Usa, uccide l'uomo che l'ha violentata e l'ha venduta: catena di solidarietà per pagare la cauzione di 400mila dollari

Usa, uccide l'uomo che l'ha violentata e l'ha venduta: catena di solidarietà per pagare la cauzione di 400mila dollari
di Federica Macagnone
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Mercoledì 24 Giugno 2020, 18:31

Dopo due anni in carcere Chrystul Kizer è stata scarcerata. Per la 19enne del Milwaukee che rischia l’ergastolo per aver ucciso l’uomo che l’aveva più volte violentata, vendendola anche ad altri uomini, è scattata una mega campagna di solidarietà: sono stati raccolti 400mila dollari per consentirle di lasciare su cauzione il carcere in attesa della condanna definitiva.

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La strada di Chrystul incrociò quella di Randall Volar III, 34 anni, quando aveva 16 anni. Aveva messo un annuncio per un lavoretto che le consentisse di pagarsi il materiale scolastico e al suo appello aveva risposto quell’uomo che si era rivelato in seguito per quello che era: un predatore seriale. Dopo averle fatto regali costosi e averle dato soldi, ha avviato la ragazza sulla strada della prostituzione: oltre a essere violentata da Volar, Chrystul veniva venduta ad altri uomini.
 
Nel febbraio 2018 Volar è stato arrestato con l'accusa di aver adescato minorenni online e di aggressione sessuale di secondo grado su un minore. Prove fotografiche e video trovati in casa sua indicavano che Chrystul era tra le sue vittime. Volar fu inspiegabilmente rilasciato dal carcere il giorno dopo l'arresto, senza alcuna cauzione, ed è rimasto a piede libero fino alla sua morte.

 La notte del 5 giugno 2018, Chrystul ha sparato due volte alla testa di Volar nella sua casa di Kenosha, prima di dare fuoco al cadavere e fuggire dalla scena con la sua Bmw. Chrystul ha sostenuto di non essere andata a casa dell’uomo con l'intenzione di assassinarlo, ma di averlo ucciso per autodifesa dopo essere stata drogata: «Quando gli ho detto che non volevo fare sesso lui mi ha immobilizzata. Non sono andata lì per ucciderlo». Dopo l’omicidio la ragazza è stata arrestata: su di lei pendono cinque capi di imputazione, tra cui omicidio di primo grado. Al momento i giudici hanno sempre respinto l’ipotesi della legittima difesa nel suo caso, ma hanno abbassato la cauzione da un milione a 400mila dollari.

 La storia di Chrystul ha acceso un importante dibattito sui temi della legittima difesa e c’è stata un’enorme mobilitazione per farla rilasciare: le ultime donazioni, sulla spinta del movimento Black Lives Matter, le hanno permesso di lasciare il carcere. «Spesso chi sopravvive a una violenza, in particolare le donne di colore, vengono punite per essersi difese- ha detto Sharlyn Grac, direttore del Chicago Community Bond Fund - C’è la necessità che il sistema giudiziario penale smetta di perseguire i sopravvissuti alle aggressioni sessuali». 

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