Quattro ucraini (tra cui un bambino) morti per arrivare in Italia: le vittime dell'incidente fuggivano dalla guerra

Il camion avrebbe consegnato anche beni di prima necessità agli ucraini in Italia

Cinque ucraini (tra cui un bambino) sono morti per arrivare in Italia: le vittime dell'incidente fuggivano dalla guerra
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 12:27

Quattro persone sono morte in un incidente stradale in Ucraina mentre erano in viaggio per raggiungere Reggio Emilia dove si sarebbero stabiliti anche per fuggire dalla guerra. L'incidente è avvenuto il 20 febbraio alle 11:58 in Transcarpazia, all'altezza di Nizhny Vorota, nel distretto di Mukachevo.

Cosa è successso

Sull'autostrada Kiev-Chop, nei pressi dei confini tra Ungheria e Slovacchia, un minivan Mercedes si è scontrato con un tir Renault. Il furgoncino è rimasto letteralmente schiacciato e per gli occupanti non c'è stato nulla da fare. A bordo c'erano una donna di 30 anni col figlio di 3 anni, una 78enne e un 34enne. Quest'ultimo, Pavlo Hryzhynku, era alla guida. Erano partiti dalla città di Ivano-Frankivs'k, già martoriata dai bombardamenti della guerra russo- ucraina, e volevano raggiungere l'Italia. La vittima più anziana aveva lavorato come badante nel Reggiano, mentre la giovane donna stava portando il suo bambino a conoscere la nonna che lavora a Reggio Emilia sempre come colf.

 

Il superstite

«Utilizzando uno strumento speciale, i soccorritori hanno aiutato l'autista ferito a uscire dalla cabina del camion multi-tonnellata e lo hanno trasferito alle cure del personale medico di emergenza.

Poi hanno sbloccato i corpi delle vittime dal minibus. Il motivo e altri dettagli del terribile incidente sono oggetto di indagine da parte delle forze dell'ordine», afferma il rapporto delle squadre di soccorso. 



Il conducente del camion era il genero di Vasyl Polyvanyuk un commerciante titolare di un negozio proprio nel centro storico della città emiliana nonché presidente dell'associazione «Ucraini in Italia»; per questo Pavlo aveva rapporti con Reggio Emilia e spesso faceva la spola col suo furgone per accompagnare persone dando loro una mano coi documenti oppure per portare generi alimentari e beni di prima necessità raccolti in Italia e destinati ai connazionali colpiti dal conflitto.

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