni prima dell'ingresso in Croazia), un certificato di ricevimento di una prima dose di vaccino Pfizer, Moderna o Gamaleya tra i 22 ed i  42 giorni prima dell'ingresso in Croazia; un certificato di ricevimento di una prima dose di vaccino Astra Zeneca tra i 22 e gli 84 giorni prima dell'ingresso in Croazia, un test positivo (Pcr o test antigenico rapido) eseguito tra i  365 e gli 11 giorni prima dell'ingresso nel territorio o certificato medico che confermi la guarigione. Se non si ha uno di questi certificati, i viaggiatori devono effettuare un tampone all'arrivo in Croazia ed osservare un autoisolamento fino al ricevimento dell’esito negativo. Nel caso in cui non sia possibile effettuare il tampone, è prevista la misura di autoisolamento di 10 giorni.

Egitto

Per andare in Egitto bisogna avere un tampone negativo al Covid-19 effettuato entro le 72 ore precedenti all’orario previsto di partenza del volo. La compagnia aerea è responsabile per il controllo dei certificati, che effettua già al momento del check in e può quindi rifiutare l’imbarco. I passeggeri che atterrano negli aeroporti di Hurgada, Marsa Alam, Sharm El-Sheikh e Taba, qualora sprovvisti di certificato, potranno effettuare il tampone all’arrivo in aeroporto.

Francia

Per andare in Francia, se vaccinati, occorre presentare una certificazione di avvenuta conclusione del ciclo vaccinale, che si intende concluso 7 giorni dopo la seconda dose dei vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca oppure 4 settimane dopo la somministrazione del vaccino Johnson&Johnson oppure 7 giorni dopo la prima dose di vaccino approvato dall’Ema per le persone guarite da  una precedente infezione da Covid-19 oppure 7 giorni dopo la terza dose o dose di richiamo effettuata con un vaccino Rna messaggero. Senza vaccinazione, o con ciclo non completato, bisogna presentare l’esito negativo di un test tampone o antigenico effettuato meno di 24 ore prima della partenza (imbarco nel caso di un vettore, oppure passaggio della frontiera terrestre). Inoltre, bisogna compilare la dichiarazione di assenza di sintomi scaricabile sul sito del Ministero dell’Interno francese. Tutti i passeggeri in procinto di imbarcarsi per una destinazione francese dovranno compilare e presentare al vettore, al momento dell’imbarco, e a chiunque sia preposto ad effettuare i controlli, il modulo di localizzazione digitale che potrà essere visualizzato sul proprio dispositivo mobile o stampato in copia cartacea.

Germania


Prima dell'ingresso o dell'imbarco per la Germania bisogna avere una documentazione che dimostri di essere vaccinato, guarito o di esser risultato negativo ad un tampone antigenico o molecolare. Per la normativa tedesca, si considerano "vaccinate" le persone che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni (se hanno già contratto il Covid, basta un’unica dose) e "guarite" quelle asintomatiche e risultate positive ad un tampone non meno di 28 giorni e non più di 6 mesi prima. Per le persone non vaccinate e non guarite, il tampone può essere antigenico (rapido) o molecolare (Pcr) e deve essere effettuato nelle 48 ore precedenti l'ingresso in Germania (nel caso dell'antigenico) o nelle 72 ore precedenti (nel caso del molecolare Pcr).  In alcune regioni è in vigore la regola “2G”, che consente l’accesso ai luoghi chiusi solo alle persone vaccinate o guarite. Nei territori dove il tasso di ospedalizzazione supera la soglia critica, può essere prevista la cosiddetta regola del “2G plus”, che prevede ulteriori restrizioni (accesso ai luoghi chiusi solo per vaccinati e guariti e presentazione di test o l’obbligo di mascherina).

Giappone
Le autorità giapponesi hanno vietato l'ingresso nel Paese per motivi di turismo da qualsiasi Paese del mondo.

Irlanda


Tutti i passeggeri che arrivano in Irlanda devono compilare un modulo e presentare il Green pass, oppure avere una prova della guarigione da Covid negli ultimi 180 giorni o un risultato negativo di un test antigenico eseguito non più di 48 ore prima dell'arrivo nel Paese. Oppure, in alternativa, la prova di un risultato negativo di un test tampone eseguito non più di 72 ore prima dell'arrivo.

Israele


L’ingresso in Israele è vietato ai cittadini stranieri non residenti (almeno, ciò è stato disposto fino al 29 dicembre 2021). In alcuni casi, specificamente previsti dalla normativa israeliana e che presentano carattere di eccezionalità, i cittadini stranieri che abbiano necessità di recarsi in Israele possono presentare una domanda di ingresso al cosiddetto “Exceptions Commitee”.

Regno Unito

Per arrivare nel Regno Unito viene chiesto di mostrare l’esito negativo di un tampone (molecolare o rapido) effettuato nelle 48 ore precedenti la partenza, in aggiunta a diversi altri requisiti. C’è l’obbligo di isolamento cautelare dall'arrivo sul territorio di Sua Maestà fino al risultato del tampone molecolare, da effettuare nel secondo giorno. Chi ha il Green pass europeo deve prenotare un tampone di tipo molecolare/Pcr entro il 2° giorno dopo l’arrivo e osservare un periodo di isolamento cautelare fino all’esito del tampone. Deve compilare una dichiarazione con la quale conferma che non è passato in un Paese ad alto rischio nei 10 giorni precedenti e di aver completato il ciclo di vaccinazione con Pfizer/BioNTech, Oxford/AstraZenica, Moderna, Janssen, Sinovac, Sinopharm Beijing, Covishield e Covaxin.

Repubblica Ceca


Per andare in Repubblica Ceca bisogna compilare un modulo on line se si usa un aereo o un treno (ciò non avviene se si va con l’auto). In più, va effettuato un test tampone nelle 72 ore precedenti la partenza. Dopo l’arrivo ne va effettuato un secondo tra il quinto e il settimo giorno di soggiorno e, nell’attesa dell’esito, indossare sempre la mascherina Ffp2, anche all’aperto. Sono esonerati dall’obbligo di test e quarantena chi ha il Green pass da almeno 14 giorni e un certificato di avvenuta guarigione dal Covid. Al momento in Repubblica Ceca non esistono Covid Hotel, né strutture predisposte per l’accoglienza dei turisti positivi al Covid. Gli italiani positivi possono fare rientro in Italia soltanto dopo aver ricevuto un’autorizzazione speciale dalla Asl di appartenenza. In caso di positività al Covid, l’unica soluzione abitativa possibile è, secondo Viaggiaresicuri, la prenotazione di un appartamento Airbnb, scegliendo l’opzione “self check-in”.

Russia

Tutti i passeggeri provenienti dall'estero, anche quelli in transito, devono presentare un certificato di negatività al Covid-19 effettuato con tampone non più di 48 ore prima dell’atterraggio in Russia. Per ritornare in Italia è obbligatorio, tra i vari adempimenti,  un tampone negativo molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti l'ingresso (o un tampone antigenico “rapido” effettuato nelle 24 ore precedenti). In assenza di questo, le compagnie aeree rifiutano l’imbarco di passeggeri diretti verso l’Italia. Gli italiani non possono entrare nella Federazione Russa con voli provenienti da Polonia, Romania, Estonia, Lettonia e Lituania. Non c’è obbligo di quarantena.

Slovenia
 
Per entrare in Slovenia è necessario un tampone negativo eseguito entro le 72 ore precedenti o un test rapido effettuato entro le 48 ore precedenti, un certificato di guarigione, il Green pass. In mancanza di certificato, la persona sarà sottoposta a quarantena domiciliare di dieci giorni (purché dimostri di avere un luogo in cui trascorrere questo periodo). Eccezioni ci sono per gli autotrasportatori, per chi ha proprietà al confine, i lavoratori frontalieri. La Slovenia accetta certificati con cui la persona dimostra di avere ricevuto la seconda dose dei vaccini
Pfizer, Moderna, Sputnik V, CoronaVac, Sinopharm, AstraZeneca e Covishield oppure
il monodose Johnson & Johnson.

Spagna

Chiunque arrivi in Spagna dall’estero, per via aerea o marittima, indipendentemente dalla regione di provenienza, è sottoposto a un controllo sanitario prima della sua entrata nel Paese. In particolare: controllo della temperatura corporea, controllo documentale e controllo visivo sullo stato del passeggero. Per quanto concerne il controllo documentale, tutti i passeggeri in arrivo dall’estero (anche da altri Paesi Ue) devono compilare, prima del viaggio, un “formulario di salute pubblica”, attraverso il sito internet Spain Travel Health (per gli arrivi via aerea) o la app Spain Travel Health-Spth, ottenendo un codice QR da presentare (su dispositivo mobile o stampato) al proprio. È consentito l’ingresso in Spagna da tutti i Paesi europei senza obbligo di quarantena.
 

Stati Uniti d’America
 
Possono entrare negli Usa i viaggiatori con Green pass, con il risultato negativo di un test Covid e con l’Esta, l’autorizzazione di viaggio. Un giorno prima della partenza per tornare in Italia va fatto di nuovo il test Covid.

Svizzera


Per entrare in Svizzera tutti i viaggiatori over-16, inclusi quelli vaccinati e guariti, devono presentare l’esito negativo di un test tampone risalente a non più di 72 ore prima dell’ingresso. Inoltre, dovranno essere nuovamente sottoposti, a loro spese, ad un ulteriore test tra i quattro e i sette giorni dopo il loro arrivo, il cui risultato dovrà essere trasmesso alle competenti Autorità cantonali. Tutte le persone devono anche compilare il modulo di entrata. Per i frontalieri, per coloro che attraversano la Svizzera senza fare sosta e per coloro che, nell’ambito della loro attività professionale, trasportano dei viaggiatori o delle merci attraversando le frontiere, non vi è la necessità di effettuare il test e di compilare il modulo.

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