IL GOVERNO
«Credo - prosegue Vania Girone - che se ci fosse stato interesse da parte del nostro governo, forse avremmo potuto avere tempi più brevi.
Evidentemente non c'è stato abbastanza interesse a richiedere alla Corte di poter avere tempi ristretti, visto comunque che la nostra situazione va avanti ormai da numerosi anni». «Augurandoci che null'altro di sfortunato accada - sottolinea Vania Girone - Salvatore e Massimiliano e noi famiglie siamo destinati ad attendere ancora più di un altro anno con la spada di Damocle sulla schiena per conoscere quale sarà il verdetto della Corte internazionale». «I due fucilieri - aggiunge - sono costretti a sottostare ai vincoli imposti dalla Corte Suprema indiana, tra cui quelli di continuare ad apporre la firma dai carabinieri una volta al mese, come se fossero delinquenti, e di non poter lasciare l'Italia per nessun motivo». «Intanto - conclude - ci auguriamo che non accada più nulla che possa creare un ulteriore rinvio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA