La prima segnalazione anonima alle autorità è infatti arrivata nel marzo del 2018: alle autorità veniva comunicato che Taheb si era «radicalizzato, cambiato nome e stava facendo piani per viaggiare all'estero». Nei mesi successivi le autorità sono riuscite a instaurare un rapporto di comunicazione con Taheb, che voleva vendere la sua auto per raccogliere fondi per andare all'estero. Il 7 dicembre un agente dell'Fbi lo ha incontrato, e Taheb gli ha mostrato una mappa della West Wing della Casa Bianca.
L'arrestato voleva andare a 'hijra', un termine che si riferirebbe al territorio controllato dall'Isis. Lo riportano alcuni media americani citando alcune fonti, secondo le quali l'uomo voleva attaccare la casa Bianca e la Statua della Libertà in raid jihadisti. L'uomo voleva usare dispositivi esplosivi fatti in casa e razzi anticarro per portare avanti gli attacchi.
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