Usa, c'è l'accordo sul tetto del debito. Trump: vero compromesso

Usa, c'è l'accordo sul tetto del debito. Trump: vero compromesso
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Martedì 23 Luglio 2019, 00:59
Il Congresso e la Casa Bianca hanno raggiunto un accordo bipartisan che sospende il tetto del debito per due anni aumentando allo stesso tempo i livelli di spesa per il governo. Ad annunciare l'intesa è Donald Trump con un tweet, in cui la descrive come un «vero compromesso». L'accordo deve ora essere approvato: la Camera punta a votarlo in settimana, prima quindi delle sei settimane di pausa estiva che scatteranno il 26 luglio. Il Senato potrebbe votarlo la prossima settimana.

Solo dopo il via libera del Congresso il provvedimento approderà sul tavolo di Donald Trump per la firma. Pur non avendo esplicitamente detto che firmerà la misura, il presidente non l'ha neanche criticata e tutto lascia immaginare che non ci saranno sorprese dell'ultima ora. Con l'intesa viene scongiurato il rischio di un possibile default degli Stati Uniti in settembre: il tetto del debito viene sospeso per due anni, rimandando di fatto lo scontro a dopo le elezioni del 2020.

Con l'accordo sono evitati i tagli automatici alla spesa che sarebbero dovuti scattare il prossimo anno in base a un'intesa del 2011 fra l'ex presidente Barack Obama e i repubblicani. I tagli automatici non solo non entreranno in vigore ma la legge che li prevede viene lasciata scadere nel 2021. Al posto dei tagli sono previste invece spese per un massimo di 320 miliardi di dollari in due anni, 30 miliardi in meno di quanto sperato dai democratici. Ma anche per i repubblicani l'intesa rappresenta una 'rinuncià: saranno infatti realizzati solo 75 miliardi di dollari di risparmi, la metà di quanto chiesto dalla Casa Bianca.

Le nuove spese previste e i risparmi limitati faranno schizzare però il deficit di bilancio sopra i 1.000 miliardi di dollari il prossimo anno.
Una cifra elevata che, secondo gli osservatori, mostra come il Congresso fino a poco fa ossessionato e consumato dalle preoccupazioni sulla sostenibilità dei conti pubblici non sembra più interessato all'argomento.
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