Unhcr, 700.000 bambini senza istruzione nel Sahel: al via la campagna «Libera il suo potenziale»

Unhcr, 700.000 bambini senza istruzione nel Sahel: al via la campagna «Libera il suo potenziale»
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Lunedì 7 Dicembre 2020, 19:18

Nel Sahel circa 700.000 bambini non hanno accesso all'istruzione: lo dice l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). Un dramma - quello dell'istruzione - aggravato ancora di più dalla pandemia da coronavirus in corso: per questo l'agenzia dell'Onu ha lanciato la campagna «Libera il suo potenziale», che permette di effettuare una donazione in favore di bambini rifugiati e sfollati nell'area. Spesso infatti, questi ultimi, vivono una situazione di drammatica fragilità, esposti a matrimoni e gravidanze precoci, arruolamento forzato e maltrattamenti di ogni genere.

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I numeri

L'iniziativa dell'Unhcr ha lo scopo di sostenere i bambini attraverso l'istruzione, che nella regione rappresenta un problema: infatti, finora sono state chiuse o distrutte circa 4000 scuole, impedendo di esercitare a circa la loro professione a circa 20.000 insegnanti. «Libera il suo potenziale» parte da questo: un appello per garantire un regolare svolgimento delle lezioni nel Sahel, una regione nella quale - soltanto nei primi mesi del 2020 - della scuola è quindi un problema particolarmente importante, considerando che senza di questa i bambini sono ancora più esposti alla possibilità di finire in situazioni sfavorevoli. Il ruolo della scuola, infine, è stato sono stati registrato 191 tra attentati e rapimenti da parte di gruppi armati fondamentalisti o rapitori. Quello determinante nell'insegnare delle buone abitudini in fatto di prevenzione anti covid.

La dichiarazione

Secondo la Rappresentante dell'Unhcr per l'Italia, Chiara Cardoletti, già nella fase pre covid un bambino «aveva il doppio delle probabilità di non frequentare la scuola rispetto a un bambino non rifugiato. Ma è nel Sahel che si registra una delle situazioni più drammatiche: parliamo di un'area del mondo già piegata dagli effetti dei cambiamenti climatici, e martoriata da incessanti conflitti interni, che hanno messo in ginocchio anche l'istruzione. Senza questa insostituibile opportunità, il futuro dei bambini e dei ragazzi è compromesso e le ripercussioni saranno gravissime non sono per loro stessi ma anche e soprattutto per le loro comunità». Oltre alla raccolta fondi, fa parte dell'iniziativa anche l'appello alle aziende denominato "All I Want for Christmas is school”.

A questo progetto hanno aderito anche Acea e Pupa, che hanno risposto all'appello assicurando il loro appoggio a «Libera il suo potenziale». Tra le iniziative previste, oltre alla prevenzione dal covid,  c'è anche la fornitura di lavandini, acqua, saponi, disinfettanti per mani e mascherine. Tra i temi affrontati anche l'ascolto psicosociale degli studenti, la didattica a distanza e la formazione dei docenti.

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