Ucraina, Zelensky apre dialogo su Crimea, Donbass e Nato: «Ma non accettiamo ultimatum dai russi»

Il presidente parla di compromesso. E in diretta con Londra evoca Churchill: «Resisteremo fino alla fine della guerra»

Ucraina, diretta. Zelensky apre: «Disposto a un compromesso su Donbass e Crimea». Kiev: cessate il fuoco violato. Cina deplora la guerra: sanzioni dannose per tutti, ridurne impatto
di Marco Ventura
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Martedì 8 Marzo 2022, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 06:17

Risuonano secche e tese nella Camera dei Comuni le parole del celebre discorso di Winston Churchill del 4 giugno 1940, dopo la sconfitta anglo-francese a Dunkerque che sembrava aver consegnato la Francia a Hitler. «Combatteremo fino alla fine, qualunque sarà il costo, non ci arrenderemo mai». Solo che a pronunciarle è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dal suo bunker a Kiev. «Combatteremo nelle foreste, nei campi, sulle coste e nelle strade». Poi solleva il dubbio amletico di Shakespeare. «Essere o non essere? Per tredici giorni, da quando è cominciata questa guerra che non abbiamo voluto ma che non perderemo, ci siamo posti la domanda» del Bardo e la risposta è «decisamente sì, essere!». Combattere, allo stesso modo «in cui voi britannici non voleste cedere il vostro Paese ai nazisti».

Popolo

«Grazie Boris», scandisce Zelensky, pallido, gli occhi ridotti a fessure per la stanchezza. Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, qualche ora prima ha promesso che il Regno Unito difenderà la Polonia se deciderà di mettere a disposizione dell’Ucraina i suoi Mig, ponendosi sulla «linea diretta del fuoco». «Non sempre la Nato lavora come dovrebbe», avverte Zelensky nel discorso ai Comuni, e si riferisce al diniego di imporre la “no fly zone” sui cieli dell’Ucraina.

Descrive un popolo allo stremo, senza cibo, acqua, con decine di bambini che «potevano vivere e invece ci sono stati tolti», cittadini che dal primo giorno di guerra, quando i russi hanno attaccato coi missili Cruise, non dormono, ma che i bombardamenti non sono riusciti a «spezzare». «Mi rivolgo a voi – incalza, incarnato nel suo ruolo tragico – come cittadino e come presidente di un Paese che ha una grande storia, con un sogno». La vittoria, l’indipendenza. Ma servirebbero «sanzioni più dure», contro Putin. Tutti in piedi i parlamentari. Standing ovation. Conservatori e laburisti. Ma ieri è anche successo che per la prima volta, in un’intervista all’emittente americana ABC, Zelensky si è detto pronto a trattare, a avviare un dialogo per arrivare a un compromesso. È la risposta agli sforzi diplomatici di queste ore, con i tre ministri degli Esteri russo, ucraino e turco che si incontrano oggi ad Antalya, e la Cina ormai in campo. Ma, soprattutto, un gesto di buona volontà dopo i viaggi di pace del premier israeliano, Naftali Bennett. Senza nominare la Crimea, annessa unilateralmente dalla Russia nel 2014, e le due “Repubbliche” separatiste del Donbass, il presidente ucraino accetta l’idea di «discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere». Precisa di essere «disponibile per un dialogo, ma non per una capitolazione, perché non accettiamo ultimatum». Ed esorta Putin a dialogare anche lui, zinvece di vivere in quella sua bolla informativa priva di ossigeno». Quelle del Donbass, nel linguaggio di Zelenky alla ABC, sono «pseudo-Repubbliche, temporaneamente occupate e non riconosciute da nessuno». Eppure. Si può valutare il loro status. Si tratta di capire come vivrà chi nel Donbass vuol continuare «a esser parte dell’Ucraina». Diversi i segnali che qualcosa si sta muovendo sul fronte del negoziato. Stando al quotidiano israeliano “Maariv”, ci sarebbero già colloqui segreti e diretti tra Mosca e Kiev. Ci sarebbe pure una proposta russa compiuta, sottoposta a Zelensky. L’attesa di una risposta (forse anticipata nell’intervista alla ABC) sarebbe una delle cause del rallentamento dell’avanzata russa. Rallentamento che non ha però zittito i cannoni.

Divario

Secondo fonti israeliane il divario tra le parti non è enorme, un accordo è difficile ma non impossibile. Se Zelensky si oppone, lo scenario è quello prospettato da Macron dopo le sue telefonate con Putin («Il peggio deve ancora venire»). Non a caso, il leader ucraino ha parlato di nuovo con Bennett. E Viktor Yanukovich, l’ex Presidente filo-russo rovesciato dalla rivolta di Eromaidan, si è appellato a Zelensky (che Putin vorrebbe sostituire con lui): «Capisco che tu abbia molti “consulenti” – gli ha scritto alludendo all’influenza dei consiglieri americani – ma sei obbligato a fermare lo spargimento di sangue e raggiungere un accordo di pace a ogni costo». Non a ogni costo, è la risposta di Zelensky. «Vorrei un finale come nei film di Hollywood, un happy end», ha confidato alla ABC.

Ucraina, la diretta

Ore 00.23 - Fitch ha declassato il rating della Federazione Russa da `B‹ a `C‹ a causa degli effetti sanzionatori per l'invasione dell'Ucraina, sottolineando in una nota il rischio «di un imminente default» del debito.

Ore 23.16 - Il controverso gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania, preso di mira dalle sanzioni di Berlino e Washington dopo l'invasione russa dell'Ucraina, è «morto» e non può essere «resuscitato». Lo ha detto la sottosegretaria agli Esteri americana, Victoria Nuland, in un'audizione al Senato. «Penso che il Nord Stream 2 sia ormai morto», «è un grosso pezzo di metallo in fondo al mare, e non credo che possa essere resuscitato», ha detto la funzionaria Usa.

Ore 22.10 - Gli Usa esprimono «sorpresa» dell'offerta della Polonia di fornire consegnare i loro Mig-29 alla base americana in Germania. «A quanto ne so, non ci avevano consultato prima», ha dichiarato la sottosegretaria di Stato Usa, Victoria Nuland, in un'audizione al Senato. «Penso che sia stato un annuncio a sorpresa da parte dei polacchi», ha aggiunto.

Ore 20.45 - Usa e Polonia hanno siglato un accordo per il trasferimento di tutti i Mig-29 di fabbricazione russa polacchi «immediatamente e senza costi» ad una base americana in Germania, una mossa che potrebbe preludere alla consegna dei jet all'Ucraina. Lo scrive Politico citando il ministero degli esteri di Varsavia.

Ore 20.15 - La Russia dichiara una nuova tregua temporanea a partire dalle 10 ora locale per consentire corridoi umanitari. Lo riferisce il ministero russo della Difesa citato dalla Tass. Lo stesso ministero menziona corridoi umanitari da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol.

Ore 19.30 - Putin risponde: divieto di import-export verso alcuni Paesi. Un decreto firmato oggi dal presidente russo Vladimir Putin dà mandato al governo di stilare entro due settimane una lista di Paesi per i quali saranno vietati i movimenti di export e import «per salvaguardare la sicurezza della Russia». Lo riferisce la Tass. Il divieto riguarderà, secondo quanto precisa Interfax, prodotti finiti e materie prime.

Ore 18.25 - L'Ucraina si chiede con una domanda «shakespeariana» se essere o non essere, «e la nostra risposta è sì», che vogliamo esistere. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso in video collegamento in diretta trasmesso ai deputati della Camera dei Comuni britannica, descrivendo in tono drammatici l'invasione attuata dalla Russia, descritta come «uno Stato terrorista». Zelensky ha poi esaltato «l'eroismo» della sua gente e ha ribadito che il suo Paese intende resistere e combattere fino alla fine, anche «nelle foreste» se sarà necessario. Le sue parole sono state salutate da un lunghissimo applauso finale. «Noi non vogliamo perdere ciò che è nostro come un tempo voi non avete voluto arrendervi di fronte all'invasione nazista». L'aula strapiena lo ha accolto con una prolungata standing ovation. «Tra essere e non essere gli ucraini hanno scelto di essere. Combatteremo per la nostra terra e non perderemo. Chiedo di aumentare le pressioni sulla Russia con le sanzioni. La Nato non si è comportata come doveva nella sua risposta dopo l'attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e nel non imporre una no-fly zone sui cieli dell'Ucraina».

Ore 17.25 - Il Regno Unito si impegna a ridurre a zero le sue forniture energetiche di gas e petrolio dalla Russia già entro la fine del 2022. Lo ha annunciato oggi il governo di Boris Johnson. L'isola, a differenza di diversi Paesi dell'Europa continentale, importa da Mosca un quantitativo residuale di queste materie prime rispetto al suo fabbisogno complessivo.

Ore 17.10 - Il Pentagono stima che siano morti tra i 2.000 e i 4.000 soldati russi nelle quasi due settimane di invasione in Ucraina. Lo ha riferito ad una commissione del Congresso il gen. Scott Berrier, direttore dell'agenzia di intelligence militare della difesa Usa. 

Ore 17.02 - Il dipartimento di stato Usa ha chiesto il rilascio dei detenuti americani in Russia, compresa Brittney Griner, la cestista due volte campionessa olimpica arrestata nei giorni scorsi all'aeroporto di Mosca per alcune ricariche con olio di cannabis per svapare. Il timore è che Griner sia stata fermata sullo sfondo delle tensioni per l'Ucraina e che Mosca voglia usarla per uno scambio con altri prigionieri. Intanto le tv statali russe hanno mostrato una foto dell'atleta, in piedi in una caserma di polizia con in mano un pezzo di carta su cui è scritto il suo nome.

Ore 17.00 - Le truppe russe hanno completamente distrutto l'ospedale della città centrale a Izyum, nella regione di Kharkiv. Lo riporta il Kyiv Independent citando il sindaco della città, Volodymyr Matsokin, che su Facebook ha anche postato alcune foto che mostrano un'ala dell'edifico crollata.

Ore 16.40 - Se la riduzione di un grado nel termostato delle case è un appello? «Non è una richiesta ma è ' importante che i cittadini siano informati sul fatto che il loro comportamento può avere un impatto positivo sul consumo energetico. Cambiando il nostro comportamento da cittadini possiamo in parte ridurre la dipendenza dal gas russo». Lo dice, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa sulle linee guida Ue sull'energia, il vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans. 

Ore 16.20 - «Gli Stati membri sono liberi nelle scelte che formulano nel loro mix energetico. Sono tenuti a rispettare le regole sulla riduzione delle emissioni ma spetta ai singoli Stati membri decidere» in questo settore. Lo die il vice presidente esecutivo della Commissione Ue Frans Timmermans rispondendo ad una domanda sul possibile aumento dell'uso del nucleare un conferenza stampa a Strasburgo. «È immaginabile che alcuni Stati membri possano decidere di non utilizzare il gas come combustibile di transizione ma di mantenere un po' di più il nucleare o il carbone».

Ore 16.10 - Vista la situazione in atto in Ucraina, la Ferrari ha deciso di sospendere la produzione di veicoli per il mercato russo fino a nuovo avviso. «Continuiamo a monitorare da vicino la situazione nel rispetto di tutte le regole, regolamenti e sanzioni», dice in una nota la Casa di Maranello.

Ore 15.59 - La Commissione europea aprirà presto una consultazione con gli Stati membri Ue per proporre un nuovo quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, come nella pandemia, per consentire sostegno alla liquidità delle imprese direttamente o indirettamente colpite dalla crisi e a quelle grandi consumatrici di energia. È una delle indicazioni della Comunicazione RePower EU, per rispondere alla crisi dell'energia.

Ore 15.57 - Un piano per ri-potenziare l'Ue, sganciandola dalla dipendenza dalle forniture di gas russo «ben prima del 2030». Lo propone la Commissione europea nella Comunicazione RePower EU. Include la diversificazione delle forniture di gas, con maggiori importazioni di Gnl e gasdotti da fornitori non russi, aumento dei volumi di produzione e importazioni di biometano e idrogeno rinnovabile, misure per l'efficienza energetica e l'interconnessione superando le strozzature nelle reti europee, come quella storica che «isola» la Penisola iberica dal resto dell'Ue. Il piano RePower è essenzialmente un'accelerazione sui target clima ed energia dell'Ue. Così «potremmo rimuovere gradualmente almeno 155 miliardi di metri cubi di consumo di gas fossile, equivalente al volume importato dalla Russia nel 2021», spiega una nota della Commissione europea. «Quasi i due terzi di tale riduzione possono essere raggiunti entro un anno», si legge. Tra le misure proposte, piani nazionali per identificare i progetti per accelerare transizione energetica, la definizione di nuovi impianti per le energie rinnovabili «di preminente interesse pubblico» per velocizzare i permessi e iniziative per le installazioni di pannelli fotovoltaici sui tetti e per sviluppare la filiera delle pompe di calore.

Ore 15.55 - La Commissione europea apre ad acquisti e stoccaggi comuni di gas. È quanto emerge dalla Comunicazione RePower EU. L'Esecutivo Ue si propone per coordinare le operazioni di riempimento dei depositi, «ad esempio tramite appalti congiunti», raccolta di ordini e forniture corrispondenti. Nel documento, l'Esecutivo Ue suggerisce di creare «una piattaforma europea congiunta per la contrattualizzazione della fornitura di gas basata su negoziati bilaterali con i principali produttori».

Ore 15.50 - L'Unione europea sta mettendo a punto nuove sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia. Le misure sono destinate ad allungare la lista degli oligarchi nel mirino di Bruxelles e potrebbero riguardare anche la sospensione di alcune banche bielorusse dal sistema di pagamenti swift. Ma, a quanto si è appreso, non riguarderanno il settore energetico, cioè le forniture di gas e petrolio.

Ore 15.45 - Il governo britannico annuncerà alle 17 ora locale il piano per ridurre l'import di gas e petrolio dalla Russia. Lo rivela un giornalista di Politico.

Ore 15.40 - «Se Putin taglia la consegna di fonti energetiche, la Germania è preparata». Lo ha detto il vicecancelliere tedesco, Robert Habeck, in conferenza stampa a Berlino. «Le minacce sono qualcosa che possiamo tollerare. Altro è se noi prendiamo una misura attivamente», ha spiegato il ministro dell'Economia e del Clima, sottolineando che il governo debba agire «in modo politicamente intelligente» e intraprendere «misure sostenibili nel lungo periodo».

Ore 15.20 - L'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern) condanna l'invasione militare dell'Ucraina (che è uno Stato membro associato) e sospende lo status di Osservatore della Russia, annunciando che «non intraprenderà nuove collaborazioni con la Federazione Russa e le sue istituzioni fino a nuovo avviso». Il Cern, solidale con i russi che si oppongono all'invasione, è comunque intenzionato a rispettare «tutte le sanzioni internazionali applicabili». Lo ha stabilito il suo Consiglio, riunito in una sessione straordinaria dedicata alla crisi internazionale.

Ore 15.00 - Nella telefonata tra il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov «il cardinale ha trasmesso la profonda preoccupazione di Papa Francesco per la guerra in corso in Ucraina» e «ha ribadito l'appello perché cessino gli attacchi armati, perché si assicurino dei corridoi umanitari per i civili e per i soccorritori, perché alla violenza delle armi si sostituisca il negoziato. In questo senso, infine, il Segretario di Stato ha riaffermato la disponibilità della Santa Sede a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace». Lo riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni.

Ore 14.40 - Joe Biden annuncerà nuove «azioni per continuare a mantenere responsabile la Russia per la sua guerra non provocata e non giustificata in Ucraina»: lo rende noto la Casa Bianca. Il presidente parlerà alle 10.45 locali, le 16.45 in Italia. Non è escluso che Biden annunci la stretta sull'importazione di petrolio russo.

Ore 14.25 - A Sumy l'evacuazione dei civili attraverso il cosiddetto "corridoio verde" è stata interrotta «a causa dei bombardamenti dei carri armati nemici». Lo riporta l'agenzia ucraina Unian, citando un suo corrispondente nella zona. Tutte le auto in uscita vengono rimandate indietro così come e le persone che tentavano di lasciare la città a piedi.

Ore 14.20 - Joe Biden si appresta a vietare le importazioni di petrolio russo senza la partecipazione degli alleati europei già oggi. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali il divieto include anche il gas naturale liquefatto e il carbone.

Ore 14.09 - Sono almeno 400 i civili morti e 800 quelli rimasti feriti in Ucraina dall'inizio dell'offensiva russa. Tra loro si contano 38 bambini uccisi e oltre 70 feriti. È il bilancio fornito dal ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, citato dai media locali. Secondo il ministro, inoltre, nei raid russi sono stati distrutti 34 ospedali, 1.500 edifici residenziali e oltre 200 scuole. Reznikhov ha precisato che si tratta di dati «certamente incompleti».

Ore 14.04 - «Un milione di bambini sono scappati dall'Ucraina, in meno di due settimane». Lo ha scritto su Twitter James Elder, portavoce di Unicef. «Una buia prima volta nella storia». Elder, in un'intervista alla Cnn, ha sottolineato che si tratta di una cosa senza precedenti: «Non avevamo mai affrontato una crisi di rifugiati di questa velocità e di questa portata». Stamani l'Unhcr ha fatto sapere che sono oltre due milioni i rifugiati dal conflitto.

Ore 14.02 Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che è «imperativo» che i Paesi europei smettano di fare affidamento sull'energia russa. Parlando in una conferenza stampa a Tallinn con la premier estone Kaja Kallas, Blinken ha sottolineato che «in questo momento c'è un'opportunità, non solo significativa ma imperativa, per molti paesi in Europa, di liberarsi dalla dipendenza dall'energia russa». La Russia, ha insistito, «usa l'energia come un'arma».

Ore 12.30 - «Cessate il fuoco violato! Le forze russe stanno ora bombardando il corridoio umanitario da Zaporizhzhia a Mariupol. Otto camion e 30 autobus pronti a consegnare aiuti umanitari a Mariupol e a evacuare civili a Zaporizhzhia. La pressione sulla Russia va intensificata affinché mantenga i suoi impegni». Ad affermarlo, su twitter, è il portavoce del ministero degli esteri ucraino Oleg Nikolenko.

Ore 12.29 - Allarme dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla situazione sanitaria in Ucraina al dodicesimo giorno di guerra: gli attacchi agli ospedali e alle ambulanze sono aumenti «rapidamente» negli ultimi giorni e le forniture mediche vitali stanno finendo. Lo riporta il Guardian citando una dichiarazione della responsabile emergenze dell'Oms per l'Europa, Catherine Smallwood, secondo la quale almeno nove persone sono morte in 16 attacchi a strutture sanitarie dall'inizio dell'invasione.

Ore 12.19 - «Massima moderazione» sul conflitto in Ucraina è stata chiesta dal presidente cinese, Xi Jinping, nel corso di un colloquio con il suo omologo francese, Emmanuel Macron, ed il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Xi, riportano i media locali, ha definito «preoccupante» la situazione in Ucraina, sottolineando che la priorità dovrebbe essere evitare che la situazione possa andare fuori controllo. La situazione in Ucraina è «preoccupante» e la Cina «deplora profondamente» la guerra in Europa: il presidente cinese Xi Jinping ha usato i termini più netti dall' invasione russa dell'Ucraina. Xi, nel resoconto della Cctv, ha detto che Pechino sostiene il rispetto di «sovranità e integrità di tutti i Paesi», ma anche le «legittime preoccupazioni in materia di sicurezza. Tutti gli sforzi per la soluzione pacifica dovrebbero essere supportati»

Ore 12.13 - «Opporsi - oggi - a questa deriva di scontri e di conflitti comporta dei prezzi; potrebbe provocare dei costi alle economie dei Paesi che vi si oppongono ma questi sarebbero di gran lunga inferiori a quelli che si pagherebbero se quella deriva non venisse fermata adesso». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della Festa della donna.

Ore 11.52 - «La Russia tiene in ostaggio 300mila civili a Mariupol, impedisce l'evacuazione umanitaria nonostante gli accordi con la mediazione della Croce Rossa internazionale. Un bambino è morto per disidratazione (!) ieri! I crimini di guerra fanno parte della strategia deliberata della Russia. Esorto tutti gli Stati a chiedere pubblicamente: 'Russia, lascia andare le persone!' ». Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, a proposito delle operazioni di evacuazione dei civili dalla città dell'Ucraina meridionale.

Ore 11.40Ha superato la soglia di 2 milioni il numero di persone fuggite dall'Ucraina dall'inizio dell'invasione russa. Lo ha reso noto l'agenzia Onu per i rifugiati.

Ore 11.33 - Almeno 12.000 soldati russi sono stati uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione del Paese da parte delle forze di Mosca: lo afferma in un tweet il ministero degli Esteri ucraino. Sempre secondo Kiev, finora la Russia ha perso 48 aerei, 80 elicotteri, 303 carri armati, 1.036 veicoli armati, 120 pezzi di artiglieria e 27 sistemi missilistici antiaerei.

Ore 11.07 - «Possiamo discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere»: lo ha detto alla ABC il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendosi alla Crimea e alle «pseudo Repubbliche» separatiste del Donbass. «Sono pronto a un dialogo, non alla capitolazione», ha sottolineato.  «Se il mondo si terrà da parte, perderà se stesso. Per sempre. Perché ci sono valori incondizionati. Uguali per tutti. Il primo è la vita. Il diritto alla vita per tutti. Questo è esattamente ciò per cui stiamo combattendo in Ucraina. Questo è esattamente quello di cui i russi vogliono privarci. Questo è esattamente ciò che il mondo ha bisogno di proteggere», aggiunge. 

Ore 10.49La Russia e gli Stati Uniti dovrebbero tornare al principio della coesistenza pacifica come hanno fatto durante la Guerra Fredda: lo ha affermato il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riporta Interfax.

Ore 10.17 - Alle 9:30 (le 8:30 in Italia) oltre 150 persone erano state evacuate» questa mattina da Kiev e le «operazioni sono in corso»: lo ha detto il governatore della regione della capitale, Oleksiy Kuleba. Lo riportano i media internazionali

Ore 9.57 - Le forze armate russe hanno confermato di aver dichiarato un cessate il fuoco e di aver aperto i corridoi umanitari da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol a partire dalle 10, ora di Mosca (le 8 italiane). Lo riporta l'agenzia Interfax. «Per una evacuazione sicura dei civili da aeree popolate, viene dichiarato un cessate il fuoco e sono aperti corridoi umanitari da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv, e Mariupol dalle 10 di oggi», ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.

Ore 9.51 - Le prime operazioni dell'evacuazione dalla città ucraina di Sumy sono iniziati. Lo riportano i media internazionali che citano il governo ucraino e mostrano un video postato sui social in cui si vedono le immagini dal corridoio umanitario di Sumy con gli autobus con la croce rossa pronti a partire e delle persone già a bordo.

Ore 9.20La Commissione europea sta valutando di attivare l'aiuto all'ammasso privato per le carni suine e di utilizzare la riserva di crisi della Politica agricola comune (450 milioni di euro) per far fronte all'impatto delle interruzioni delle forniture dall'Ucraina sul settore agroalimentare europeo. È quanto emerso dalla riunione del Comitato speciale agricoltura del Consiglio Ue. Durante la riunione con i rappresentanti degli Stati membri la Commissione ha annunciato anche l'imminente pubblicazione di una comunicazione sulla sicurezza degli approvvigionamenti alimentari in Europa. A quanto apprende L'ANSA, alcune delegazioni hanno espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi del Green Deal, poiché potrebbero compromettere ulteriormente la capacità dell'Ue di produrre alimenti.

 

Ore 8.38 - «Questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale»: lo ha detto ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di un'intervista al programma World News Tonight della ABC. Zelensky afferma inoltre che il presidente russo Vladimir Putin è un criminale di guerra: «Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini... sono tutti criminali di guerra».

Ore 7.30 - La Russia potrebbe tagliare le forniture di gas all'Europa. Lo ha annunciato il vice primo ministro russo Aleksandr Novak. «In relazione alle accuse infondate ai danni della Russia per la crisi energetica in Europa e all'imposizione di un divieto al Nord Stream 2, abbiamo tutto il diritto di assumere decisioni corrispondenti e imporre un embargo al gas inviato attraverso il gasdotto Nodr Stream 1». 

Ore 7.26 Intervenendo al Consiglio di Sicurezza, l'ambasciatore russo presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha letto una dichiarazione delle autorità di Mosca nella quale si parla di un cessate il fuoco a partire dalle 10 di questa mattina ora di Mosca (le 8 in Italia) per aprire corridoi umanitari per l'evacuazione dei cittadini da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol. Nebenzya ha volute sottolineare che «viene offerta anche l'evacuazione in direzione di città ucraine ad ovest di Kiev», ha affermato, secondo quanto riporta la Dpa.

Ore 7.08 - Oltre dieci persone sono rimaste uccise nel corso di attacchi aerei contro la città nordorientale ucraina di Sumy. Tra loro ci sono anche bambini. A darne notizia sono state le autorità locali: «In alcune zone sono stati colpiti edifici residenziali», ha scritto su Facebook alle prime ore di oggi Dmytro Zhyvytskyi, capo dell'amministrazione regionale di Sumy, precisando che diverse abitazioni sono andate distrutte quando un ordigno ha colpito una zona nelle vicinanze del centro di Sumy. Quattro militari ucraini sono rimasti uccisi in quello che Zhyvytskyi ha definito «un combattimento impari con i militari russi».

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