Crisi Ucraina: Gb e Usa sgomberano ambasciate a Kiev, Biden manda truppe, l'Europa attende: sale il prezzo del gas. Russia irrita anche l'Irlanda

Crisi Ucraina: Gb e Usa sgomberano ambasciate a Kiev, l'Europa attende: sale il prezzo del gas. Russia irrita anche l'Irlanda
di Paolo Ricci Bitti
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Lunedì 24 Gennaio 2022, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 16:10

Crisi Russia-Ucraina: partono in tutta fretta dall'ambasciata di Kiev le famiglie dei diplomatici americani che saranno rimpiazzate nel teatro baltico da un contingente di 5mila soldati Usa. I militari Usa non saranno schierati, almeno per ora, direttamente in Ucraina, ma nei paesi alleati e amici nell'nord europa. Anche Biden, insomma, vuole mostrare i muscoli a Putin che al confine orientale dell'Ucraina ha ammassato 115mila soldati e reparti corazzati che sfoderano i nuovi giganteschi e avanzatissimi tank T-14. Intanto anche Londra ha annunciato il ritiro del suo personale dall'ambasciata di Kiev a causa della «minaccia crescente» di Mosca. Lo fa sapere il Foreign Office, a poche ore dall'ordine impartito dagli Stati Uniti di evacuare dall' Ucraina i familiari dei diplomatici Usa, aggiungendo che però l'ambasciata britannica resta aperta per il disbrigo degli affari essenziali. «Alcuni membri del personale dell'ambasciata e i loro familiari si stanno allontanando da Kiev in risposta alla minaccia crescente della Russia«, si legge nella nota.

Altre truppe americane nel Baltico

Secondo il New York Times il presidente Usa non invierà solo soldati aviotrasportati, ma anche navi e mezzi pesanti, mentre l'Usaf può giù appoggiarsi alla basi ucraine e a quelle dei paesi della Nato.

Il Nyt spiega che  l'opzione di inviare rinforzi in sostegno a Kiev è stata esaminata sabato in una riunione a Camp David, la residenza presidenziale nel Maryland. Alti esponenti del Pentagono hanno esposto in quest'occasione a Biden diversi scenari, con l'invio da mille a 5milla soldati. In caso di deterioramento della crisi questi numeri potrebbero essere decuplicati. Secondo le fonti del New York Times, Biden dovrebbe prendere una decisione a riguardo in settimana.

Bluff e contro-bluff

Sul tavolo verde dell'Ucraina, peraltro da sempre il granaio di Mosca, le due superpotenze tornano insomma a confrontarsi senza il terzo incomodo cinese. Che Putin voglia davvero varcare le frontiere con le truppe sembra ai più troppo complicato e rischioso e non certo solo per le matematiche sanzioni che scatteranno. L'Ucraina, 45 milioni di abitanti, è un boccone indigeribile per poco più di 100mila soldati, per quanto pesantemente equipaggiati. E vale lo stesso per Biden a cui costa ben poco mandare qualche centinaio di tonnellate di armi e qualche migliaio di soldati in quel teatro. Un'escalation che, almeno per ora, punta a guadagnare fiches al tavolo delle trattative, più che a innescare un conflitto. E figuriamoci i giustificati timori dell'Unione europea appesa ai prezzi del gas: lo scenario bellico, anche se limitato magari al Donbass, proprio non se può permettere. 

Regno Unito

La mossa del Regno Unito segue quella degli Usa che ha ordinato l'evacuazione delle famiglie dei diplomatici a Kiev domenica sera e ha sconsigliato di recarsi in Russia, poichè oggi è iniziata la consultazione con i paesi europei sull' Ucraina. Nel Paese la situazione «è imprevedibile e potrebbe peggiorare in qualsiasi momento», si legge nel comunicato Usa. Il personale locale e il personale non essenziale possono lasciare l'ambasciata se lo desiderano e i cittadini statunitensi residenti in Ucraina «dovrebbero ora considerare» di andarsene. Washington ha anche consigliato agli americani di non recarsi in Russia.

 

I timori di Uk e Usa non sono condivisi dall'Europa: «Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ci spiegherà le ragioni che hanno portato Washington ad ordinare alle famiglie del personale diplomatico di lasciare l' Ucraina, ma «noi non faremo la stessa cosa, perché non conosciamo ragioni specifiche. Il segretario di Stato ci informerà: non credo che occorra drammatizzare». Lo dice l'Alto rappresentante  Josep Borrell,ex presidente del Parlamento europeo,  a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. «Finché i negoziati vanno avanti - continua - non penso che dovremmo lasciare l'Ucraina. Non c'è alcuna decisione su questo, a meno che il segretario di Stato non ci dia elementi» che portino a decidere il contrario. 

Aiuti dall'Europa

Se l'Europa sul campo tentenna, non manca di aprire nuovamente le tasche: L' Ucraina è «un Paese libero e sovrano», che «fa le sue scelte». E l'Unione Europea «sta a fianco del'Ucraina». Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, annunciando a Bruxelles un pacchetto di aiuti. L'Unione e le sue istituzioni finanziarie «dal 2014 ad oggi - continua - hanno allocato oltre 17 mld in trasferimenti e prestiti al Paese. Quindi oggi annuncio un nuovo pacchetto di assistenza finanziaria al Paese, composto sia da prestiti d'emergenza che di trasferimenti».  «Proponiamo - prosegue - un nuovo pacchetto di assistenza finanziaria di 1,2 miliardi di euro, che aiuterà l' Ucraina per il suo fabbisogno finanziario dovuto al conflitto. Contiamo che il Consiglio lo approvi il prima possibile. Procederemo poi all'esborso rapido dei primi 600 mln di euro. Inizieremo anche a lavorare su un secondo programma, per sostenere gli sforzi di modernizzazione dell' Ucraina. Inoltre, la Commissione raddoppierà, quasi, i suoi trasferimenti quest'anno, con 120 mln per gli sforzi di rafforzamento dello Stato».

Il prezzo del gas sale

l prezzo del gas è in rialzo con i timori per le tensioni tra Russia e Ucraina. Il mercato risente dei timori per un eventuale conflitto e le eventuali ripercussioni per i flussi diretti nel Vecchio continente. Ad Amsterdam le quotazioni registrano un rialzo del 5,4% a 83,26 euro al Mwh. A Londra il prezzo sale del 5,9% a 200,53 penny per Mmbtu. In rialzo anche il prezzo del petrolio. Il Wti sale dello 0,6% a 85,61 dollari al barile. Il Brent è in rialzo dello 0,64% a 88,45 dollari.

Anche l'Irlanda preoccupata

Nel Consiglio Affari Esteri «informerò i colleghi di una notifica che l'Irlanda ha ricevuto dalla Russia. Intendono effettuare esercitazioni militari a circa 240 km dalla costa sudoccidentale dell'Irlanda. Sono acque internazionali, ma anche parte della zona economica esclusiva dell'Irlanda». Lo dice il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney, a margine del Consiglio a Bruxelles. «Non abbiamo il potere di impedirle - prosegue - ma ho chiarito all'ambasciatore russo che non è una mossa benvenuta. Non è il momento di aumentare l'attività militare e le tensioni, nel contesto di quanto sta accadendo con l' Ucraina. È importante che informi i miei colleghi di questi avvenimenti».  «La Russia, in base al diritto internazionale del mare, può naturalmente condurre esercitazioni militari in acque internazionali. Ma il fatto che scelgano di farlo al confine occidentale dell'Ue, al largo delle coste irlandesi, è una cosa che non è benvenuta né voluta in questo momento», conclude Coveney. 

Paolo Ricci Bitti

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