Ucraina, diretta. Raid a Kharkiv: uccisi dieci civili e un bambino. Mosca all'Italia: «L'Ue ci ricatta con le sanzioni»

Convoglio russo di 12 chilometri in movimento da Kharkiv verso Sud. Kiev: «Zelensky incontrerà Putin soltanto dopo la grande battaglia»

Ucraina, diretta
di Cristiana Mangani
20 Minuti di Lettura
Domenica 10 Aprile 2022, 07:28 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 06:16

Le immagini dei satelliti mostrano un convoglio militare russo lungo 12 chilometri. È in movimento verso il sud del Paese, attraverso la città di Velkyi Burluk, a est di Kharkiv. Mosca cambia la sua strategia. Nelle scorse settimane oltre 60 chilometri di carri armati avevano provato a circondare Kiev, ma l’operazione è fallita, e ora gli obiettivi di Vladimir Putin si stanno concentrando verso il sud-est. «Ci sarà un’offensiva a breve, una grande battaglia per il Donbass», perché «vediamo che c’è un accumulo di forze, un’enorme quantità di attrezzatura», conferma Sergiy Gaidai, governatore del Lugansk, l’oblast più orientale dell’Ucraina, sottoposto a costanti bombardamenti. Nell’ultimo mese è cambiato il clima, così come il territorio. Il centro dell’Ucraina è pieno di vegetazione, di boschi, e questo ha facilitato la difesa dei soldati ucraini. Ora lo scenario è diverso, è tutta pianura, spazi aperti: la battaglia potrebbe essere ancora più aspra. Il Cremlino ha anche nominato a capo delle operazioni militari un nuovo generale, Alexander Dvornikov. «Ciò dimostra che ci sarà una continuazione di quello che abbiamo già visto sul terreno», ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, che ha anche spiegato che Dvornikov è «responsabile delle atrocità che abbiamo visto in Siria». Un particolare questo che ha fatto dubitare molti sulle sue capacità: non ha brillato e, alla fine, lo hanno richiamato in patria, ma prima ha fatto stragi e «terra bruciata».

«Russia-Usa, rischio guerra per le armi all'Ucraina». E la Cina spinge sul nucleare

Le vittime

Intanto, si moltiplicano le notizie di atrocità commesse dalle truppe dello zar: solo nella regione di Kiev sarebbero 1.220 le vittime. E nelle ultime ore l’armata di Putin ha lanciato sette missili nell’area di Mykolayiv (Sud), mentre l’amministrazione di Lugansk ha riferito che «una scuola e due condomini sono stati bombardati in mattinata a Severodonetsk». Altri sette missili sono caduti su Dnipro (Sud-est) dove l’aeroporto è stato totalmente distrutto. Da lì potrebbe partire una manovra a tenaglia verso la fascia costiera sul mar d’Azov, in direzione di Mariupol, dove continua uno degli assedi più lunghi e brutali dall’inizio dell’invasione. «Gli occupanti russi hanno organizzato una “operazione di pulizia” tra i civili», ha denunciato il consigliere del sindaco Petr Andryushchenko, spiegando che hanno istituito diversi posti di blocco e «non esitano a uccidere i civili per strada, per poi scattare foto, vantandosi della vittoria». Anche la battaglia avvenuta a Chernobyl nelle scorse settimane sta mostrando tutti i suoi effetti più devastanti. I militari russi che hanno scavato le trincee in quel territorio rischiano la vita per le radiazioni assorbite. Ma, ancora più grave, è quanto comunicato ieri: le truppe del Cremlino hanno rubato 133 sostanze altamente radioattive dai laboratori di ricerca della centrale di Chernobyl. A darne notizia alla Bbc è stata l’agenzia statale ucraina per la gestione della zona di esclusione: ha denunciato che i militari sono entrati in aree riservate dell’impianto e hanno sottratto sostanze potenzialmente letali. «Anche una piccola quantità è mortale se gestita in modo non professionale», avverte l’agenzia, evidenziando che «al momento non è stata resa nota la posizione delle sostanze rubate». 
 

 

Davanti alle atrocità di questi giorni e ai rischi di una accelerazione del conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che potrebbe incontrare il presidente Vladimir Putin solo a conclusione della battaglia per il controllo del Donbass.

A riferirlo è stato il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak. «L’Ucraina - ha affermato - è pronta per grandi battaglie. L’Ucraina deve vincere, soprattutto nel Donbass. E dopo questo avrà una posizione negoziale più forte, dalla quale potrà dettare alcune condizioni. Quindi i presidenti si incontreranno, potrebbero volerci due o tre settimane». A Buzova, piccolo centro a pochi chilometri dalla capitale, è stata scoperta una fossa comune con decine di corpi. E l’arcivescovo di Kiev ha raccontato di «persone torturate in chiesa, profanati tempi ortodossi e decine di innocenti uccisi». Mentre a Kherson i russi stanno preparando un finto referendum. Le tipografie locali stanno stampando opuscoli e schede per lo svolgimento di un «referendum illegale volto alla proclamazione di una Repubblica popolare di Kherson», dicono le autorità locali. Una consultazione sul modello di quella organizzata in Donbass nel 2014, con l’obiettivo di creare un governo controllato da Mosca. Da Kiev però non intendono stare a guardare. Dopo aver fermato l’avanzata dei russi a Mykolaiv, l’esercito ucraino inizia a credere nella possibile riconquista di Kherson e nel rovesciamento dell’avanzata militare russa sulla costa meridionale. 

Il canale

Da Nova Kakhovka parte il lunghissimo canale artificiale che porta le acque del Dnepr in Crimea. Il canale della Crimea settentrionale era stato sbarrato da Kiev con una diga artificiale nel 2014 dopo l’annessione della penisola alla Russia, lasciandola a secco. E quando le truppe russe sono entrate nella regione, più di un mese fa, una delle prime azioni è stata la distruzione della diga. Perdere Kherson per Mosca significherebbe quindi rinunciare anche agli approvvigionamenti idrici per la Crimea, riprenderne il controllo per Kiev invece significherebbe interrompere la continuità territoriale tra la Crimea e il fronte e riportarsi sul mare di Azov. Se ciò dovesse accadere, all’Ucraina si aprirebbe anche l’opportunità di compiere qualcosa di impensabile: arrivare a Mariupol prima che cada definitivamente.
Un annuncio è arrivato dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: l’Alleanza atlantica sta valutando la possibilità di dispiegare una presenza permanente di truppe lungo il confine orientale della Nato in risposta all’invasione russa. «Indipendentemente da quando e come finirà in Ucraina, la guerra ha già avuto conseguenze a lungo termine per la nostra sicurezza - ha chiarito Stoltenberg -. La Nato deve adattarsi a questa nuova realtà. Ed è esattamente quello che stiamo facendo».

Ucraina, le ultime notizie in diretta

Ore 00.00 - «Ulteriori prove di presunti crimini di guerra russi continuano ad emergere dopo il ritiro delle forze russe dall'Ucraina settentrionale. Ciò include la scoperta di una tomba improvvisata contenente civili ucraini morti vicino a Buzova». Lo scrive in un report l'intelligence del Ministero della Difesa del Regno Unito, aggiungendo anche che «persistono le accuse di violenza sessuale perpetrate dal personale militare russo».

Ore 21.20 - Almeno 10 civili sono rimasti uccisi, tra cui un bambino di 7 anni, e 11 feriti in raid delle forze russe nella regione di Kharkiv, nell'est dell'Ucraina. Lo ha riferito il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleg Synegubov, citato da Suspilne News.

Ore 20.30 - Sono 57 i morti nell'attacco missilistico alla stazione ferroviaria di Kramatorsk. Lo rende noto il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, riferisce il Guardian online. I feriti sono 100. Il presidente ucraino ha definito l'attacco un crimine di guerra. Anche gli Usa hanno accusato Mosca della strage, mentre il Cremlino ha negato ogni responsabilità. 

«Oggi gli occupanti russi hanno sparato sulle infrastrutture civili di Balaklija e Pisochyn, e ci sono stati pesanti bombardamenti a Zolochev e Dergachi. Purtroppo, ci sono civili morti e feriti. Al momento, si sa che undici persone sono morte, inclusi dieci bambini». Lo riferisce su Telegram Oleg Sinegubov, capo dell'amministrazione statale regionale di Kharkiv. «Di notte - aggiunge Sinegubov - le forze armate ucraine hanno distrutto una colonna di carri armati nemici e mantengono le posizioni, non consentendo il reindirizzamento di grandi forze nelle regioni di Luhansk e Donetsk».

Ore 19.55 - «La Russia ha un elenco di persone indesiderate di Usa e Ue che può essere estesa, se necessario». Lo ha affermato il ministero degli Esteri di Mosca, citato da Interfax.

Ore 19.30 - «Ricatti? Direi che il vero e unico ricatto è chiedere il pagamento in rubli di contratti di gas già in corso, e quella russa è chiaramente una richiesta inaccettabile. L'Italia, per evitare di affrontare eventuali crisi derivanti da queste condizioni irricevibili, sta agendo per diversificare le fonti di approvvigionamento. Come Unione Europea, giustamente, stiamo potenziando un piano di sicurezza energetica a tutela dei nostri cittadini»: così Giuseppe Marici, portavoce del ministro Luigi Di Maio, replica alle parole di Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo.

Ore 18.50 - Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio «ha fatto confusione, come sempre. Non è la Russia che ricatta l'Unione Europea con le forniture di gas» ma «è l'Unione Europea che ricatta la Russia con sanzioni e minacce di nuove restrizioni, rafforzando le forze armate dei suoi Paesi lungo il perimetro dei confini russi e fornendo armi di ogni tipo all'Ucraina». Lo ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citando la frase di Di Maio sulla sua missione in Algeria per «fronteggiare gli eventuali ricatti russi sul gas».

Ore 18.00 - Il cancelliere austriaco Karl Nehammer si recherà domani a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. Lo rende noto una fonte ufficiale. Ieri Nehammer aveva incontrato a Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 17.50 - «Ricordiamoci che Dio è un Padre geloso, che chiederà conto a tutti delle sue creature»: il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve lo ha sottolineato riferendosi a quanto sta accadendo in Ucraina. Lo ha fatto nell'omelia della Domenica delle Palme durante la messa celebrata nella cattedrale del capoluogo umbro. Durante la quale - riferisce la diocesi - ha sottolineato che «accanto a quelle di Gesù ci sono le sofferenze di tanti fratelli e sorelle ucraini calpestati nella loro dignità umana, particolarmente i bambini, le donne, gli anziani, i giovani».

Ore 17.00 - Il piano di «terrorizzare» e «brutalizzare» i civili in Ucraina arriva dai «più alti livelli» del Cremlino, fino a Vladimir Putin. Lo afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. «La questione dei crimini di guerra e delle atrocità in Ucraina» ricade sul «Cremlino e sul presidente russo»

Ore 15.00 - Un nuovo bombardamento russo ha colpito l'aeroporto di Dnipro nell'est dell'Ucraina. Lo riferisce il governatore dell'oblast di Dnipropetrovsk, precisando che l'aeroporto è stato «completamente distrutto».

Ore 14.21 - Tre esplosioni distinte, provenienti dalla zona nord di Odessa, sono state udite dall'ANSA alle 14:45 ora locale, mentre le sirene dell'allarme antiaereo avvertivano la popolazione di rimanere nei rifugi. La città, che oggi avrebbe dovuto ospitare la ricorrenza della liberazione del porto dai nazisti nel 1944, è da ieri sotto coprifuoco diurno generale a causa degli attacchi. A circa cento chilometri più a est, nella città di Mykolaiv, poco prima del fronte, la stampa locale ha fatto sapere che un caccia russo di tipo Su-34 sarebbe stato abbattuto sopra la città.

Ore 13.55 - Il sindaco di Mariupol denuncia che i russi hanno organizzato una «operazione di pulizia» tra i civili nella città, durante la quale «gli occupanti non esitano a uccidere i civili per strada, per poi scattare foto, vantandosi della "vittoria"».

Ore 13.30 - «Il 31 marzo abbiamo trovato una cinquantina di corpi lungo un tratto di 6 chilometri della strada principale che porta a Kiev. Altre 60 persone al momento non si trovano». Lo riferisce il capo del villaggio di Buzova, Taras Didich, all'inviato dell'ANSA sul posto. Didich parla dalla stazione di servizio, dove da una fossa sono stati prelevati due corpi. «Gli altri cadaveri sono in ospedale o all'obitorio, sono stati prelevati giorni fa per strada dagli stessi parenti delle vittime. I corpi hanno i segni di colpi di fucile e sono stati in strada per più di dieci giorni», aggiunge il funzionario ucraino.

Ore 12.57 - Il procuratore generale ucraino, Irina Venediktova, ha dichiarato oggi a Sky News che la Russia ha commesso crimini di guerra in tutta l'Ucraina. «Complessivamente si contano 1.222 morti solo nella regione di Kiev - ha detto -. Naturalmente, ciò che abbiamo visto sul campo in tutte le regioni dell'Ucraina sono crimini di guerra, crimini contro l'umanità e faremo di tutto per perseguirli». Riferendosi all'attacco missilistico a una stazione ferroviaria nella città ucraina di Kramatorsk che ha ucciso più di 50 persone, Veneditktova ha affermato che si tratta di «un crimine di guerra. È stato un missile russo».

Ore 12.30 - «L'Unione Europea deve stabilire un tetto massimo, e lo stiamo chiedendo come Governo, al prezzo del gas. Non possiamo pensare in questo momento di preferire dinamiche speculative dei prezzi alla sicurezza delle nostre famiglie, che non riescono, come le imprese, a fronteggiare aumenti del 200% sulla bolletta elettrica». Così a Maddaloni (Caserta) il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha fatto un punto sulla situazione degli approvvigionamenti energetici. «Il tetto al prezzo del gas - ha aggiunto - significa fermare le speculazioni che non sono legate oggi alle quantità, perché noi stiamo ricevendo tutto il gas dalla Russia, ma sono legate a dinamiche speculative-finanziarie».

Ore 11.56 - «Nessuno vuole negoziare con una persona o con persone che hanno torturato la nostra nazione. Questo è comprensibile. Come uomo, come padre, lo capisco molto bene». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista all'Ap rilanciata sul suo profilo Telegram. Ma «noi non vogliamo perdere le opportunità, se le abbiamo, di una soluzione diplomatica», ha aggiunto. «Noi dobbiamo combattere, combattere per la vita. Non puoi combattere per la polvere quando non c'è nulla e non ci sono persone. Per questo è importante mettere fine a questa guerra», ha detto ancora.

Ore 11.50 - «Si ripongano le armi, si inizi una tregua pasquale. Ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no. Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?». È l'appello lanciato da papa Francesco per l'Ucraina all'Angelus in Piazza San Pietro. 

«Tra poco ci rivolgeremo alla Madonna nella preghiera dell'Angelus - ha detto papa Francesco dal sagrato di San Pietro al termine della messa della Domenica delle Palme -. Fu proprio l'Angelo del Signore che nell'Annunciazione disse a Maria: 'Nulla è impossibile a Diò. Nulla è impossibile a Dio, anche far cessare una guerra di cui non si vede la fine, una guerra che ogni giorno ci pone davanti agli occhi stragi efferate e atroci crudeltà compiute contro civili inermi. Preghiamo su questo». «Siamo nei giorni che precedono la Pasqua, ci stiamo preparando a celebrare la vittoria del Signore Gesù Cristo sul peccato e sulla morte, sul peccato e sulla morte, non su qualcuno e contro qualcun altro, ma oggi c'è la guerra perché si vuole vincere così, alla maniera del mondo perché così si perde soltanto - ha aggiunto il Pontefice -. Perché non lasciare che vinca Lui? Cristo ha portato la croce per liberarci dal dominio del male, è morto perché regnino la vita, l'amore, la pace».

Ore 11.44 - «Bucha non è il risultato di un giorno. Per anni le élite russe e la propaganda hanno incitato all'odio, alimentando idee sulla superiorità russa, la disumanità degli ucraini e gettando le basi per queste atrocità. Io incoraggio gli studenti di tutto il mondo di studiare che cosa ha portato a Bucha». Lo ha scritto su Twitter il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Ore 11.15 - «Più è forte la nostra posizione a Mariupol, più sarà forte la nostra posizione nell'est del Paese, più sarà forte la nostra opposizione nelle operazioni. E se siamo più forti, il tavolo dei negoziati diventa più vicino. E otterremo vantaggi nel dialogo con la Federazione russa». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista video alla Ap appena rilanciata sul suo profilo Telegram. «La gente vuole che la guerra finisca in base alle nostre condizioni. Le condizioni dell'indipendenza. Sono sicuro che la gente, anche chi ha perso qualcosa o dei figli, sono sicuro che non sarà soddisfatta con una pace qualunque a qualunque condizione».

Ore 10.22 - «A Mariupol, gli occupanti russi hanno organizzato una "operazione di pulizia" tra i civili». Lo annuncia il consigliere del sindaco di Mariupol Petr Andryushchenko su Telegram, secondo quanto riporta l'agenzia Unian. «Questa è una ricerca di "nazisti". Un nazista per i russi, è chiunque ama la sua Ucraina e non si è sottomesso all'occupante», ha detto, spiegando che questa "pulizia" avviene in tutta la città e a questo scopo i russi hanno istituito diversi posti di blocco. «Nel processo di pulizia, gli occupanti non esitano a uccidere i civili proprio per strada, per poi scattare foto, vantandosi della "vittoria"», spiega.

Ore 10.05 - I soldati russi sono entrati nelle case degli ucraini e hanno lasciato esplosivi anche dentro le lavatrici. Lo ha detto il ministro dell'Interno ucraino Denis Monastyrskyi, citato da Ukrinform, avvertendo la popolazione del pericolo per coloro che sono tornati nelle aree liberate. È stato riferito anche il caso di un uomo rimasto ucciso da un'esplosione dopo aver aperto il bagagliaio della sua automobile che era stata minata.

Ore 9.45 - Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa sette missili contro Dnipro (sudest), distruggendo una non meglio precisata infrastruttura: lo riporta il Kyiv Independent, che cita il governatore Valentyn Reznichenko. Secondo Reznichenko le sirene anti-aeree hanno suonato quasi ogni ora nella regione di Dnipropetrovsk e un missile russo ha colpito anche un impianto industriale a Pavlograd, a un'ottantina di km a est di Dnipro.

Ore 9.39 - Una fossa comune con decine di corpi di civili ucraini è stata scoperta a Buzova, un piccolo centro liberato a pochi chilometri a ovest della capitale Kiev: lo hanno reso noto funzionari locali, secondo quanto riporta il Guardian. Taras Didych, capo della comunità di Dmytrivka, che comprende Buzova e molti altri villaggi vicini, ha riferito alla tv ucraina che la fossa comune si trova vicino ad una stazione di servizio. Non si conosce ancora i numero esatto delle vittime.

Ore 9.26 - «L'Ucraina prevarrà e risorgerà persino più forte. E l'Ue continuerà a stare al tuo fianco, passo dopo passo. Slava Ukraini!»: lo twitta stamane l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell, pubblicando anche una foto con le bandiere dell' Ucraina e dell'Unione Europea.

Ore 9.00 - Il segretario generale della Nato parla della necessità di un «esercito permanente» i confini dell'Europa mentre la Finlandia si prepara «entro l’estate» a decidere se accedere all’Alleanza atlantica. 

Ore 8.22 - Un alto ufficiale dell'esercito russo sarebbe stato ucciso in battaglia dalle forze di difesa ucraine, sarebbe il nono da quando la Russia ha invaso l' Ucraina il 24 febbraio. Lo riferisce il Guardian. Il colonnello Alexander Bespalov era il comandante del 59mo reggimento carri armati, il funerale si è tenuto venerdì nella città russa di Ozersk, secondo i media locali. Il ministero della Difesa ucraino stima che la Russia abbia perso più di 19.000 soldati dall'inizio dell'invasione. 

Ore 8.06 - «Una scuola e due condomini sono stati bombardati in mattinata dai russi a Severodonetsk», nel Lugansk, e «due anziani sono stati salvati». Lo fa sapere il capo dell'amministrazione regionale militare di Lugansk, Serhi Gaidai, su Telegram. «Due condomini nel nuovo quartiere della città, così come un edificio di una scuola superiore, sono stati oggetto di un pesante fuoco da parte dell'esercito russo», spiega Gaidai. 

Ore 8.05 - Le forze russe hanno lanciato nelle ultime ore sette missili nell'area di Mykolayiv, nel sud dell' Ucraina: lo ha reso noto sulla sua pagina Facebook il comando operativo meridionale ucraino indicando che finora non si segnalano vittime. Lo riporta il Kyiv Independent. Mentre Mosca cerca di rafforzare le posizioni delle sue truppe nelle regioni di Mykolaiv e Kherson, osserva il comando, usa gli attacchi missilistici anche per demoralizzare la popolazione. 

Ore 7.40 - Stop a tutte le importazioni dalla Russia. L'Ucraina ha vietato tutte le importazioni dalla Russia, uno dei suoi principali partner commerciali prima della guerra, con un volume annuale del valore di circa 6 miliardi di dollari, e ha invitato altri paesi a seguire l'esempio. «Oggi abbiamo annunciato ufficialmente la cessazione completa del commercio di merci», ha dichiarato il ministro ucraino per lo sviluppo economico e il commercio, Yulia Svyrydenko, precisando che d'ora in poi, nessun prodotto della Federazione Russa potrà essere importato nel territorio dello stato ucraino. 

Ore 7.34 - Le forze russe stanno cercando di sfondare le difese ucraine nell'area di Izium, a sud est di Kharkiv, nell'est dell' Ucraina, riposizionando unità aggiuntive nell'area e tentando di stabilire il pieno controllo di Mariupol. Lo sostiene lo Stato Maggiore ucraino nell'ultimo bollettino pubblicato su Facebook. «L'avversario continua a guidare un'aggressione armata su vasta scala contro il nostro Stato», si legge nel rapporto, in cui si evidenzia come prosegua «il blocco parziale della città di Kharkiv» con «bombardamenti». L'esercito russo si trova comunque a fare i conti con «problemi con la fornitura di farmaci e materiale medico», oltre alla «mancanza di personale medico qualificato», per far fronte al crescente numero di soldati feriti«. Nella regione di Lugansk »si rafforzano« le misure di »mobilitazione forzata della popolazione nei territori temporaneamente occupati«. Infine, nelle regioni di Donetsk e Lugansk, gli ucraini sostengono di aver contrastato ieri otto attacchi russi, di aver distrutto tra l'altro quattro carri armati e otto veicoli blindati.

Ore 7.15 - Gli attacchi respinti dall’Ucraina
Le truppe della Federazione Russa stanno cercando di sfondare la difesa militare vicino alla città di Izyum per stabilire il controllo su Mariupol: e intanto, nel territorio delle regioni di Donetsk e Luhansk, i soldati ucraini hanno sventato otto attacchi russi. A riferirlo — confermando l’aumentata pressione della Russia nella zona Est dell’Ucraina — è lo stato maggiore dell’esercito di Kiev nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione sul campo.

Ore 7.00 - Le evacuazioni di civili, in treno, dal Donbass
Venerdì, due missili russi hanno colpito la stazione di Kramatorsk, in Ucraina, uccidendo 52 persone e ferendone più di 100. Stavano cercando di mettersi in salvo dall’annunciata offensiva della Russia contro il Donbass.

Oggi le autorità di Lugansk sono tornate a chiedere alla popolazione civile di lasciare le zone dove ha costruito la sua vita — e di farlo fidandosi, ancora una volta, della sicurezza della rete ferroviaria: nove treni saranno utilizzati, domenica, per le evacuazioni.

 

Ore 6.35 - La Finlandia si prepara a candidarsi a entrare nella Nato
La Finlandia si sta preparando per una decisione potenzialmente storica «entro la metà dell’estate»: se candidarsi per aderire alla Nato come deterrente contro l’aggressione russa. Lo riferisce il quotidiano britannico The Guardian. La nazione nordica di 5,5 milioni di abitanti tradizionalmente non si è mai schierata sotto il profilo militare, in parte per evitare minacce dal «nemico vicino a Est» con cui condivide 1.300 chilometri di confine.

Ore 6.15 - Stoltenberg: «Un esercito Nato permanente ai confini»
La Nato sta lavorando a piani per schierare una presenza militare permanente ai propri confini per contrastare una futura aggressione della Russia. Lo riporta il Telegraph, citando il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. La Nato si trova «in mezzo a una trasformazione fondamentale» che riflette «le conseguenze a lungo termine» delle azioni del presidente russo Vladimir Putin, ha detto Stoltenberg, secondo cui «quella che abbiamo di fronte ora è una nuova realtà, una nuova normalità per la sicurezza europea». Per questo è stato chiesto ai comandanti militari di fornire opzioni «per un adattamento a lungo termine della Nato».

Ore 5.00 - «Nessuno vuole negoziare con una persona, o con un popolo, che hanno torturato questa nazione. È comprensibile. Come uomo, come padre, lo capisco perfettamente. Ma non vogliamo perdere opportunità — se ce ne sono — per una soluzione diplomatica».

Volodymyr Zelensky parla così ad Adam Schreck, Mstyslav Chernov ed Evgeniy Maloletka, i cronisti della Associated Press che lo intervistano e lo fotografano all’interno del palazzo presidenziale di Kiev, tappezzato di sacchi di sabbia.

Visibilmente esausto — nota l’agenzia — eppure animato dalla volontà di continuare a guidare la resistenza del suo Paese di fronte all’invasione della Russia, Zelensky si trova ora in uno snodo cruciale della guerra.

L’Ucraina è riuscita a negare alla Russia tutti gli obiettivi che si era prefissata: Mosca non ha conquistato alcuna grande città, ha dovuto rinunciare a prendere Kiev, si è ritirata dal Nord del Paese. Eppure l’armata di Putin ha devastato l’Ucraina, compiuto massacri e torture (giovedì 52 civili sono stati uccisi dai missili lanciati contro una stazione a Kramatorsk, e non è che l’ultimo di una catena ininterrotta di episodi agghiaccianti), e si appresta a scatenare un inferno di fuoco nel Donbass.

«Dobbiamo combattere, ma combattere per la vita. Non si può combattere per la polvere, per un Paese dove non c’è più nulla, dove non c’è più nessuno. Per questo è importante che questa guerra si fermi». E per questo, continua Zelensky, è così importante che dall’Occidente arrivino le armi in grado di consentire all’Ucraina di resistere alla Russia: «No, quanto fatto finora» dagli alleati «non è abbastanza».

Le promesse di armi — dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti, dall’Unione europea — si moltiplicano, in queste ore: e Zelensky chiede che «si faccia presto».

Se fossero arrivate prima, quante vite sarebbero state salvate? «Spesso si cercano risposte negli altri. Io le cerco innanzitutto in me stesso. Abbiamo fatto tutto il possibile per avere quelle armi? Abbiamo fatto il possibile perché i leader degli altri Paesi credessero in noi? Siamo all’altezza del tempo e del luogo in cui siamo stati chiamati a vivere? Chi lo sa? Io no. E ognuno può farsi queste domande».

In un video su Telegram, Zelensky interpreta quella che è la vera portata della sfida con la Russia. Occorre «fare più pressione sulla Russia per ripristinare il prima possibile la pace e la sicurezza, per ripristinare il diritto il prima possibile ed evitare la catastrofe data dall'utilizzo della forza. Una catastrofe che colpirà tutti, perché la Russia non aveva intenzione di fermarsi solo all'Ucraina, alla distruzione della nostra libertà e della nostra vita. Tutto il progetto europeo è nel mirino della Federazione russa».

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