Venezuela, l'esercito è con Maduro: «In atto un colpo di Stato». E il mondo si spacca: Usa contro Russia

Venezuela, l'esercito è con Maduro: «In atto un colpo di Stato». E il mondo si spacca: Usa contro Russia
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Giovedì 24 Gennaio 2019, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 23:48

In Venezuela continuano le manifestazioni anti Maduro: e nel frattempo il mondo si spacca, con gli Usa che ritengono il suo incarico "illegittimo" mentre Russia, Cina e Turchia si schierano conro le «interferenze esterne» e si oppongono invece al suo antagonista, il 35enne Juan Guaidò. Negli ultimi due giorni sono stati 16 i morti nella repressione messa in atto dalla polizia e dai militari contro le proteste antigovernative in Venezuela. Lo riferisce l'ong Observatorio Venezolano de Conflictos Sociales y de Provea su Twitter. Dall'inizio delle proteste contro Nicolas Maduro, lunedì scorso, sono stati 218 i manifestanti arrestati, secondo quanto riporta El Mundo. Il bilancio dei morti rischia di crescere perché oggi si temono nuovi scontri

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Intanto l'esercito venezuelano si dichiara fedele a Nicolas Maduro e definisce «estremamente pericoloso» l'atto con cui Juan Guaidò, presidente dell'assemblea nazionale, si è proclamato presidente ad interim del paese. «È in atto un colpo di stato contro la nostra democrazia», ha detto il ministro della Difesa, Vladimir Padrino, circondando da un gruppo di generali. «Riconosciamo come legittimo presidente il nostro comandante in capo, Nicolas Maduro», ha aggiunto, affermando che l' esercito «non accetterà mai un presidente al servizio di interessi oscuri» e «non si sottometterà ad una potenzia straniera».

Si schierano dall'altra parte Usa e Gran Bretagna: «Il tempo del dialogo è finito: il governo di Nicolas Maduro è illegittimo e tutti gli stati membri dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa) ora devono riconoscere la legittimità del presidente del Venezuela ad interim, Juan Guaidò», dichiara il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo alla riunione straordinaria del Consiglio permanente dell'Osa. E la Gran Bretagna esprime grave inquietudine per la situazione nel Paese latino americano e sposa in pieno la linea dell'amministrazione Trump. 

Juan Guaidò ha prestato giuramento ieri come presidente ad interim del paese davanti a una folla di manifestanti riuniti a Caracas, che hanno intonato l'inno nazionale. Ma per la Russia la sua autoproclamazione è «una strada diretta verso l'illegalità e un bagno di sangue»: così un comunicato del ministero degli Esteri russo. Lo riferisce la Bbc. «Solo i venezuelani hanno il diritto di determinare il proprio futuro». «Una interferenza dall'esterno, in particolare in questo momento, è inaccettabile».

 



Fa eco Nicolás Maduro stesso, il quale ha dichiarato oggi di non voler accettare che «un qualsiasi Impero ci imponga governi per vie extra costituzionali». In un messaggio sul suo account Twitter, Maduro ha aggiunto che «in Venezuela prevarrà il rispetto della volontà popolare, della Costituzione e della sovranità». 

 

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