Tira e molla. Ieri è toccato al presidente ucraino Zelensky spingere per il negoziato con un video filmato sullo sfondo della capitale, Kiev, svuotata dal coprifuoco, nel quale ha detto che «è tempo di colloqui di pace, senza indugio». Zelensky vuole incontrare direttamente Putin. «Questa è l'unica possibilità per la Russia di ridurre i danni causati dai propri errori. È tempo di incontrarsi, è tempo di parlare». E fissa paletti alla trattativa: «È tempo di ripristinare l'integrità territoriale e la giustizia per l'Ucraina. Altrimenti, le perdite per la Russia saranno tali che impiegherà diverse generazioni per riprendersi». Non è certo il discorso di un perdente, anche se ieri si sono rincorse tutto il giorno le notizie sulla presa di Mariupol. Zelensky spinge, Putin frena.
IL COMIZIO
Sui social, prende corpo sempre di più il sospetto che il taglio improvviso del comizio televisivo dello Zar allo stadio l'altro ieri fosse dovuto ai fischi.
I quattro punti che Mosca considera «ragionevoli e legittimi», sono quelli elencati dal portavoce del leader turco Erdogan, che a sua volta ha parlato ieri al telefono con Putin. Il primo è la neutralità dell'Ucraina, ovvero «la rinuncia all'ingresso nella Nato» attraverso la costituzionalizzazione di uno status simile a quello dell'Austria, poi il disarmo di Kiev e reciproche garanzie di sicurezza. Terzo, la «denazificazione» dell'Ucraina, che potrebbe ridursi alla messa al bando dei battaglioni estremisti sulla costa del Mar d'Azov. Infine, la rimozione agli ostacoli all'uso della lingua russa.
LA CINA
Lavrov ha sottolineato che i legami della Russia con la Cina «usciranno rafforzati» dalla crisi. «Siamo due grandi potenze». E Pechino è intervenuta per bocca del viceministro degli Esteri contro le sanzioni occidentali, che non hanno «alcuna ragione» perché colpirebbero la gente comune, danneggiando l'economia mondiale, e contro la politica espansionista della Nato verso Est, con la possibilità che un missile possa raggiungere Mosca in sette-otto minuti e scatenare «ripercussioni troppo terribili da immaginare».