«Vaccino anti-Covid fa venire l'Aids», Bolsonaro indagato per aver diffuso fake news

«Vaccino anti-Covid fa venire l'Aids», Bolsonaro indagato per aver diffuso fake news
di Cristiana Mangani
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Sabato 4 Dicembre 2021, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 19:48

Jair Bolsonaro, presidente brasiliano, non smette di stupire. E' finito di nuovo nei guai con l'accusa di aver dichiarato delle falsità sulla pandemia causata dal Coronavirus. Insomma, di aver diffuso fake news. Ad aprire le indagini è stata la Corte suprema del Brasile che ha avviato un fascicolo di inchiesta sulle false informazioni che Bolsonaro ha dato riguardo a Covid e Aids. Il presidente brasiliano ha dichiarato in più occasioni che le persone vaccinate contro il Covid avrebbero corso un rischio maggiore di contrarre l'Aids. Affermazioni che non sono suffragate da alcune valutazione scientifica.

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Le dichiarazioni sono state fatte in una trasmissione video che è andata in diretta su più piattaforme di social media a ottobre.

Come prima reazione, Bolsonaro è stato temporaneamente sospeso sia da Facebook che da YouTube.

Il giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes ha avviato l'inchiesta sulla base delle indicazioni fornite dalla Commissione parlamentare istituita nel paese per indagare sulla gestione dell'epidemia da parte del suo governo. Una gestione che è stata considerata disastrosa con il presidente che continuava a rilasciare dichiarazioni false sugli effetti devastanti del virus. La Corte ha specificato quali siano stati i provvedimenti presi nei suoi confronti attraverso l'account ufficiale di Twitter.

Bolsonaro è stato ampiamente criticato in patria e all'estero per aver minimizzato la gravità del virus, incluso scoraggiare le persone a farsi vaccinare, nonostante il Brasile stia combattendo uno dei peggiori focolai di coronavirus al mondo. La Commissione parlamentare ha avuto accesso a documenti che mostrano che il governo ha ignorato almeno 81 offerte di vaccini da Pfizer nel 2020. I senatori brasiliani stanno chiedendo da più parti che Bolsonaro venga accusato anche di crimini contro l'umanità proprio per gli effetti nefasti causati ai cittadini dalla sottovalutazione dell'epidemia.

Bolsonaro è l'unico presidente del G20 che ha affermato di non essersi vaccinato

Secondo il Programma congiunto delle Nazioni Unite su Hiv e Aids, i vaccini Covid-19 approvati dalle autorità di regolamentazione della salute, sono sicuri per la maggior parte delle persone, comprese quelle che vivono con l'Hiv, il virus che causa la sindrome da immunodeficienza acquisita nota come Aids. Bolsonaro è l'unico presidente del G20 che ha affermato di non essersi vaccinato. Nonostante questo, e il ritardo del Brasile nell'avvio di un programma di vaccinazione, in base ai dati del Ministero della salute brasiliano, il 60% della popolazione del paese è stato completamente sottoposto a doppia dose. Il report settimanale dallo stesso ministero ha, poi, comunicatro i dati dei contagi: venerdì scorso il Brasile ha registrato 221 decessi legati al Covid, 615.400 morti dall'inizio della pandemia.

L'indagine per aver diffuso delle fake news non è la prima nei confronti di Bolsonaro: di recente è stato accusato anche di corruzione nell'acquisto dei vaccini. Il presidente brasiliano ha licenziato qualche mese fa il capo del dipartimento logistica del Ministero della salute, Roberto Dias, che secondo il quotidiano Folha de S.Paulo aveva chiesto a un fornitore di vaccini, la Davati Medical Supply, di gonfiare il prezzo di 400 milioni di dosi di AstraZeneca di un dollaro l'una, per poter poi sottrarne il sovrapprezzo. Il fornitore ha raccontato di essersi rifiutato. E non è l'unico scandalo. Già al centro delle indagini avviate dalla Commissione parlamentare sul Covid-19, il presidente ha accolto quasi con sorpresa la decisione di sospendere il contratto di acquisto di 20 milioni di dosi del vaccino indiano Covaxin, prodotto dalla multinazionale Bharat Biotech. Convocato dall’ufficio del Procuratore generale, un ex dipendente del ministero della Salute ha raccontato di aver detto al presidente che era stato costretto a firmare un contratto che aumentava il prezzo medio delle dosi del mille per cento. Lo hanno riferito Folha de S. Paulo e la Reuters.

 
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