Ucraina, Onu adotta risoluzione di condanna all'invasione russa. Ma 5 Paesi si oppongono. Ecco quali

Sono stati 141 i Paesi che hanno votato a favore, cinque contrari e ben 35 astenuti

L'ambasciatore di Kiev all'Onu legge messaggi di un soldato russo morto
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Marzo 2022, 18:39 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 12:31

Il mondo si conta all'Onu e una maggioranza schiacciante (141 sì, 5 no e 35 astenuti) approva la risoluzione contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina chiedendo a Mosca un ritiro «immediato» delle truppe e condannando le minacce nucleari. 

"Cessate il fuoco" sul tavolo dei negoziati. Missili su Kharkiv e Mariupol, Kherson cade. Kiev: «Finora 2.000 civili uccisi»

Il voto all'Onu

Una mossa che isola ulteriormente sull'arena mondiale Vladimir Putin, «il dittatore russo» cui Joe Biden ha promesso di far pagare un caro prezzo per la sua aggressione, riunendo le democrazie nella battaglia «della libertà contro la tirannia» e mettendo ora nel mirino anche gli oligarchi russi per sequestrate i «loro yacht, le loro ville e i loro jet privati».

Il voto è arrivato dopo una rara riunione di emergenza dell'assemblea generale durata tre giorni, con le arringhe finali di Washington e di Kiev, che hanno accusato il Cremlino rispettivamente di aver tradito la carta delle Nazioni Unite (usando anche «bombe a grappolo e termobariche» contro i civili) e di commettere «un genocidio» sulla falsariga di Hitler. 

Le astensioni

La Cina, stretta alleata di Mosca ma sempre più scettica sull'invasione, si è astenuta dopo aver ammonito che «tutti avranno da perdere in una nuova guerra fredda». Idem l'India, militarmente vicina al Cremlino, Cuba e Nicaragua, generalmente allineate allo zar, come Iran, Iraq, Pakistan e Kazakhstan. Ma Putin ha perso la neutralità iniziale del Brasile di Jair Bolsonaro, che ha votato a sostegno. A favore anche il prudente mondo del Golfo: Arabia Saudita, Emirati, Oman, Qatar. L'ambasciatore russo all' Onu Vassily Nebenzia, dopo aver negato che i civili siano nel mirino dell'esercito di Mosca, aveva chiesto di bocciare la risoluzione invocando il diritto all'autodifesa previsto dall'articolo 51 della Carta. Ma con la Russia si sono schierate solo la Bielorussia, la Siria, l'Eritrea e la Corea del Nord, che ha accusato gli occidentali di aver «distrutto la Libia, l'Iraq e l'Afghanistan». Il resto del mondo invece, dalle Americhe all'Europa, dall'Asia all'Africa, ha votato a favore.

La bozza

La bozza, simile a quella su cui Mosca ha messo il veto la settimana scorsa in Consiglio di Sicurezza, aveva subito negli ultimi giorni numerose modifiche, virando verso un linguaggio più moderato per ottenere il più ampio consenso possibile. Nel testo non si «condanna» più l'invasione, come inizialmente previsto, ma si «deplora con la massima fermezza l'aggressione della Russia contro l'Ucraina». Si chiede che Mosca «cessi immediatamente l'uso della forza contro l'Ucraina e si astenga da ogni ulteriore minaccia illegale o uso della forza contro qualsiasi Stato membro», e che «ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio ucraino entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti». La risoluzione inoltre «condanna la decisione della Russia di rafforzare la messa in stato di allerta delle sue forze nucleari», un passaggio assente nel testo presentato al Consiglio di sicurezza. È stata adottata in base all'articolo 18 e quindi si traduce in «raccomandazione in materia di mantenimento di pace e sicurezza», materia di pertinenza del Consiglio di sicurezza, che quindi è stato in qualche modo aggirato, dando un segnale politico potente. I Paesi che co-sponsorizzavano il documento erano 96, tra cui l'Italia.

I Paesi

Washington e gli alleati occidentali puntavano a superare i due terzi dei voti per ottenere l'adozione del testo, che non è non legalmente vincolante ma è politicamente molto significativo. Sono andati ben oltre, superando anche l'esito di un'analoga mozione di condanna della Russia per l'annessione (incruenta) della Crimea nel 2014, che aveva ricevuto 100 sì, 11 no e 58 astensioni. L'assemblea ha rivelato una maggioranza netta contro l'azione di Mosca, compresi numerosi Paesi africani e dell'America Latina, in parte anche per il timore di un effetto domino se la Russia dovesse conquistare l'Ucraina. Più in disparte il mondo arabo, tranne il Kuwait, vittima nel 1990 di un'invasione da parte dell'Iraq, che ha denunciato esplicitamente il Cremlino. Entro la settimana dovrebbe essere messa al voto invece una risoluzione proposta da Francia e Messico per favorire gli aiuti umanitari. Sperando che la Russia non metta il veto anche su questo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA