Mariupol resiste, grazie a poche migliaia di irriducibili ucraini sostenuti da ciò che resta del Battaglione d'Azov, diventato Reggimento nel 2016 dopo l'inquadramento nella Guardia nazionale di Kiev e l'operazione (non del tutto riuscita) di lifting delle radici neo-naziste. Qua e là sventola ancora la bandiera giallo-blu mentre piovono i missili russi. Sarebbero 3mila contro 14mila invasori, basterebbe un rapporto di 3 a 1 tra invasori e difensori per chiudere la partita. Dalle perdite che subiranno i russi nella città-martire ucraina si capirà fino a che punto potranno proseguire nell'avanzata in Donbass. Ben due comandanti sarebbero morti su quel fronte, e anche questo spiega il ricorso di Putin ai mercenari siriani, ceceni e ai contractor del gruppo Wagner, che avrebbe cambiato nome in Liga.
PROFESSIONISTI DELLA GUERRA
Quel riferimento al compositore preferito di Hitler aveva infatti lo svantaggio di rovinare la narrativa del Cremlino sulla cosiddetta operazione militare speciale per de-nazificare l'Ucraina. Come in Somalia, Siria, Afghanistan, Libia, Sahel, così in Ucraina imperversano i Signori della guerra, mercenari, estremisti pagati per combattere i conflitti degli altri. Soprattutto là dove i morti tra i soldati e le vittime civili hanno un peso mediaticamente diverso rispetto a Africa, Medio Oriente, Asia. Meglio che a morire siano quelli per cui è un rischio professionale ben remunerato e non rientrano in alcuna statistica. Sarebbero centinaia i mercenari già morti in Ucraina. I professionisti di Wagner alias Liga sarebbero stati inviati senza insegne a Kiev per uccidere Zelensky, ma con tutta evidenza finora non ci sono riusciti. Nascono sotto le ali di Mosca, una specie di esercito privato di Putin.
Tra i fondatori Dmitry Utkin, ex soldato russo che sfoggia tatuaggi nazisti.
L'ULTRÀ
Uno dei capi, Denis Projupenko, nelle migliori tradizioni slavo-nazionaliste alla testa dei tifosi della Dinamo Kiev (come i macellai nelle Krajine jugoslave capi della tifoseria della Stella Rossa di Belgrado), ha postato un video dalla trappola di Mariupol. Su di lui una taglia di 500mila dollari messa da Kadyrov in persona. Da Kiev interviene un altro comandante dell'Azov, Maksim Zhorin, che denuncia il referendum fasullo che Putin starebbe organizzando nelle zone occupate (40mila i deportati in Russia secondo il governo di Kiev) e giura che l'Azov non ha più legami coi neo-nazisti, il suo unico scopo è salvare l'Ucraina e la sua integrità.
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