Washington, la Howard University cancella i Classici come corso di studi e scatta la polemica tra gli intellettuali

la Howard University cancella i Classici come corso di studi
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Martedì 20 Aprile 2021, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 00:44

La Howard University con sede a Washington ha smantellato il suo dipartimento di studi classici per creare priorità diverse nei piani di studi degli studenti. I professori di lettere classiche invece sono stati redistribuiti in altri dipartimenti per poter continuare a insegnare i loro corsi. Howard era fino a oggi l'unica Università storicamente nera con un Dipartimento di 'classics', dall'anno della sua fondazione nel 1867. La decisione presa dall'Università da cui è uscita la numero due degli Stati Uniti, Kamala Harris e che vanta una delle più influenti istituzioni afro-americane di alta cultura, ha suscitato polemiche e critiche tra gli intellettuali. «Martin Luther King leggeva Socrate», tuona Cornel West, un luminare degli studi afro-americani e autore di importanti libri sul razzismo come «Race Matters» che al Washington Post definisce questa iniziativa «una catastrofe spirituale». «Le campagne del mondo accademico- prosegue l'opinionista- per trascurare o disprezzare i classici sono un segno di declino morale e ristrettezza intellettuale di vedute. Nella nostra cultura i crimini dell'occidente sono purtroppo diventati così centrali che è diventato difficile vedere quel che di buono l'occidente ha da offrire». Secondo West quindi cancellare il canone occidentale fatto di conversazione e scambio culturale è un errore sia che si tratti di Omero sia che si tratti degli studenti di Howard.

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Eppure i classici negli ultimi decenni sono stati presi come riferimento da gruppi di estrema destra.

Con gli antichi greci e romani considerati i fondatori della cosiddetta 'cultura bianca'. Simboli come i fasci littori sono apparsi alle marce dei suprematisti bianchi a Charlottesville, mentre reazionari online adottano «nomi di penna» di antichi greci e romani e il Partenone viene utilizzato dal gruppo razzista Stormfront per veicolare il messaggio che «ogni mese è il mese della storia bianca». In altri atenei Usa il messaggio dell'abolizione dei classici non è un problema: a Princeton lo storico Dan-el Padilla Peralta, considerato uno dei migliori classicisti della nuova generazione, spera addirittura che greci e romani siano abbattuti dai loro piedistalli anche a costo di distruggere la disciplina: «Non voglio aver più niente a che fare per come è stata finora insegnata. Spero che questo campo muoia, e che muoia il più presto possibile».

 

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