Guerra tra Ucraina e Russia, quanto durerà? I piani segreti di Putin tra invasione totale e attacco lampo

Guerra tra Ucraina e Russia, quanto durerà? I piani segreti di Putin tra invasione totale e attacco lampo
di Claudia Guasco
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Venerdì 25 Febbraio 2022, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 14:26

Una pioggia di missili russi è caduta nella notte tra il 24 e il 25 febbraio su Kiev, la capitale ucraina, mentre l’esercito ha assediato varie città lungo la strada tra il confine e la città, arrivando a raggiungere un aeroporto ad appena 130 chilometri dalla Polonia, dove in queste ore è in atto un fitto bombardamento. Le sirene hanno risuonato nella capitale, dove la popolazione è stata invitata a raggiungere i rifugi antiaerei. L’avanzata russa in Ucraina è proseguita a ritmo costante nella prima giornata di guerra con la presa della centrale dismessa di Chernobyl e dell’aeroporto internazionale Antonov di Hostomel, a circa 30 chilometri dalla capitale.

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INVASIONE TOTALE

La Russia sta attaccando con missili e truppe di terra.

Mosca ha affermato di aver distrutto 74 installazioni militari, tra cui 11 aeroporti nel Paese, nonché 18 stazioni radar di sistemi di difesa missilistica. Fonti di intelligence stimano che le forze aeree di Kiev siano state annientate dall’azione russa. Sarà una guerra lampo o un conflitto prolungato? L’invasione durerà «per il tempo necessario», ha annunciato il Cremlino, mentre il cerchio si stringe attorno alla capitale. «La nostra convinzione è che i russi vogliano invadere tutta l’Ucraina», ha detto a Sky news il ministro della Difesa britannico Ben Wallace, secondo cui il presidente russo «Vladimir Putin preparava l’attacco da molti, molti mesi, certamente da un anno». Per Wallace a Putin gli sforzi della diplomazia «non interessavano», dal momento che il suo piano è sempre stato quello di «accaparrarsi la terra». Conversando con alcuni militari durante una riunione nell’edificio delle Horse guards - le guardie reali a cavallo - a cui ha preso parte anche la ministra degli Interni Priti Patel, Wallace si è lasciato andare a frasi al vetriolo: «Putin è completamente fuori di testa» e sull’Ucraina «è rimasto senza alleati». Memore degli anni nell’esercito, l’ex ufficiale delle Scots guards ha detto che il suo reggimento aveva «già preso a calci nel sedere lo zar Nicola I nel 1853 in Crimea» e «può sempre farlo di nuovo». Per poi aggiungere: «Lo zar Nicola I ha commesso lo stesso errore di Putin, non aveva amici, né alleati».

 

STRATEGIE

I vertici ucraini si attendono nelle prossime ore una nuova, violenta, ondata di attacchi russi e il presidente Zelensky ha firmato il decreto per la mobilitazione generale della popolazione. Nella tarda serata del 24 febbraio i militari di Mosca sono sbarcati a Mariupol dopo un intenso bombardamento con centinaia di esplosioni, ma starebbero incontrando una forte resistenza. Mariupol, centro ucraino sul mar d’Azov a poche decine di chilometri dalle autoproclamate repubbliche separatiste del Donbass, è ritenuto strategico per la creazione di un collegamento diretto con la Crimea, annessa alla Russia nel 2014. Secondo il generale americano Philip Breedlove, ex comandante supremo delle forze alleate Nato in Europa nel 2014 durante l’annessione russa della Crimea, ogni fronte di aggressione della Russia risponde a un diverso obiettivo geostrategico. Come ha illustrato tre giorni fa in un’intervista al Corriere della Sera, da nord la pressione su Kiev è finalizzata a rovesciare il governo Zelensky; da oriente è un messaggio di Putin al governo ucraino ma soprattutto alla Ue e alla Nato su chi detta la sicurezza in Europa dell’est; da sud per esercitare un’immensa pressione economica: se taglia fuori Mariupol e poi blocca o conquista porzioni del porto di Odessa, all’Ucraina è precluso qualsiasi sbocco sul mare. «Non so se ci sarà un attacco lampo o una invasione su scala nazionale, ma c’è una forza pronta, capace di infliggere gravi danni all’Ucraina, all’economia e al popolo», avverte Breedlove.

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I NOVE DI BUCAREST

Intanto l’esercito ucraino è impegnato in combattimenti con le forze russe a nord di Kiev. «Le truppe aviotrasportate delle forze armate ucraine combattono nelle zone di Dymer e Ivankiv» dopo «l’avanzata di un gran numero di mezzi blindati del nemico», si legge in un tweet di questa mattina del ministero della Difesa di Kiev. Le due località si trovano rispettivamente a 45 e 80 km dalla capitale. «Abbiamo bisogno di una coalizione contro la guerra», chiama a raccolta il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Difendiamo la nostra libertà, la nostra terra. Abbiamo bisogno di un’assistenza internazionale efficace. Ne ho discusso con il presidente della Polonia Andrzej Duda. Mi appello ai “Nove di Bucarest” per aiuti alla difesa, sanzioni, pressioni sull’aggressore. Insieme dobbiamo portare la Russia al tavolo dei negoziati. Abbiamo bisogno di una coalizione contro la guerra». Il cosiddetto gruppo dei “Nove di Bucarest” è formato da Romania, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia. Il capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale della Polonia, Pawel Soloch, ha detto stamane alla radio che «l’invio di truppe alleate o polacche in Ucraina non è in discussione, a oggi non è affatto sul tavolo». Ma questa notte sia Polonia sia Romania hanno aperto le frontiere accogliendo la popolazione in fuga dall’Ucraina. «Fanno passare donne, bambini e anziani. C’è assistenza aiuto e sostegno per i profughi appena passato il confine. È permesso il passaggio con qualsiasi documento che dimostri l’identità», fa sapere Fabio Prevedello, presidente della Associazione europea Italia-Ucraina.

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