Mentre l'ambasciata italiana ha rinnovato l'invito ai connazionali a «lasciare immediatamente l'Ucraina con tutti i mezzi disponibili» arrivano i primi drammatici racconti di chi si trova ancora lì. È una «situazione terribile» quella che descrive Roberto Marcuccio, originario di Ravenna e in Ucraina da quattro anni, dove vive con la moglie e il figlio. «Hanno bombardato anche qui a Mykolaiv», città nel sud dell'Ucraina sul Mar Nero, «hanno colpito l'aeroporto», dice al telefono all'Adnkronos. «La gente è in giro per strada con le valigie, sta cercando di scappare, invece noi italiani non sappiamo dove andare», ci dice. Lui è «uscito per fare approvvigionamento alimentare», ma «le frontiere sono chiuse e non possiamo uscire. C'è la legge marziale». «Noi italiani siamo bloccati, non ci hanno dato alcun canale preferenziale e nessun aiuto per lasciare l'Ucraina», si lamenta.
Un altro italiano racconta la paura a Kharkiv. «Siamo stati svegliati questa mattina verso le 5 dal rumore di scoppi distanti, che poi ho saputo essere il lancio di razzi da parte dei russi che sono entrati nel confine ucraino e hanno iniziato a colpire bersagli secondo loro importanti.
«La maggior parte degli italiani che conosco sono rimasti qui perché qui, come me, hanno tutta la loro vita e i loro affetti. Speriamo solo che la situazione non peggiori» ha detto all'Ansa, Michele Lacentra di 52 anni, cuoco, che vive a Kiev da sei anni. «Ormai l'unico modo per andar via sono i mezzi privati. Attendiamo nuove indicazioni dalla Farnesina - prosegue - fino a ieri sera qui a Kiev era tutto tranquillo. Poi da stamattina presto c'è stata questa escalation. Adesso attendo indicazioni dall'ambasciata nel caso organizzi degli autobus per l'evacuazione evacuare ma senza mia moglie e sua figlia non tornerò in Italia». «Personalmente non ho sentito subito l'attacco di questa mattina all'aeroporto di Kiev-Boryspil, ma poi in lontananza ho percepito delle esplosioni. Il centro della città nella seconda parte della mattina si è svuotato - prosegue -. E' stata presa d'assalto la stazione dai cittadini ucraini così come le principali arterie autostradali in uscita dalla città. In caso dell'aggravarsi di questa emergenza io insieme a tutti gli italiani andremo all'ambasciata. La situazione è in evoluzione e speriamo chiaramente che non peggiori».
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