Uragano Ian manda Cuba in black-out e fa rotta verso la Florida: dichiarato lo stato di emergenza

Ian potrebbe salire alla categoria 5 e diventare uno dei più forti uragani della storia a colpire il sud della Florida

Cuba in ginocchio per l'uragano Ian, blackout totale nell'isola. Ora la tempesta minaccia la Florida
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 19:54

Un blackout totale che ha lasciato al buio 11 milioni di cubani. A causarlo l'uragano Ian, il cui passaggio ha devastato l'isola causando due morti e ingenti danni alle infrastrutture della rete elettrica e alle città con migliaia di sfollati. L'uragano, classificato dai meteorologici come "categoria 4" è «estremamente pericoloso» e ora punta sulla Florida dove è stata diramata la massima allarme e decine di zone costiere sono state evacuate.  

Blackout a Cuba 

Il transito dell'uragano Ian ha messo in ginocchio l'isola di Cuba. La città più colpita, Pinar del Río è rimasta per un'ora e mezza nell'occhio del ciclone. Danni ingenti sono stati registrati alle infrastrutture edilizie e produttive, ai raccolti di tabacco oltre che alle infrastrutture della rete elettrica nazionale. Il blackout è partito alle 18, quando il ministero cubano dell'energia ha affermato che due impianti termoelettrici si trovavano in "condizione eccezionale di zero generazione di elettricità, associata alla complessa situazione meteorologica causata dall'uragano Ian".

Dopo una notte trascorsa al buio ora sta ri-iniziando a funzionare. Tuttavia in molte zone la corrente non è ancora stata ripristinata perchè i tralicci della rete elettrica sono stati abbattuti dalla forza del vento con raffiche che hanno sfiorato i 200 km/h.

Il presidente della repubblica Miguel Díaz-Canel si è recato nella provincia di Pinar del Rio, la più colpita dell'isola e ha scritto su Twitter che: "il danno causato da Ian è enorme, e non è stato possibile ancora quantificarlo. Gli aiuti stanno già arrivando da tutto il Paese". Le foto condivise sui social confermano una situazione devastante: case coloniche distrutte e senza tetto e macerie ovunque. 

L'uragano aggrava una condizione di crisi economica ed energetica nell'isola, che registra uno dei periodi peggiori dai tempi del crollo dell'Urss. 

L'allarme in Florida 

L'uragano Ian ha lasciato Cuba alle sue spalle e ha fatto rotta nel pacifico verso la Florida dove dovrebbe toccare terra nel pomeriggio (in serata in Italia). 

Sulla Florida occidentale si è rafforzato con venti a 155 miglia orarie (250 km orari), appena 2 miglia sotto la categoria 5, quella più alta. Nel mirino città come Naples (21 mila abitanti) e St. Petersburg (264 mila), sulla costa del Golfo del Messico, con 'landfall' (il punto di impatto) nella contea di Charlotte, mentre per ora l'area di Tampa sembra risparmiata da una collisione frontale diretta.

Previste piogge catastrofiche, con un innalzamento del livello del mare da 3,6 a 4,9 metri sulle aree costiere tra Punta Gorda e Fort Myers, che sono tra Naples e Sarasota.

Oltre 2,5 milioni di persone sono sotto l'ordine di evacuazione obbligatorio, anche se non c'è alcuna legge che può costringere gli abitanti ad andarsene. Il governatore repubblicano Ron DeSantis, per il quale l' uragano è un banco di prova non solo per la rielezione a Midterm ma anche per la sua probabile corsa alla Casa Bianca, ha lanciato poco fa il suo ultimo monito: «Ora è troppo tardi per evacuare in modo sicuro, è il momento di restare al riparo e prepararsi alla tempesta».

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