Usa, donna uccisa dal compagno a colpi di pistola: il figlio di 9 anni guida la polizia al nascondiglio dell'assassino

Usa, donna uccisa dal compagno a colpi di pistola: il figlio di 9 anni guida la polizia al nascondiglio dell'assassino
di Federica Macagnone
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Martedì 16 Ottobre 2018, 19:48
La sua giovane mamma era stata uccisa da pochi minuti e il suo cuore di bambino batteva a mille, ma lui non ha mai perso la lucidità e la determinazione per fare l'unica cosa che a quel punto c'era da fare: chiamare i poliziotti, andare con loro a caccia del killer e farlo sbattere in prigione. E appena gli agenti di Lake City in Georgia, Usa, sono entrati in casa, quel bimbo di nove anni ha messo subito le cose in chiaro: bisognava immediatamente andare a prendere il compagno di sua madre, era lui l'uomo che pochi istanti prima l'aveva uccisa a colpi di pistola davanti ai suoi occhi. E lui aveva un'idea di dove si fosse andato a nascondere.

La tragedia è avvenuta domenica scorsa poco dopo mezzanotte: al culmine dell'ennesima lite furibonda in casa, Darius Deandre Evans ha sparato alla fidanzata, la 27enne Iyonna Hodo, è uscito dell'appartamento e poi è tornato sui propri passi per spararle nuovamente, uccidendola.


Darius Deandre Evans Fonte: Ufficio dello sceriffo di Clayton County 


Il tutto sotto gli occhi del figlio di nove anni della donna, che ha assistito alla scena pietrificato. Spenta la furia omicida, in un silenzio glaciale, Darius è fuggito come l'ultimo dei vigliacchi, mentre nel piccolo montavano la disperazione e la rabbia, che però non gli hanno tolto la lucidità. Chiamata la polizia, ha raccontato l'accaduto nei minimi dettagli, fornendo indizi preziosissimi. Ma tutto questo non gli è bastato. Dicendo di immaginare dove poteva essersi nascosto il killer, ha guidato gli uomini dello sceriffo Victor Jill alla casa della ex ragazza di Darius, a Lovejoy, sempre in Georgia: e aveva ragione lui, Darius era proprio lì. Sei ore dopo l'omicidio, quindi, l'uomo è finito in manette ed è stato portato immediatamente in prigione senza possibilità di cauzione. 

«Non posso credere che sia successa una cosa simile - ha detto una vicina di casa di Iyonna - Li avevo sentiti litigare violentemente, ma non credevo si arrivasse a questo. Mi sento in colpa: se avessi avvisato la polizia, forse sarei riuscita a salvare Iyonna. E' un pensiero che mi porterò appresso per tutta la vita».
 
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