Elezioni Usa, Biden surclassa Trump nei sondaggi: il presidente Usa abbandonato dalle elettrici donne

Elezioni Usa, Biden straccia Trump nei sondaggi: il presidente Usa abbandonato dalle elettrici donne
di Anna Guaita
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Lunedì 8 Giugno 2020, 18:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 14:58

NEW YORK – «Tutto fake, siete fake!». Questa la reazione di Donald Trump stamattina all’arrivo di un sondaggio della Cnn che lo da indietro di 14 punti rispetto al suo sfidante, l’ex vicepresidente Joe Biden. Trump ha sempre detto e ripetuto che non crede ai sondaggi, e a sostegno della propria diffidenza cita quelli che nel 2016 davano Hillary Clinton in vantaggio, quando, alla prova del voto, la vittoria è andata a lui. Tuttavia nei sondaggi di quest’anno c’è un elemento che nel 2016 non c’era mai stato, e cioé da mesi Biden è costantemente in vantaggio di almeno sei punti, e il suo tasso di approvazione da parte degli elettori è salito ben sopra il 50%, cosa che non era mai successa a Hillary.

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Dunque l’ultima consultazione, condotta dalla Cnn, dice che Joe Biden conduce su Trump con il 55% delle preferenze contro il 41 per il presidente. Rivela anche altri fattori che possono allarmare i responsabili della campagna per la rielezione del presidente, e cioé che il 60 per cento degli americani disapprova il modo in cui ha affrontato le manifestazioni contro la violenza della polizia, nonché la crisi dell’epidemia da covid-19.
 
Il problema sembra essere soprattutto la mancanza di “empatia” di Trump, che non è riuscito a comunicare un senso di compassione per le vittime del virus o una volontà di giustizia razziale nel campo delle manifestazioni. A quanto pare dunque, le donne lo starebbero abbandonando e così la larga fetta di indipendenti che lo aveva sostenuto quattro anni fa.
 
Altri recenti sondaggi hanno dato il presidente in svantaggio, ma non con il distacco rilevato dalla Cnn. Ad esempio uno condotto dalla Nbc insieme al Wall Street Journal, precedente solo di pochi gorni, lo dà distanziato di sette punti.
 


 
Ovviamente mancano ancora quattro mesi e mezzo al voto del 3 novembre. E la storia ci ha insegnato che i sondaggi possono cambiare drasticamente. Nel 1980 ad esempio, il presidente democratico Jimmy Carter aveva un vantaggio schiacciante su Ronald Reagan, ma la sua incapacità di risolvere la crisi degli ostaggi nell’ambasciata americana di Teheran affondò la sua presidenza. La stessa candidatura di Hillary Clinton nel 2016 è stata danneggiata irrevocabilmente quando sotto le elezioni l’Fbi dichiarò di aver riaperto l’indagine sulle sue e-mai. Il Bureau poi riconobbe che non c’era nulla di nuovo o incriminante, ma quell’ennesima ombra fu sufficiente a danneggiarla quel tanto che permise a Trump di strapparle per poche migliaia di voti alcuni Stati in bilico.



 
 

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